Cafu ha assistito alle ultime due giornate di allenamento dei giallorossi a Boston, accompagnandoli anche nella gara del Gillette Stadium contro la Juventus. L’ex terzino brasiliano ha risposto alle domande dei tifosi giallorossi sui social.
Qual è il giocatore più forte che hai affrontato in carriera?
“Ronaldo il Fenomeno. L’ho affrontato più volte con la maglia della Roma quando era all’Inter. Secondo me è stato uno dei più forti del mondo”.
Qual è stato il tuo compagno di nazionale più forte?
“Ancora Ronaldo! Lui e Romario. Avevano delle caratteristiche diverse ma erano due fenomeni nel saper segnare, ognuno a suo modo”.
Qual è stata la cosa più difficile dell’essere un calciatore professionista?
“Essere appunto un professionista. Dedicarsi al 100% al lavoro. Esistono i giocatori ed esistono gli atleti professionisti di alto livello: sono cose totalmente diverse. Gli atleti di alto livello danno tutto per quello che fanno, con tanti sacrifici per solo per giocare a calcio”.
Qual è stato il terzino destro più forte della storia?
“Carlos Alberto Torres. Nel 1970 ha giocato un Mondiale pazzesco, ha anche segnato in finale. Veniamo tutti dopo di lui”.
Chi è attualmente il difensore più forte del mondo?
“Come terzino dico Daniel Alves. Non c’è paragone con nessuno, è dieci passi avanti a tutti gli altri. Di centrali forti ce ne sono molti e per me Sergio Ramos è uno dei migliori”.-
Quali nazionali raggiungeranno la finale ai Mondiali?
“Il Brasile! Spero di rivederlo in finale dopo tanti anni. L’ultima finale l’abbiamo giocata e vinta nel 2002. Il Brasile ora sta giocando bene, ha una squadra molto compatta. Spero proprio che riesca a raggiungere la finale, poi vincerla o no è un altro discorso. Magari contro l’Italia, sarebbe un bel duello”.
“Qual è stato il tuo compagno di squadra più forte nella Roma?
“Abbiamo avuti tantissimi grandi campioni. Quando si vince è perché la squadra è fatta di tutti grandissimi giocatori. Ho visto crescere Totti nella Roma, la sua evoluzione nel periodo in cui siamo stati insieme, da quando ha iniziato e poi fino al momento in cui ha smesso. Abbiamo vissuto sei anni in cui lui era uno dei giocatori più importanti della squadra”.
Oltre a Totti qual è stato il più forte compagno nella Roma?
“Aldair. Ha mantenuto una regolarità di rendimento incredibile”.
Che effetto ti ha fatto il ritiro di Totti?
“È stato un fenomeno, il calcio ha perso un giocatore fantastico ma quel momento arriva per tutti, è normale. Arriva il giorno in cui tutti dobbiamo ritirarci, il momento in cui c’è da prendere una decisione, anche non volendo”.
Ti piace la Roma attuale?
“È una buona rosa, una buonissima Roma. Può diventare eccezionale se inizierà bene, vincendo partite e andando avanti giocando bene”.
Pensi che i brasiliani della Roma possano fare parte della nazionale per i Mondiali del 2018?
“Sì, Alisson già ne fa parte, ma anche tutti gli altri possono entrarci. Basterà vedere il rendimento che avranno dall’inizio del campionato”.
Cosa ne pensi di Gerson?
“È fortissimo, è un ragazzo che ha tanto da dare e che può diventare un elemento molto importante della rosa”.
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“È semplicemente fantastico giocare nella Roma”.
Con quale compagno ti trovavi meglio alla Roma?
“Avevo un buon rapporto con tutti. Con i brasiliani stavamo un po’ più insieme, Aldair, Zago, Emerson, Assuncao, Fabio Junior, Paulo Sergio, ma avevamo un buon rapporto con tutti”.
A parte i tre sombreri a Nedved…un ricordo bello ed uno brutto in maglia giallorosso.
“Un ricordo bello, oltre allo Scudetto è la doppietta in casa della Fiorentina, sono stati due bellissimi gol. Un ricordo brutto è il giorno in cui c’è stata una contestazione e io ero in macchina con i miei figli”.
Come ti è venuta in mente la giocata su Nedved?
“L’azione su Nedved mi è venuta naturale. In quel momento ho visto che c’era la possibilità di colpire la palla così e l’ho fatto, velocemente”.
Com’è stato vincere lo Scudetto del 2001?
“Fantastico, un titolo che mancava da 18 anni, è stata un’emozione pazzesca. Dopo tanti giorni i tifosi festeggiavano ancora nelle strade e nelle piazze. Vincere non è facile, riuscirci in una piazza come quella di Roma ti dà il doppio della felicità e dell’emozione”.
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