Leandro Cufrè

Leandro Cufrè, ex difensore della Roma, ha rilasciato un’intervista a Teleradiostereo in vista del derby di sabato contro la Lazio. Cufré, che si è ritirato nel 2015, attualmente è il vice allenatore del Cruz Azul, formazione messicana. Queste le sue parole:

Al derby la posta in palio è altissima. Giusto non caricare troppo la squadra prima di partite così importanti?
In queste partite i giocatori non vanno caricati tanto, sei già motivato di tuo. Se vai oltre rischi di sbagliare, se una partita così la carichi troppo poi rischi di fare male. Serve l’equilibrio giusto.

Hai detto di essere andato via dalla Roma offeso da una dichiarazione di Spalletti se ricordo bene.
In quell’anno lì, il 2005-2006, avevamo fatto molto bene sia a livello difensivo che complessivamente, con il record di vittorie consecutive. Avevo un bel rapporto con Spalletti ed andava tutto bene. Poi sono andato al Mondiale 2006 ed anche lì andava tutto bene. Poi Spalletti disse in un’intervista che per lui l’unico incedibile era Mexes. Un giocatore enorme secondo me, che saluto con piacere, però in quel periodo io davo l’anima in campo. Magari mi aspettavo parole diverse da parte del mister. In quel periodo mi proposero il Fulham ed il Monaco, Spalletti lo sapeva e nonostante ciò fece quelle dichiarazioni. Mi ha fece capire che potevo anche andare via: senza dirlo direttamente, ma lo ha detto, non so se mi spiego. Io poi ero giovane e allora decisi di andare via, anche se oggi me ne pento: avevo ancora tre anni di contratto e quello che avevo sentito alla Roma poi non lo avrei sentito da nessun’altra parte. Oggi non lo farei assolutamente. Avevo un rapporto di amore con la Roma e questa scelta mi ha fatto male: poi non volevo rimanere al Monaco, ma ormai avevo firmato un contratto. Eppure guardavo comunque le partite della Roma, non avevo la testa per rimanere lì.

Qui Fazio e Perotti, due argentini come te, stanno facendo innamorare i tifosi.
Sì gli argentini a Roma danno il massimo, danno anche quello che non hanno. Abbiamo lasciato in tanti un bel ricordo.

Perotti può rientrare tra i convocati per il Mondiale 2018?
Penso di sì: ha una qualità enorme e tanta personalità, due doti necessarie per entrare nella Nazionale argentina. Anche Fazio ha personalità da vendere, oltre ovviamente una fisicità impressionante. Anche lui se lo merita il Mondiale.

Segui ancora la Roma?
Certo la guardo sempre, ho ancora tanti amici lì ed Eusebio Di Francesco lo conosco molto bene, lo conoscevo da giocatore e l’ho avuto come team manager. Inoltre con Daniele De Rossi ci sentiamo ancora ogni tanto.

Avevi la sensazione che il team manager Di Francesco sarebbe diventato allenatore?
Come tanti giocatori che smettono nemmeno lui a quel tempo aveva le idee chiarissime sul suo futuro. Era tanto attaccato alla Roma, gli avevano offerto questo posto e lui aveva colto l’opportunità al volo. Poi ha capito che voleva diventare mister, ha ringraziato tutti ed ha intrapreso la sua strada con molta personalità. Oggi si vede che ha fatto bene, anche se pure da team manager era molto capace.

Ti convince oggi il Di Francesco tecnico?
Sì certo, ha portato il Sassuolo alle coppe internazionali: una cosa stupenda ed anche ora sta lavorando bene con la Roma. Di Francesco è uno con le idee chiare.

Chi lo vince il derby?
La Roma. Lo dico sinceramente, tra le due squadre oggi gioca meglio la Roma, anche se pure la Lazio sta facendo bene.



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