Marco Bellinazzo, giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’, è intervenuto a ‘Centro Suono Sport’ commentando l’indiscrezione secondo la quale Pallotta sarebbe pronto a privarsi di una parte delle sue azioni per far entrare nuovi partner nel mondo Roma:
“La Roma è un club appetibile. Ci sono dossier e ci sono manifestazioni di interesse. Ma da qui a dire che la Roma sia in vendita, come ha scritto Bloomberg, ce ne passa. La Roma è quotata in borsa e quindi non è giusto parlare di vendita fino a che non esca una trattativa. Pallotta non ha alcun interesse a vendere. Converrebbe dopo le opportune autorizzazioni perché il club varrebbe molto di più. Se qualcuno fosse disposto ad entrare nella Roma con una quota di minoranza, per partecipare al progetto Stadio, il club probabilmente accetterebbe questa soluzione”.
A proposito dello stadio, Bellinazzo ci tiene a ribadire che “la Roma non sarebbe proprietaria dello Stadio, la società di Pallotta e Parnasi affitterebbe al club lo stadio. E’ stata presa questa decisione per realizzarlo più facilmente dal punto di vista finanziario. Pallotta sta chiedendo 300 milioni per la realizzazione dell’impianto. Ma chi darebbe fondi per un progetto che ancora deve essere approvato e sul quale la Conferenza dei Servizi si deve ancora pronunciare? La riforma della Champions League offrirà fondi importanti per le squadre che si qualificheranno e potrebbe rappresentare uno stimolo per andare avanti. L’interesse di Pallotta cadrebbe drasticamente se lo Stadio non si realizzasse. Attualmente sono stati ottenuti 30 milioni di finanziamento da Goldman Sachs, ma sono spiccioli sui 2 miliardi e passa”.
Un problema non solo economico, ma anche legale: “La Roma non sta utilizzando la legge sugli stadi per tante numerose questioni da affrontare dal punto di vista urbanistico. E’ impegnativo chiedere 300 milioni ad una banca per un progetto che potrebbe essere bocciato. La Roma però avrebbe carte da giocare anche dal punto di vista legale”.
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