AS ROMA NEWS FEYENOORD DE ROSSI – Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la vittoria ai rigori per 5-3 contro il Feyenoord in Europa League. Queste le sue parole:
DE ROSSI A SKY SPORT
Complimenti. Ci sono tanti elementi dentro questa partita.
“Bello ricordare tutto quello che è successo per la mia prima notte europea. E’ stato molto bello che sia finita così penso che sia una vittoria meritata. Forse è il modo più bello per vincere per i nostri tifosi, molto romanista e ci siamo scrollati un po’ di fatalismi. Noi diciamo mai ‘na gioia e altre cose che non si possono dire. Cambiamo pagina, spesso vinciamo anche noi e sono contento. Stadio bellissimo”.
Svilar ha dimostrato di avere veramente i nervi saldi.
“È precoce ma è forte, soprattutto di testa. È supportato dalla squadra, abbiamo grande fiducia in lui ed è supportato anche da Rui Patricio, che è un uomo meraviglioso. Non è solo fortuna, ma poi c’è il momento e i nervi sui rigori. È stato veramente bravo”.
Sulla prestazione di Pellegrini.
“Giusto che si tolga queste soddisfazioni, è giusto che ci sia il suo nome in questa serata bella. Nello spogliatoio ho detto che è presto fare i festeggiamenti perché non sono neanche gli ottavi… Pellegrini ha vissuto momenti in cui veniva messo in discussione, mi dispiace perché è un esempio e un grande giocatore”.
Aveva un sapore diverso questo abbraccio sotto la Sud.
“Mi trovo a dover ringraziare e il mio ruolo lo richiede. Mi vergogno ad andare sotto la Sud, da giocatore mi veniva più automatico ma questa gente andava ringraziata ma non voglio esaltarmi troppo perché era solo un playoff. Cerco di essere freddo e moderato però loro non devono pensare che io sia cambiato”.
Come si migliora?
“Dobbiamo lavorare tanto, anche dopo tanti anni i giocatori vanno aiutati sull’aspetto mentale. Noi dobbiamo lavorare su quei concetti, che forse stufano, ma aiutano a portare avanti i buoni risultati.
La Roma non vinceva ai rigori in casa dal 2002, ricorda chi ha tirato?
“Quella sera era più importante per me perché ero giovane era una delle prime partite e volevo dimostrare. Quel Roma Triestina per me era una finale di Champions. Sui rigori volevo sottolineare che avevo 6 rigoristi pronti, Ho dovuto lasciar fuori Angelino, è un buon segnale, perché in alcune squadre a volte non succedeva. Un esempio buono come Buffon a Berlino che voleva batterlo”.
Perché la Roma non dura 90’?
“Ogni partita è diversa. Non teniamo 90’, non è facile e ricordiamo ci sono gli avversari. Abbiamo affrontato una squadra che può fare la Champions, che ha preso il pallino ogni tanto. Ci può stare la stanchezza, ovviamente dobbiamo lavorare e capire perché non riusciamo. Anche lavorare di testa per tenere il campo. Al 120’ ho visto tutti pronti a scattare per Lukaku… il portiere gli ha fatto un miracolo, quindi di benzina ancora ce ne era”.
DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA
Vittoria storica ai rigori?
“Quando vai ai rigori vinci o perdi e questa maledizione prima o poi doveva finire. E’ una spallata al fatalismo, siamo una squadra forte non ci dobbiamo sentire dei brutti anatroccoli. Meritavamo di passare viste le due partite. Avevo 6-7 giocatori che volevano battere i rigori, ero sereno, li ho visti super carichi e pronti a riprendersi questa responsabilità”.
Come hai scelto i rigoristi?
“Non è stata una scelta predeterminata. Ieri quando parlavamo ci siamo soffermati su chi aveva battuto i rigori e abbiamo analizzato chi li aveva calciati bene e Mancini mi diceva che Zalewski non li aveva mai sbagliati. Sono contento per lui perché è un ragazzo fantastico. Poi c’è Svilar che ha parato due rigori e un portiere che non ha giocato e ha festeggiato come se li avesse parati lui. Rui Patricio è un grande uomo”.
Che significa l’abbraccio a Lukaku?
“Il rapporto con lui è meraviglioso. E’ un professionista incredibile e al 121′ ha fatto uno scatto che per poco non ci porta agli ottavi. Ho abbracciato tutti nella stessa maniera. Inizio a voler bene a questi ragazzi, mi sono affezionato. Mi hanno accolto benissimo e mi hanno dimostrato che quello che dicevo io era credibile. Si fidano e vanno a duemila in allenamento. Ora è presto per fare i dvd”.
Come stanno i calciatori dopo questa maratona?
“Llorente ha avuto un trauma cranico, ma penso non sia nulla di grave. Un altro paio di giocatori sono stanchi e acciaccati. Pellegrini sentiva il solito flessore duro e contratto. Poi sono contento che Aouar sia entrato bene. “
Hai superato l’esame per restare l’allenatore della Roma?
“Gli esami non finiscono mai. Ne abbiamo uno ogni tre giorni, ma non mi sento sotto esame. Ai ragazzi per motivarli parlo di volontà. Io devo scattare, non penso a quanto durerà. Mi sto godendo questo lavoro e ogni tanto mi scoccia pensare a Torino, perché vorrei godermi una serata così. Non riempiamo il Circo Massimo, ma dobbiamo essere felici di notti come queste”.
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