Boniek

NOTIZIE AS ROMA BONIEK – Zibì Boniek, ex giocatore della Roma, è stato a Trigoria per visitare il nuovo centro sportivo. Queste le sue dichiarazioni a Roma Tv: “A Trigoria sono stato benissimo, peccato non aver vinto lo scudetto contro la Juventus. La Roma è cresciuta, si vede dalle strutture”.

I tuori ritiri?
Ricordo l’anno di Brunico, si correva molto. Io ho giocato con tanti centravanti, ma devo dire che Pruzzo era un’altra cosa dentro l’area di rigore, non era altissimo però aveva uno stacco di testa incredibile. Non gli piaceva la corsa lunga fuori dal campo, però quando ha smesso ho sentito che va a fare le maratone. Oggi non mi piace più giocare a pallone, non c’è più la leggerezza di una volta, qualche volta ho giocato a paddle ma poi ho dovuto smettere per dei problemi al ginocchio. Il calcio mi ha dato tantissimo, ho realizzato il sogno di un bambino.

Il Mondiale della Polonia?
Forse abbiamo fatto troppo all’inizio, ai Mondiali abbiamo fatto male e siamo tutti delusi, non abbiamo superato il girone. Abbiamo commesso degli errori dal punto di vista mentale e di preparazione, poi se pensate alla Germania che è riuscita a perdere contro la Corea del Sud già eliminata. Se oggi ripetiamo il Mondiale, non è detto che le semifinaliste siano le stesse ed è questo il bello del calcio. Russia 2018 ha insegnato che servono le Nazionali, se vedete i numeri degli ascolti ve ne rendete conto. Il calcio non è solo odio e rivalità, sugli spalti bisogna essere corretti e in nazionale succede. Ero triste dopo l’uscita della Polonia, ma ho avuto molti momenti belli con i club, ricordo Roma-Barcellona che è stata incredibile, quello che è accaduto sul terzo gol è stato fantastico, ero con mio nipote che era letteralmente impazzito. Chi era allo stadio si ricorderà per sempre di quella partita.

Liverpool?
Io non volevo incontrarla in semifinale e avevo ragione, se si potesse ripetere quella partita di Anfield, la Roma non perderebbe 5-2, speriamo di rifarci quest’anno. Il calcio italiano sta crescendo e dobbiamo ringraziare la Juventus per l’acquisto di Cristiano Ronaldo, sarà più difficile vincere però.

VAR?
Oggi non si può farne a meno, gli arbitri vanno protetti perché gli occhi sono sempre gli stessi, il mondo non può vedere che c’è un fallo di mano clamoroso e l’unico che non se ne accorge è l’arbitro. Penso che debba essere perfezionato. La Roma non è ancora tra i 6-7 top club europei ma per entrarci occorre lavorare e vincere. Io mi arrabbiavo 3-4 anni quando si snobbava l’Europa League, ma se la vinci vedi come cresci. La vittoria contro il Barcellona è servita per la crescita.

Di Francesco?
Oggi ci sono tanti allenatori che parlano tanto o altri che pensano a lavorare e Di Francesco è uno di questi, uno che dà l’anima e lavora 24 ore su 24. Penso che lui dopo la partita vada a mangiare e vada a rivedere la partita. I momenti bui capitano a tutti, ma in una partita andata e ritorno secondo me la Roma può giocarsela con tutti. Io sono polacco, amo la mia Polonia ma Roma è una città fantastica, mi piace questo vivere insieme ai romani, ho pure tanti amici laziali (ride, ndr).

Totti ha paura di giocare contro di te a paddle
Sono il migliore Over 60 al mondo. Chi lo dice? Lo dico io (ride ndr).

Il golf?
Questo è uno sport diverso rispetto agli altri. Magari cammini per 4-5 ore.

Qual è un giocatore che mi incuriosisce?
Kluivert, ho conosciuto il padre, che è stato straordinario. Ho visto giocare Justin in Olanda, in un campionato più scolastico. Qui cambiano i parametri ma tecnicamente è molto bravo. Noi abbiamo il nostro Edin e anche il nostro Schik, che ha potenzialità enormi.

Tempestilli?
Era uno dei migliori terzini della mia epoca, aveva cuore e disponibilità. Dzeko mi ha sorpreso tantissimo, quando è arrivato pensavo che avrebbe smesso da lì a poco. Lui è un bomber è positivo e corre. È stata una sorpresa in positivo. È stato sempre supportato dai tifosi e si è reso disponibile a lavorare di più. Lavora anche in mezzo al campo ed è molto generoso.

C’è un Boniek nel mondo?
Il calcio è cambiato, noi eravamo più maratoneti. Fisicamente eravamo diversi, oggi i giocatori sono più centometristi. Oggi si gioca con le squadre corte. Anche alla nostra epoca si sapeva giocare a calcio. Io potevo giocare come centravanti e come centrocampista. Eravamo un po’ più polivalenti. Penso che ogni 15 anni non si possono più paragonare i calciatori.

Ti divertiva giocare da libero?
Mi divertivo tanto in quel ruolo. Mi ricordo che in una partita a Empoli, in emergenza, mi proposi come libero al mister. Abbiamo vinto 3-1 in quella partita. Se ci pensi giocare centrale di difesa è il più bel ruolo: hai tutti davanti, solo il portiere è alle tue spalle. Oggi non esiste più il libero. Sono innamorato di questa città, mi piace la società e quando posso vedo le partite dei ragazzi.



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