Leandro Castan, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha raccontato la sua storia ora che al Cagliari, dove è andato in prestito a gennaio, sta ritrovando continuità di prestazioni. Queste le parole del difensore brasiliano di proprietà della Roma: “Alla Samp mi chiamò Montella nell’estate del 2016 ma poi andò al Milan. Arrivò Giampaolo e capii che il suo non era il mio stile di gioco perché a me piace marcare a uomo, fare i contrasti e le scivolate. Mi chiamò Mihajlovic per andare a Torino dove i primi sei mesi sono stati ottimi anche perché ne vincemmo 9 su 14. Poi mi sono fatto male al flessore e sono tornato a Roma. Nel 2013-2014 la mia fu una grande annata ma non dimentico di aver vinto la Libertadores con il Corinthians due anni prima. A Roma, poi, ho avuto un piccolo problema con Spalletti ma ormai è alle spalle e ora sono qui. A Cagliari ho ripreso a lavorare dopo aver fatto già un paio di mesi alla Roma per tornare al top. Non pensavo di muovermi ma a gennaio Lopez, Giulini e il ds Rossi mi hanno convinto. Posso solo ringraziare l’allenatore per quello che ha fatto per me e per quanto e come si è fidato di me. È emozionante giocare per la salvezza, mi sento bene cerco di dare il mio contributo”.
Infine, Castan parla del futuro: “Restare qui? A me piace giocare e mi piacerebbe rimanere ma il presidente deve avere la voglia di comprarmi. Per quanto riguarda la Roma, secondo me non vince perché paga la pressione di vincere e giocare all’Olimpico che non è mai facile”.
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