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Cassano: “Non mi piace niente di Mourinho, è solo un furbo e sa vendersi bene”

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AS ROMA NEWS CASSANO MOURINHO – Antonio Cassano, ex giocatore, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport parlando ancora una volta di Josè Mourinho. Queste le sue dichiarazioni:

Bobo tv, video su Instagram, servizio di Staffelli: è rimasta qualche altra parola per Mourinho?
«Le ho usate tutte, però Mourinho deve capire che finché le sue squadre giocheranno così male, troverà sempre almeno una persona a dirglielo: io. Ha vinto tanto? Non me ne frega niente. Vale per lui come per Allegri. Con i giocatori forti che hanno fanno vedere un calcio osceno. Hai le coppe in bacheca? E allora? Se le loro squadre giocano di m… io lo dico e non mi nascondo».

Ho capito che questa intervista sarà piena di beep e puntini sospensivi…
«Ma se ti dico solo giocano male, non rende abbastanza l’idea. Perché la maggior parte delle volte fanno proprio cag…».

Recepito il concetto. Ma Mou sostiene di non avere una rosa all’altezza.
«È la sua scusa preferita per scaricare le colpe. Qualche direttore di giornale e qualche opinionista in tv gli fanno passare questa bugia. Ma la Roma ha il terzo monte ingaggi in Italia dopo Inter e Juve. Il giocatore più forte sul mercato era Dybala e l’ha preso lui. E poi Matic e Wijnaldum, tutte richieste sue. Dice che non ha la rosa? Col Torino in panchina aveva Pellegrini, Matic, Abraham, Belotti, Ibanez, Kumbulla, Celik, Camara… Ma di che parliamo? Ha vinto 1-0 con un tiro in porta su rigore in tutta la partita. La Roma è piena di nazionali. Lui si nasconde dietro gli alibi e non parla mai di calcio, devia sempre il discorso. Tra la rosa della Lazio e quella della Roma c’è un abisso clamoroso: solo che Sarri fa giocare la squadra in maniera straordinaria ed è secondo in classifica, lui invece fa un calcio alla carlona e sta dietro».

Faresti prima a dirmi cosa ti piace…
«È una parola, perché non mi piace praticamente niente. Gli riconosco solo che è furbo e sa vendersi. Ha capito che dopo l’addio di grandi campioni e bandiere come Totti e De Rossi a Roma serviva un leader, un capopopolo e sta facendo quello, creando polemiche, aizzando la gente e la sua panchina, scaricando i giocatori quando gli conviene. Ha messo alla gogna Karsdorp, ignora alcuni giocatori, come Solbakken, poi se si infortunano dice che gli mancano. Contro il Feyenoord non ha segnato e invece di spiegare perché la squadra continua ad avere un baricentro bassissimo e a creare poco, lui che dice? “Non abbiamo Haaland” mettendo ancora più in difficoltà Abraham e Belotti. L’inglese lo scorso anno ha segnato 27 gol, quest’anno non gli arriva una palla giocabile, un cross, niente, non gli fanno neanche più tirare i rigori. Pure Dybala quando prende palla ormai prova a inventarsi qualcosa da solo e non lo serve granché. Se avessi giocato io in coppia con Abraham gli avrei dato 50 palloni a partita e se li sbagliava tutti, quella dopo gliene davo 60. Si danna l’anima, ma se gli fai toccare tre palle sole, non è Mbappé o Benzema che fa tre gol. Avrebbe bisogno di fiducia e invece Mou lo massacra».

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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