AS ROMA NEWS BRIGHTON DE ZERBI – Roberto De Zerbi, allenatore del Brighton, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Ha un compito difficile però Capello ha detto alla Gazzetta che guardando la Roma nel week end sembrava stanca. Potrete approfittarne?
“Non lo so noi dobbiamo giocare al meglio e non so cosa pensa Capello, ma noi dobbiamo fare tutto nel migliore dei modi e poi vedremo il risultato”.
Avete faticato a segnare nelle ultime gare. Crede che dovrete andare subito all’attacco?
“Abbiamo fatto pochi gol nelle ultime gare però abbiamo creato molto. Il mio lavoro è concentrarmi per fare meglio. Abbiamo fatto errori negli ultimi metri ma noi dobbiamo lavorare per creare occasioni. Dobbiamo attaccare gli spazi e andare tra le linee poi tocca ai giocatori stessi segnare”
Se riuscite domani nell’impresa la ricorderanno per anni. Questo la motiva?
“Credo che in ogni caso questo i giocatori verranno ricordati. Domani se vinciamo o perdiamo in ogni caso avranno fatto un ottimo lavoro. Dovremo giocare meglio rispetto all’andata e poi vedremo il risultato”.
I tifosi ci credono. Quanto è importante per lei?
“Noi abbiamo grandi motivazioni ma non solo per domani ma in tutte le competizioni che giochiamo. Ci crediamo è vero ma dobbiamo andare in campo non sono importanti le parole ma contano i fatti sul campo”.
Qual è stata la rimonta più grande che lei ha ottenuto.
“Quando ero al Foggia mi trovavo in una situazione simile. Avevamo perso 5-1 o 5-2 all’andata e al ritorno abbiamo vinto 6-1. Era una situazione diversa. Qui ci troviamo contro una squadra forte. La Roma è una grande squadra, ho guardato il match con la Fiorentina e hanno giocato bene e hanno fatto bene nelle ultime partite. Meritano di essere dove stanno”.
Com’è stato preso il risultato in Inghilterra. Ci sono differenze con l’Italia?
“Sono italiano e sono abituato a leggere i giornali italiani e non leggo quelli inglesi. Penso solo ai miei giocatori ovviamente noi non eravamo contenti della sconfitta e abbiamo avuto più o meno le stesse occasioni della Roma ma noi non abbiamo fatto abbastanza per segnare. Noi non siamo abituati a giocare queste competizioni e a Roma non abbiamo giocato da Brighton. Non parlo degli infortunati e il resto, i giocatori dovevano fare meglio ma domani dobbiamo giocare da Brighton. Non siamo ancora una squadra grande”.
Dopo la partita d’andata ha parlato di una lezione per il club. Ci spiega cosa voleva dire.
“Mi piace dire le verità a volte sono comode a a volte brutte da accettare. Metto me stesso sul bando i degli imputati come responsabile delle sconfitte. Credo che la giornata di Roma debba fare da scuola per tutti. Per me, per i giocatori, ho parlato anche dello staff medico perché abbiamo tanti infortunati ed è giusto che si prendano responsabilità. Potevamo fare meglio, sempre si può fare. Non ho detto nulla di male, ho solo detto la verità. Non lo so se potevamo fare di più nel mercato di gennaio. Noi abbiamo delle aspettative che non sempre sono reali ma spesso voi le create. E’ la pori a stagione che facciamo in Europa e cerchiamo di lottare. Anche in Premier stiamo cercando di replicare il risultato dell’anno scorso ma la prima volta che ti affacci in Europa la paghi in campionato. Si paga il prezzo di essere andati in un livello superiore. Parte del mio lavoro è anche migliorare me stesso e i giocatori del club. Quando andrò via devo vedere se sono riuscito a migliorare me stesse e tutto il resto con la richiesta du volere sempre di più e fare sempre meglio”.
Quanto margine di miglioramento ha il Brighton. Il fatto di non avere molte chance può liberare i giocatori?
“Ho un ampio margine di miglioramento personale. Lavorare nelle difficoltà ti fortifica. Il miglioramento dei giocatori c’è quando i giocatori seguono il mister e loro lo fanno forse anche troppo. Non ho dubbi su questo, li lascio liberi ma quando mi seguono mi fa piacere. Non so se domani saranno più liberi ma spero che stiano meglio fisicamente e che riescano a giocare liberi di testa. Poi quello che sarà sarà. Il risultato dell’andata ha condizionato la partita di domani”.
Verbruggen ha detto che vincerete 5-0. Quante possibilità ritiene di avere? In caso di eliminazione cambierà il tuo futuro?
“Di Verbruggen non sapevo nulla e conferma il fatto che non leggo. Non so neanche cosa scrivete in Italia, se scrivete cose false o cose dettate da qualche altro canale. Non leggo e non mi interessa quello che ha detto un mio giocatore. Contano i fatti per vincere 5-0 devi farne 5 e non prenderne neanche uno. Con questa Roma devi fare più di una patita ottima per fare questo risultato. Io ho un contratto qua e al di là di quello ho un buon rapporto con tutti. Non mi fa cambiare idea la competizione che si gioca. Mi fanno cambiare altre cose ma non la competizione se è più o meno prestigiosa”.
Domani arriverà un Brighton che non subirà il peso di giocare contro una squadra più esperta?
“Abbiamo parlato. Ci fa male ancora il 4-0 di Roma e siamo tutte persone per bene che amano questo lavoro. Chiaramente abbiamo avuto una reazione con il Nottingham e per quanto riguarda la prestazione di Roma noi abbiamo giocato anche in altri stadi importanti. In Europa qualche volta l’abbiamo sofferta, in Inghilterra con me non ricordo una partita che abbiamo sofferto come a Roma o a Marsiglia o ad Atene. In queste partite abbiamo poca esperienza in ambienti fuori dell’Inghilterra. L’anno prossimo o la prossima volta che il Brighton farà competizioni europee arriveremo in un altro modo”.
Lei è molto divisivo in Italia.
“Io non sono la persona che sta nel mezzo, quella che ama il grigio. Cerco di prendere posizione e di essere corretto con tutti ma amo scegliere da che parte stare e chi essere. Nella vostra categoria non tutti sono corretti e molti sono scorretti. Non sono mai sceso a compromessi e non sono mai diventato amico e loro hanno accentuato questo mio essere divisivo creando paragoni e creando fazioni tra ‘giochisti’ e ‘risultatisti’ quando io invece ho sempre rispettato tutti, anche voi. Non sempre nella vostra categoria ci sono persone corrette e competenti. Voi potete scrivere quello che volete. Mi dispiace perché la mia famiglia è in Italia. Essere divisivo è come raccontate le vostre verità. Io vi ho sempre rispettato e questa divisione l’avete accentuata voi parlando di giochisti e risultatisti magari non in maniera trasparente perché tra di voi c’è qualcuno di scorretto. Che io sia divisivo o per il gioco che faccio o per le mie prese di posizione non significa nulla. Io rispetto quasi tutti, ma non parlo con quelli che non rispettano gli altri. Non scendo a compromessi solo per star dentro”.
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