Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA D’ALEMA – L’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema ha parlato della Roma, di Mourinho e dei Friedkin ai microfoni di New Sound Level. Queste le sue dichiarazioni:

In tanti anni di passione per la Roma, ci può elencare i suoi giocatori preferiti della storia della Roma? 

“E’ molto difficile, ma se posso partire dalla mia prima infanzia, poiché la mia passione parte da lì, il mio primo giocatore preferito fu Arne Selmosson, che fu tra l’altro uno dei primi a giocare sia nella Roma che nella Lazio. Certamente, venendo un po’ in avanti con gli anni devo dire Bruno Conti e Falcao. Totti non posso inserirlo perché Totti è contemporaneo, non fa parte del passato della Roma ma del presente. Rimane sempre indimenticabile, per chi è innamorato di questa squadra e di questa città, Agostino Di Bartolomei, una persona sensibile e unica nella sua passione ma Bruno Conti e Falcao erano i due fantasisti più amati”.

Qual è il suo giudizio sull’inizio di stagione della Roma? 

“E’ difficile passare avanti alla sconfitta nel derby. La Roma è una squadra giovane con voglia di fare, ma ha dei punti deboli evidenti in particolare in difesa e quindi penso ci sia molto da fare ancora. E’ vero che la Roma non si discute, ma se vogliamo fare un discorso più approfondito è evidente che c’è da migliorare”.

Tra le altre squadre del campionato, quali considera più avanti delle altre e più avanti rispetto alla Roma? 

“Se devo dire la verità nutro una grande ammirazione per l’Atalanta, perché nel complesso, considerando la squadra, la società e l’allenatore, si ha sempre la sensazione che possa arrivare, hanno una combattività e una grinta incredibile. E poi ammiro molto Gasperini, ha una grande personalità dal punto di vista intellettuale, io lo conobbi alla presentazione dell’anno accademico all’università di Genova e si parlava di simmetrie; ebbene ne rimasi molto colpito per il livello di cultura e di personalità e dunque ammiro la sua squadra. Con minore trasporto credo inoltre che il Milan farà ancora di più degli ultimi anni, purtroppo vedo diverse squadre in condizione di arrivare sopra la Roma e in questo momento mi spaventa molto di più il Napoli di Spalletti piuttosto che la Juventus di Allegri. Il Napoli è senza dubbio la squadra che fa più impressione perché ha un allenatore di grande personalità. Noi ci siamo lasciati male con Spalletti, che si è ritrovato a gestire una situazione complicata perché la società non lo ha supportato svolgendo fino in fondo il suo ruolo, ma Spalletti è senza dubbio un uomo di personalità e di intelligenza. Anche il film e la serie su Totti hanno comunicato un’immagine ingiusta dell’allenatore toscano, la responsabilità della difficoltà in cui si è trovato non era sua”.

Cosa pensa della gestione dei Friedkin e dell’attenzione degli investitori stranieri, in particolare americani, alle squadre di calcio in Italia? 

“Ritengo che l’attuale proprietà della Roma si sia presentata bene, dopo anni di sofferenze per l’assenza della società precedente che non ha fatto per nulla bene alla squadra e all’ambiente. I Friedkin manifestano un’attenzione, una presenza e un trasporto notevoli e a me piace molto la società che ci mette la faccia e che nel bene o nel male sostiene la squadra. Per quanto riguarda l’interesse di imprenditori stranieri ritengo che sia la dimostrazione che il calcio italiano inizi a prendere quota ed è un segnale estremamente positivo; è però da vedere se a livello di impresa qui in Italia saremo in grado di compiere il salto di qualità, concretizzando gli investimenti come è stato fatto dagli altri grandi club del continente. Se l’investitore straniero ci aiuta a fare un salto di qualità è ovviamente il benvenuto”.

José Mourinho nel suo carisma le ricorda qualche suo collega, qualche leader politico? 

“Normalmente i politici europei hanno uno stile più compassato di Mourinho, lui comunica entusiasmo, è un leader molto passionale, somiglia di più a qualche uomo politico sudamericano. Io sono un grande estimatore di Mourinho perché fare l’allenatore della Roma è un mestieraccio, ci sono tante pressioni da reggere e noi abbiamo vinto qualcosa solo quando avevamo allenatori di grandissima personalità in grado di non farsi influenzare dall’ambiente, come Liedholm e Capello. Io ero molto amico di Franco Sensi che risponde ai canoni del presidente che descrivevo prima, così come Dino Viola e sono queste personalità forti che hanno condotto la Roma alla vittoria. Sensi per esempio ce l’aveva con Capello perché non gli dava retta e io gli dissi che il lavoro di Capello era proprio quello di non dargli retta, mi guardò un po’ stranito ma poi capì; di solito io venivo chiamato in queste situazioni per risolvere situazioni di conflitto”.

Manca ancora un po’ di personalità all’interno della società o della squadra? 

“Io credo che sia necessario investire ancora sulla squadra, è una squadra giovane e di buona prospettiva ma sono convinto che dietro manchi ancora qualcosa, non percepisco quel senso di sicurezza nel momento in cui ci troviamo sotto pressione. Dì sicuro servono investimenti principalmente sulla squadra, c’è molto talento ma serve ancora qualcosa di più”.

Accetterebbe un ruolo nella società Roma? Quale ruolo le piacerebbe ricoprire? 

“Sconsiglierei ai presidenti di scegliermi onestamente. Io ho avuto contatti con qualche uomo della società ma non sono mai stato particolarmente interessato a partecipare, io ho altre attività molto interessanti e credo che non sarebbe giusto e nemmeno compatibile assumere altre cariche. Se poi la società ha bisogno di qualunque cosa per l’AS Roma io rimango sempre a disposizione. La Roma la considero una grande passione e un hobby ma non un lavoro”.

Qual è il giocatore di questa Roma che preferisce? 

“Ce ne sono diversi che sono molto bravi, ma siccome il primo riferimento da questo punto di vista è Il Capitano io rispondo Lorenzo Pellegrini. Zaniolo è splendido, ha tanta forza e tanta passione e a me piace molto, ma indubbiamente il giocatore più pronto e più maturo dal punto di vista tecnico e di personalità è l’attuale Capitano”.



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