Zibì Boniek, ex giocatore della Roma, ha rilasciato un’intervista a RMC Sport parlando della sfida tra i giallorossi e lo Shakhtar, valida per gli ottavi di finale di Champions League. Queste le sue dichiarazioni:
Il VAR?
“Lo seguo poco il calcio italiano, ma devo dire che è una novità importante ma come tutte le novità va migliorata. Può provocare dei dispiaceri e un pò di confusione. Ma tutto sommato, grazie al VAR i gol irregolari non vengono più convalidati. Poi su qualche episodio si può discutere. Certo va migliorata, vedo più le cose positive che quelle negative. Toglierla? Allora perché l’abbiamo messa? Tra arbitro e tecnologia c’è sproporzione, l’arbitro è destinato a perdere, quindi è un modo per aiutarlo. In Polonia sta andando benissimo. Rispetto all’Italia abbiamo uomini del VAR in cabina di regia, poi dopo le partite possono dialogare con gli arbitri. FIFA vuole introdurre la VAR durante i Mondiali per evitare errori clamorosi. Non c’è scontro con la UEFA”.
Roma-Shakhtar Donetsk?
“Partita aperta, con l’1-0 sei qualificata. Lo Shakthar è un avversario esperto, tosto, che ha esperienza. Sarà una bella partita, perché entrambe non sono mai andate spesso ai quarti. La Roma potrebbe fare un bel salto in avanti in termini di qualità e serietà della società. Per me i giallorossi hanno qualcosa in più, poi gioca davanti al suo pubblico. In una partita come questa non c’è bisogno di motivazione”.
Di Francesco?
“Si può parlare solo bene di lui. È un ragazzo bravo, educato, che ha carisma e sa gestire lo spogliatoio. Ha fatto bene al Sassuolo e ora anche qui. Durante l’anno ci possono essere piccole crisi, qui quando capitano si tende a cacciare i tecnici ma è sbagliato. Spero rimanga altri anni, per dare continuità al suo lavoro. È innamorato della Roma. Spalletti voleva decidere su tutto a Trigoria, Di Francesco ci ha giocato e conosce bene l’ambiente. Può diventare grande come Spalletti ma facciamolo crescere”.
Anno giusto per la Juventus per vincere la Champions?
“Poteva farlo anche lo scorso anno a Cardiff, ma a un certo punto si è spenta la luce. È una squadra tosta, quadrata, che sa il fatto suo. Mi auguro che le squadre italiane vadano avanti. Bisognerà vedere chi prenderà la Juventus per capire se potrà vincere. Poi anche la questione infortuni può incidere. Una squadra dipende infatti anche dagli uomini che hai a disposizione. Con Higuain e Dybala in forma è una cosa, senza è un’altra. Sì, si difende bene e può arrivare lontano, ma non si sa dove”.
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