AS ROMA NEWS CAPELLO – Fabio Capello, ex allenatore della Roma scudettata, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando del momento dei giallorossi. Queste le sue dichiarazioni:
Capello, quando i campionati cominciano male, come si affrontano situazioni simili per tentare di uscirne?
«Confidando nel gruppo. Bisogna avere la fortuna di avere dei leader nello spogliatoio che trascinano gli altri a non deprimersi e a ricominciare a rendere secondo le attese. In questo caso occorre che tutti remino dalla stessa parte, soprattutto se c’è la certezza che le qualità tecniche della squadra siano all’altezza delle aspettative».
La Roma non è partita bene, ma avere un allenatore esperto come Mourinho può essere un valore aggiunto?
«Senz’altro. Averne viste tante in carriera aiuta a uscire fuori dai momenti difficili. Confrontandosi con un tecnico che ha esperienza e carisma, i calciatori si sentono più tranquilli».
La società può avere un ruolo nel fare uscire il gruppo dalle secche?
«Direi di sì, a patto che non ci sia qualcuno che voglia sostituirsi all’allenatore. Se questo accadesse, potrebbero innescarsi dinamiche potenzialmente pericolose, ma con Mourinho questo rischio non si corre».
Come spiega un inizio così complicato della squadra giallorossa?
«Penso che ci siano tanti fattori. Non è un mistero che la Roma abbia fatto diverse scommesse su tanti giocatori che hanno un passato di infortuni assai significativo. Diciamo che finora non sono usciti i “numeri” giusti, perché questa lotteria finora non ha dato i risultati sperati».
Inutile dire che i ricambi difficilmente possono essere all’altezza di gente come Smalling, Spinazzola, Sanches, Pellegrini o Dybala.
«Lo dico sempre: la qualità della musica si vede dal livello dei direttori d’orchestra che si hanno. Sono i calciatori bravi a fare la differenza, e un allenatore queste cose le capisce bene».
Eppure nell’ultimo periodo sia Lukaku che Dybala sono parsi in calo rispetto alle loro reali possibilità.
«Questi due attaccanti non si discutono. Poi mi sembra che il belga, con la sua nazionale, ha fatto capire che non ha affatto perso il fiuto del gol. Il discorso è diverso per Dybala, che paga anche gli infortuni accusati. Forse però, rispetto alla scorsa stagione, è stata sottovalutata una differenza significativa».
Quale?
«L’annata 2022-23 ha avuto una anomalia: l’interruzione in autunno per consentire la disputa del Mondiale in Qatar. Nella passata stagione la preparazione è stata fatta in modo diverso rispetto al consueto e forse alcuni calciatori hanno avuto modo di beneficiarne. È possibile che adesso, alle prese con un andamento standard delle partite, alcuni dei vecchi problemi siano venuti fuori».
L’unica cosa che servirà a Mourinho per rimettersi in linea di galleggiamento, perciò, sarà sperare di recuperare dagli infortuni i suoi giocatori migliori.
«Certamente. Soltanto così, ad esempio, si può penare di vincere gli scontri diretti contro le concorrenti per le zone alte della classifica, cosa che finora alla Roma è riuscita abbastanza poco».
È ottimista che questo possa succedere in tempi relativamente brevi, soprattutto tenendo conto che gli impegni, con l’inizio della Coppa Italia, si moltiplicheranno?
«Non lo so. Dipenderà se nella lotteria di cui parlavano prima usciranno i “numeri” giusti. Ma ho l’impressione che questo forse non lo possa sapere neppure Mourinho».
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