CONFERENZA STAMPA FLORENZI – Alessandro Florenzi, esterno della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo aver sancito il rinnovo fino al 2023 con il club giallorosso. Queste le sue dichiarazioni:
Oggi è sicuramente un giorno felice per me, importante. Voglio abbracciare idealmente tutti i tifosi che sono contenti insieme a me di questo rinnovo. Li abbraccio uno per uno. So anche che ci sono tifosi che stanno così e così perché pensano che non merito questo rinnovo per le prestazioni dell’anno scorso. Sto già lavorando per fargli cambiare idea, è questo il mio obiettivo. Poi so che ci sono anche persone che a prescindere da come gioco, non gli va bene che io porti questa maglia. Sono state dette cose che mi hanno fatto male, ma che mi hanno insegnato tanto. Io ho sempre cercato di piacere a tutti, ma da questa trattativa ho imparato una cosa: “Alessà, non puoi piacere a tutti”. E’ una cosa che mi porterò anche nella vita, non solo nel calcio. So che non ho le stesse qualità di Totti, non mi viene riconosciuta giustamente la stessa passione e visceralità che ha Daniele per la Roma. Per qualcuno loro due sono un ingombro per me, ma si sbagliano del tutto. Per me loro sono due amici, che mi hanno insegnato tanto, cosa vuole dire essere romano e romanista. Mi hanno insegnato che bisogna dare tutto per questa maglia. E’ quello che ho fatto, faccio e sicuramente farò per tanti anni. Penso di aver sempre dato tutto, a volte troppo. Aver messo a volte il cuore oltre la ragione. Quando dovevo stare fermo mangari un giorno in più non l’ho fatto e questo mi ha danneggiato non facendomi giocare per un po’ con questa maglia. Sono veramente orgoglioso, felice di essermi legato eternamente alla città eterna.
Che giocatore vuoi essere per la Roma?
Voglio essere un esempio peri giocatori che acquisteremo in futuro e abbiamo acquistato quest’anno. Ci sono altri giocatori, oltre a Daniele, che possono insegnare cosa è Roma. Io mi voglio sentire un giocatore importante per tutti, dai tifosi agli addetti stampa e ai magazzinieri.
Quanto sei cresciuto in questi anni e quanto puoi crescere?
Di crescere e imparare non si finisce mai, neanche a 40 anni. Sono cresciuto tanto, ero un bambino con un sogno e sono diventato in carne e ossa il sogno che avevo. Sono riuscito a indossare la maglia della mia città, a parte un anno in cui però sono cresciuto più degli anni delle giovanili come uomo. A Crotone un anno bello sotto tutti i punti di vista, mi ha fatto diventare uomo e posso solo ringrazire chi è stato vicino a me e gli allenatori che mi hanno dato qualcosa e mi hanno fatto diventare quello che sono ora.
Sul ruolo.
Non è più compito mio. Dove il mister pensa che io possa dare una mano alla squadra, oggi ancorati più. Mi trovo bene terzino, ala, centrocampista, portiere, magazziniere. Direttore sportivo no, è più difficile.
C’è stato un momento in cui hai detto basta con la Roma?
La trattativa con la Roma è stata lunga, non lo nascondo. Non è mai facile con queste situazioni, ci sono molte cose una dentro l’altra. Quando vado a mettere la bilancia, da una parte c’erano più soldi ma poi ha vinto la parte meno piena. Qui non c’erano solo i soldi, ma anche l’amore per la maglia e la città e cosa è Roma per me. La scelta dopo è stata molto semplice per me.
Come mai c’è qualcuno che non ti voleva? Te lo sei chiesto?
No, sinceramente no. Forse per quel Roma-Samp dell’anno scorso dove è stato più volte detto che non si poteva andare sotto al settore. Forse l’unica cosa che potevo fare era salutarli da più vicino arrivando all’area, ma rischiavamo sanzioni di squadra e di club. Ma è la legge. Non penso sia stato quello il minimo, ognuno ha la sua idea e finché resta sul campo le critiche le prendo sempre in maniera costruttiva.
Ci sono stati anche cori antipatici per la trattativa.
Ogni trattativa è a sé, vedremo da oggi come si comporteranno i tifosi. Sono sicuro che saranno dalla mia parte per quello che ho dimostrato.
Da dove potete imparare rispetto all’anno scorso?
Partiamo da una base importante. Abbiamo lo stesso allenatore e sappiamo già cosa vuole, in tutte le fasi. Magari siamo partiti volendo far vedere a tutti cosa potevamo fare, poi c’è stato un piccolo calo che ci può stare. Sta a noi cercare di non averlo per ambire a qualcosa di importante. Non sto qui a fare proclami o promesse. Noi vogliamo cercare di migliorare quanto fatto lo scorso anno, da una parte e dall’altra. Dobbiamo superare i nostri limiti, se noi abbiamo la stessa unità d’intenti riusciremo a sorpassare gli ostacoli che ci si porranno davanti. Non sarà facile, abbiamo tante squadra contro che vorranno fare bene come noi. Abbiamo un grande gruppo che può superare questi ostacoli e dobbiamo partire da una base, parlo di noi Roma e ci metto giocatori, allenatore, ds, giornalisti e tifosi. Per migliorare qui a Roma, secondo me, ci vuole equilibrio in tutto. Se lo avremo allora tutti avranno soddisfazioni, dal ds ai tifosi.
E’ un contratto importante per te. Ti senti più predisposto a confrontarti da uomo spogliatoio con i nuovi. Come ti sono sembrati?
Ci sono giovani e non giovani. Pastore e Marcano hanno grande esperienza e porteranno anche qualità. Ci sono tanti giovani bravi che abbiamo preso. L’unico problema che ha detto il direttore è il tempo. Ci sono giovani per cui non serve il tempo e ci auguriamo che possa succedere per Coric, Kluiver, Bianda e Zaniolo. Quell’equilibrio che può servire a un giovane è che se sbaglia una partita non gli si mette una croce sopra. Se alla prima giornata invece Justin fa tre gol non bisogna dire che è Messi. E’ un giocatore forte in una squadra forte, può fare bene ma anche sbagliare. Lì servirà da parte di società, giocatori e tutto l’ambiente che noi gli facciamo capire che è un uomo prima di tutto. E può sbagliare. Come te che dici che magri può venire Messi. O Darmian, lo nomino perché non è un obiettivo visto che abbiamo tanti terzini. Io non vengo a dirti che non puoi fare il giornalista. Si può sbagliare. Speriamo che i giovani si ambientino velocemente e spero che non ci saranno problemi di mettere croci perché ci faranno vincere le partite.
Florenzi prende la parola per chiudere.
Vorrei, anche se non gli farà piacere, ringraziare il mio procuratore Alessandro Lucci, mia moglie e le mie figlie che mi sono stati vicini in questa trattativa che non è stata facile. Forza Roma!
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