Leandro Cufrè, ex giocatore della Roma, è intervenuto ai microfoni dell’emittente radiofonica Centro Suono Sport nella trasmissione “Crossover“. Queste le sue parole:
Come procede la tua avventura da allenatore?
“L’avventura da allenatore è cominciata con il Venezuela insieme ad un altro allenatore Pekerman, quindi ora sono il secondo. Stiamo guardando al mondiale del 2026 e ci aspettano cinque anni insieme per realizzare un progetto davvero interessante”.
Che cosa è cambiato nel passaggio da giocatore ad allenatore?
“Alla fine della carriera da calciatore cominci a guardare altre cose del calcio. Per diventare un buon allenatore bisogna rimanere aggiornato sul calcio che cambia, è necessario studiare tanto per fare questo mestiere. Per fare bene con una squadra servono tanti elementi, in primo luogo i giocatori ed una buona società che stia dietro al progetto”.
Un tuo giudizio sulla Roma di Mourinho?
“Parlare di un allenatore quando fai l’allenatore è sempre complicato. Mourinho ha una fama importante ed è tanto che fa bene nel calcio, speriamo che farà risultati perché questa piazza ha bisogno di titoli”.
Che cosa serve per vincere?
“Serve la grinta. Quella ce l’hai o non ce l’hai. Per la Roma bisogna dare il cuore, se lo darai riuscirai a valorizzare al meglio la squadra a te stesso”.
Qual è il tuo ricordo più bello con la maglia giallorossa?
“I primi due anni alla Roma sono stati un periodo difficile per me. La squadra era completa e veniva dalla vittoria dello scudetto per questo trovare uno spazio era difficile ed poi sono partito per Siena. Quando sono tornato è iniziata la mia seconda avventura con la maglia giallorossa ed anche se i cambiamenti che c’erano stati non ci hanno permesso di vincere è stato un bel momento perché nelle difficoltà i tifosi ci sono stati molto vicino”.
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