Una mostruosa offerta da un miliardo e mezzo di euro sarebbe arrivata a James Pallotta da un riservatissimo fondo arabo per cedere la Roma. A scriverlo è Paolo Bargiggia su “Il Primato Nazionale”: ad ora il presidente americano resiste e non sembra intenzionato ad ascoltare l’offerta, su cui persiste un’opzione d’acquisto in scadenza il prossimo 31 maggio. La storia di questa trattativa tra gli arabi e il padrone della Roma si accende nel novembre 2017 quando, nella sede della Reale Ambasciata dell’Arabia Saudita a Roma, il manager americano incontra i rappresentanti del ricchissimo fondo arabo e gli account di Unicredit. La prima offerta degli arabi è di un miliardo e mezzo di euro compreso il business del nuovo stadio.
Pallotta però prende tempo, ma gli uomini di Unicredit riescono a fissare un altro appuntamento nel febbraio di quest’anno sempre a Roma, sempre con i rappresentanti del fondo arabo. Che rilanciano: confermata la proposta da un miliardo e mezzo, con aggiunta però di un main sponsor per la squadra da 50 milioni di euro a stagione per quattro anni, a patto che Pallotta si impegni a cedere il club entro il terzo anno. Nella partita tra la Roma e il fondo arabo c’è di mezzo ovviamente la variabile del nuovo stadio che fa alzare il prezzo. Da tempo, Unicredit sta lavorando a questa operazione: dalla eventuale cifra della cessione, l’istituto di credito incasserebbe una percentuale del 3%, qualcosa come 4 milioni e mezzo di euro. Ma Pallotta continua a resistere: il businessman americano è convinto che, una volta costruito lo stadio e stabilizzata la Roma nel giro Champions, il guadagno da un’eventuale cessione possa essere addirittura superiore alla proposta degli arabi. Sua intenzione sarebbe quella di spacchettare il business, tra squadra, stadio e relativi immobili per far salire il prezzo. Unicredit starebbe facendo pressioni su Pallotta, perché rientri dal debito contratto nel 2014, oramai salito con gli interessi intorno ai 500-600 milioni.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA