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Costo dei dirigenti nel calcio italiano: la Roma sotto la media delle big, Juve e Lazio al top
AS ROMA NEWS COSTO DIRIGENTI – La Roma si distingue nel panorama calcistico italiano per una gestione dirigenziale particolarmente economica rispetto alle altre grandi del calcio nazionale. Negli ultimi cinque anni, il club giallorosso ha speso complessivamente 6,36 milioni di euro per i compensi dei propri dirigenti, una cifra che la colloca ben al di sotto dei costi sostenuti dalle principali società italiane. Tuttavia, nella stagione 2023/24, la spesa ha subito un aumento significativo, raggiungendo i 991 mila euro, il valore più basso tra le prime sette società della Serie A, ma con una crescita sorprendente del +1100% rispetto alla stagione precedente.
I dirigenti più pagati: dominio Juventus e Lazio
A livello individuale, il dirigente con il compenso più alto nella stagione 2023/24 è stato Cristiano Giuntoli, Managing Director Football della Juventus, che ha percepito 2,9 milioni di euro tra parte fissa e variabile. Dietro di lui si posiziona il CEO del club bianconero, Maurizio Scanavino, con 1,22 milioni di euro. Al terzo posto troviamo Claudio Lotito, presidente della Lazio, con un compenso di 1,1 milioni di euro, che lo rende uno dei dirigenti più pagati in Italia.
In confronto, la Roma ha visto il suo dirigente più retribuito, l’ex CEO Lina Souloukou, fermarsi a 850 mila euro, una cifra che sottolinea la politica di contenimento dei costi adottata dal club giallorosso in ambito dirigenziale.
La situazione all’Inter: il caso Marotta
Un caso particolare riguarda l’Inter e il suo presidente e AD Giuseppe Marotta, il cui ingaggio esatto non è stato ufficialmente divulgato. Tuttavia, secondo le indiscrezioni riportate da Calcioefinanza.it, il precedente accordo prevedeva un compenso di circa 1,5 milioni di euro. Marotta, che ha rinnovato il suo contratto fino al 2027, è stato successivamente nominato anche presidente del club con l’arrivo di Oaktree, consolidando il suo ruolo centrale nella gestione nerazzurra.
Una politica sostenibile per la Roma
La strategia della Roma appare chiara: contenere i costi dirigenziali per investire maggiormente in altri settori della società, come il mercato giocatori e le infrastrutture. Il dato della stagione 2023/24, pur in forte crescita rispetto al passato, rimane il più basso tra i top club italiani, confermando l’approccio economico della proprietà Friedkin.
Questa politica, però, si scontra con una realtà competitiva in cui le altre big del calcio italiano investono somme importanti per assicurarsi dirigenti di alto profilo. Resta da capire se la strategia giallorossa, in termini di rapporto qualità-prezzo nella gestione dirigenziale, sarà sufficiente per competere ai massimi livelli in un campionato sempre più esigente.
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