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Capello ricorda lo Scudetto con la Roma: “Che fatica vincere, l’ultima partita un incubo”
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AS ROMA NEWS CAPELLO SCUDETTO 2001 – Fabio Capello torna a parlare della sua storica esperienza sulla panchina della Roma, culminata con la vittoria dello Scudetto nella stagione 2000-2001. L’ex tecnico giallorosso è intervenuto nel corso della trasmissione Storie di Serie A, soffermandosi sulle difficoltà affrontate in quella stagione e sulle emozioni vissute nel giorno della conquista del titolo.
La pressione dell’ambiente romano
Capello ha raccontato le insidie che caratterizzano la piazza capitolina, sottolineando come l’entusiasmo e l’attenzione mediatica possano spesso trasformarsi in un’arma a doppio taglio: “Vincere con la Roma è stato difficoltoso, perché le altre squadre erano molto competitive fino alla fine. Ma ancora più difficile è stato gestire l’ambiente, visto che quando si vince l’entusiasmo è travolgente, mentre quando le cose vanno male sembra un dramma. A Roma il problema sono le radio, che parlano di calcio tutto il giorno, ovunque: sui taxi, nelle case, dappertutto.”
L’allenatore friulano ha poi ricordato una sua decisione inaspettata all’arrivo nella Capitale: “Nella mia prima conferenza stampa dissi che non avrei mai parlato con le radio locali dentro il Raccordo Anulare. Curiosamente, tutte mi appoggiarono. Eppure, nonostante queste difficoltà, riuscimmo a costruire qualcosa di importante.”
L’acquisto di Batistuta e il trionfo Scudetto
Capello ha spiegato come l’arrivo di Gabriel Batistuta, acquistato dalla Fiorentina, sia stato il tassello decisivo per la conquista del titolo: “Dopo un buon primo anno, capimmo che serviva un attaccante di peso, capace di fare la differenza. Così prendemmo Batistuta, e vincemmo il campionato meritatamente.”
L’invasione di campo contro il Parma: “Momento di terrore”
Il tecnico ha poi rivelato un retroscena legato all’ultima giornata di campionato, quando la Roma, in vantaggio 3-1 contro il Parma, rischiò di vedere sfumare il titolo a causa di un’invasione di campo anticipata: “Il pericolo più grande di quel campionato fu l’ultima partita. A dieci minuti dalla fine, i tifosi invasero il campo per festeggiare, senza rendersi conto del rischio che stavamo correndo. Se un solo tifoso avesse dato uno spintone o un pugno a un giocatore del Parma, avremmo perso la partita a tavolino e, di conseguenza, lo Scudetto.”
Capello ha ricordato la sua reazione furiosa in quei momenti concitati: “Credo di non essere mai stato così arrabbiato in vita mia. Urlavo come un pazzo nel tentativo di far capire ai tifosi e anche a chi era in panchina con me il pericolo che stavamo correndo. È andata bene, ma che fatica!”
Un aneddoto che testimonia l’intensità e la complessità di quel trionfo, che ancora oggi rimane uno dei più memorabili nella storia della Roma.
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