Connect with us

Notizie

Claudio Valigi: la promessa mancata della Roma e il peso di essere il “nuovo Falcao”

Published

on

AS ROMA NEWS VALIGI – Nel dicembre 1982, la Roma aveva un nuovo talento su cui puntare: Claudio Valigi, un giovane centrocampista proveniente dalla Ternana e già nel giro dell’Italia Under 21. Sotto la guida di Nils Liedholm, Valigi sembrava destinato a un futuro brillante, tanto che il tecnico svedese arrivò a paragonarlo a Paulo Roberto Falcao, il “Divino”. Ma le aspettative, come spesso accade nel calcio, si trasformarono in un peso insostenibile.

L’arrivo alla Roma e l’esordio da protagonista

Valigi, a La Gazzetta dello Sport, ripercorre il suo arrivo nella capitale, ricordando:
“Primavera ’82, sono alla Ternana e mi vuole il Milan. Finisco però alla Roma in comproprietà. All’inizio non c’era Ancelotti, infortunato, e Liedholm mi impiega a centrocampo con Prohaska e Falcao. Me la cavo, anzi gioco bene. Ero tecnico e veloce, anticipavo le azioni. Righetti, mio compagno, mi chiamava ‘pressing’ per come aggredivo. Oggi mi rivedo in Ricci del Torino.”

Nonostante l’ottimo avvio, l’ascesa di Valigi si arresta con il ritorno in campo di Carlo Ancelotti. Le sue presenze calano, ma il giovane accetta la situazione con maturità, contribuendo comunque alla vittoria dello scudetto 1982-83 con 13 presenze in 30 giornate.

La svolta negativa: dalla Roma alla Serie B

L’estate successiva si apre con la speranza di un ruolo nella Coppa dei Campioni, ma la realtà si rivela diversa.
“Lascio Roma tranquillo, poi la doccia fredda. Dai giornali comprendo che la Ternana mi ha ricomprato per 1 miliardo e 200 milioni di lire, ma i soldi li ha messi il Perugia e lì finisco. Mi ritrovo in Serie B a Perugia, a venti minuti da casa, ma cado in depressione.”

Quella che doveva essere una nuova opportunità si trasforma in un brusco ridimensionamento.

Advertisement

Il peso del paragone con Falcao

L’etichetta di “nuovo Falcao” ha segnato profondamente Valigi, come lui stesso ammette:
“Era piacevole, ma è diventata pesante. Auguro a tutti di essere sé stessi, non la copia di qualcun altro. Non avrei mai potuto essere Falcao, ne ricordavo un po’ la figura e stop.”

Nonostante tutto, i rapporti con il Falcao originale rimasero ottimi:
“Paulo non mi percepiva come un rivale. Era troppo in alto per preoccuparsi di me.”

Una lezione per il calcio di oggi

La storia di Claudio Valigi è un monito per il mondo del calcio: i paragoni, spesso affrettati, possono trasformare un talento in un peso difficile da sopportare. A 40 anni di distanza, il suo racconto invita a riflettere sull’importanza di lasciare che i giovani giocatori costruiscano la propria identità senza pressioni eccessive.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨

Copyright © 2008 - 2024 | Roma Giallorossa | Testata Giornalistica | Registrazione Tribunale di Roma n. 328/2009
Licenza SIAE n. 8535
Editore e direttore responsabile: Marco Violi
Direttore editoriale e Ufficio Stampa: Maria Paola Violi
Contatti: info@romagiallorossa.it