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Baldissoni: “Squalifica in Champions ridotta, i tifosi potranno seguire la prima trasferta”

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NOTIZIE AS ROMA BALDISSONI – Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha parlato ai microfoni di Roma Radio in vista dell’esordio all’Olimpico contro l‘Atalanta.

È un sabato particolare che ci porta alla prima di campionato in casa, c’è tanta attesa.
È bella l’emozione dell’inizio. Abbiamo rotto il ghiaccio domenica scorsa a Torino, ma secondo me il vero inizio è quello che si fa all’Olimpico, quando si torna a casa, quando si ripercorrono le ritualità che poi replichi durante volte durante la stagione, e questo puoi farlo soltanto in casa quando riabbracci i tuoi tifosi. Peraltro li ringrazio perché abbiamo avuto un incremento di vendite in campagna abbonamenti, soprattutto per i gironi di Champions League, ma anche in campionato abbiamo superato i numeri dell’anno scorso. Sappiamo quali sono le difficoltà di accedere allo stadio Olimpico dovuti ai protocolli di sicurezza per entrare allo stadio, quindi apprezziamo molto lo sforzo che i tifosi fanno per starci vicino. Ovviamente noi speriamo che siano sempre di più e che arrivino a popolare lo stadio, anche perché abbiamo visto quanta differenza fa la presenza dei tifosi. Sappiamo che nei risultati raggiunti in Champions League l’anno scorso c’è stato chiaramente un impatto sostanziale della spinta dei tifosi, quindi è inutile dire che li invitiamo tutti sempre più numerosi. Siamo felici di vederli lì ogni volta.

In occasione di Roma-Atalanta ci sarà questa novità dei palchi lanciacori in curva Sud. In cosa consiste?
Questa è un’iniziativa su cui abbiamo cominciato a lavorare da metà della stagione scorsa. Era un tentativo di superare alcune difficoltà che si erano irrigidite all’interno della curva tra chi tentava di far rispettare il regolamento dello stadio e le norme di sicurezza, ad esempio lasciando liberi i camminamenti e le balaustre, e le esigenze dei gruppi organizzati di poter far partire i cori di sostegno. Questa soluzione dei palchetti sembrava quella che in qualche modo consentisse in totale sicurezza di poter far tifare i gruppi senza dover poi avere le conseguenze delle sanzioni amministrative previste. Il palchetto dovrebbe essere la soluzione. Ho letto qualche inesattezza in giro: per accedere al palchetto si sappia che è sufficiente avere il biglietto di accesso allo stadio. Chiunque può accedere allo stadio, può accedere anche al palchetto. Non ci sarà un tornello aggiuntivo per poterci salire sopra. L’unico accorgimento è questo: ci sarà massimo di 2 persone anche per motivi legati alla statica, quindi sarà necessario comunicare in anticipo le generalità di chi ci salirà, ma niente più di questo. È un’iniziativa che secondo noi è anche un po’ in ritardo rispetto al momento in cui l’avevamo proposta e decisa. Siamo sicuri che dovrà migliorare ulteriormente i rapporti allo stadio. Ovviamente invitiamo i tifosi a mantenere il comportamento più corretto, sia in casa che in trasferta. Sappiamo quello che è successo l’anno scorso in Champions League. A tal proposito, vi dico con soddisfazione che abbiamo ottenuto dall’Uefa la riduzione della squalifica in appello. In primo grado era stato vietato ai tifosi di seguire la Roma nella prima trasferta, con una seconda partita sospesa condizionalmente. Ora la nuova condanna è di una sola partita in trasferta sospesa condizionalmente, quindi dalla prima partita sarà possibile seguire la Roma in trasferta. Anche, e non solo, per questa sospensione condizionale che potrebbe riscattare la squalifica nel caso in cui succedesse qualcos’altro, ma in generale come principio, invitiamo tutti a comportarsi bene. C’è un altro appello anche per il presidente Pallotta, come sapete ha avuto una squalifica. Abbiamo presentato ricorso anche per quella perché ci sembra eccessiva. Usò parole in pubblico molto più corrette, ha avuto uno sfogo limitato al post-partita per la delusione delle scelte arbitrali. Speriamo di avere successo anche con questo secondo appello che ci sarà probabilmente a fine settembre.

Sul calcio femminile.
Quando la federazione ha detto di farlo, non abbiamo rilevato squadre già esistenti, ma di imparare e formare una squadra che fosse il frutto di anni di lavoro dal settore giovanile. Abbiamo accolto la spinta che voleva squadre professionistiche, ma dalla Federazione è arrivato l’impegno di mantenere alto il livello. Siamo un po’ dispiaciuti di questa guerra di potere in Federazione, un contrasto di poteri all’interno del Consiglio. Siamo una società professionistica ed abbiamo investito nel calcio femminile tendente al professionismo e vogliamo che venga trattato così. La Lega Dilettanti è ottima per organizzare la categoria, ma tra dilettanti e professionisti si è opposti anche in via semantica. Tornare indietro sarebbe un gravissimo errore. Speriamo che si parta come era previsto già dalla Federazione.



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