Manchester City-Chelsea 0-1

Il Chelsea è a rischio fallimento. La squadra che in estate ha venduto Tammy Abraham alla Roma incassando 40 milioni di euro, adesso rischia in bancarotta se il presidente Roman Abramovich non avrà trovato un acquirente per il club nel giro dei prossimi tre mesi.

Nike sembra intenzionata a voler interrompere il suo accordo del valore di quasi un miliardo di euro per 15 anni e la società non può più generare profitti, dopo la chiusura forzata dei suoi negozi di merchandising e il divieto di vendita di biglietti per le future partite. Basta considerare che solo da botteghini gli utili erano di circa 700mila euro a partita a cui vanno aggiunti costi indiretti, anche quelli congelati dal mercato in entrata in uscita.

Per concludere regolarmente la stagione sportiva la Premier League ha concesso ai Blues una deroga fino al 31 maggio che consentirà loro di continuare a giocare, sia in Inghilterra che in Europa. Anche se il tecnico Thomas Tuchel non ha nascosto le difficoltà: “Ma fino a quando ci saranno abbastanza maglie da indossare e un pullman che ci porta in giro, continueremo a giocare e a dare il meglio di noi stessi”.

Il monte-ingaggi di tutti i dipendenti (dai giocatori allo staff tecnico, fino a dirigenti e impiegati) si aggira attorno ai 370 milioni di euro annui, e non potendo più generare utili non è chiaro se la società sarà in grado di coprire tutti i costi.

Sono in tanti i giocatori a voler cambiare aria, molti dei quali avrebbero dovuto discutere il proprio rinnovo contrattuale. Uno di questi Andreas Christensen sul punto di firmare con il Barcellona. Il giocatore arriverà al Camp Nou a parametro zero e la stessa sorte probabilmente toccherà ad Azpilicueta: anche lui sembra avere scelto la Catalogna.



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