Daniele De Rossi

AS ROMA NEWS VERONA DE ROSSI – Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della vittoria in campionato contro il Verona per 2-1. Queste le sue parole:

DE ROSSI A DAZN

Buona la prima.
“Buon risultato”.

È stato un po’ come un secondo esordio, come è stato?
“Piacevole. Quando venivo a vedere le partite c’era sempre tanto affetto, non manca mai. Qui ho una veste diversa, grandissima emozione e tensione perché ho un lavoro da fare. Cerco di conciliare le due cose. Ringrazio la gente, non potrei essere più contento”.

Roma a due facce. Qualcosa è cambiato nel secondo tempo.
“Il primo tempo mi è piaciuto molto, se la palla non va veloce diventa dura. Il Verona ha grande energia e gamba, è diventato più facile per loro accorciare e rubare palla, nel primo tempo riuscivamo a giocare tra le linee”.

Come stanno Spinazzola e Dybala?
“Dybala sentiva qualcosina già prima della partita. Ha detto che non è niente, si sente un po’ indolenzito e non si sentiva libero di spingere. È stato fermo una decina di giorni, abbiamo caricato un po’ con i carichi quindi forse è anche colpa nostra. Spinazzola si è fatto qualcosa, ma niente di gravissimo”.

Nel secondo gol si è vista la ricerca del gioco palla a terra. Questo può essere il primo punto di partenza?
“È una delle prime cose su cui abbiamo lavorato. Penso sia importante avere la gestione della palla. Il secondo gol deve farci capire che se giochiamo ad un tocco ha un senso, sennò ci addormentiamo. Le squadre sono preparate, se vai piano con il possesso palla ti ammazzano. Se giochiamo velocemente, con i giocatori che abbiamo, ci divertiremo”.

Che sapore ha l’abbraccio della Sud?
“Uno dei momenti che verranno messi nell’album dei ricordi della mia vita e della mia carriera. Tanto tempo fa dissi ‘se solo avessi avuto due carriere da donare alla Roma…’, ora forse la seconda mi è stata donata. Vediamo quanto durerà, da una parte me la devo godere, ma dall’altra devo dare il 200% perché sulle nostre spalle c’è l’amore di questa gente che non mi fa mai dimenticare che siamo stati insieme per 20 anni. Ho salutato la Curva perché era giusto così per il tributo che mi hanno fatto, ma non farò tutte le volte il giro di campo (ride, ndr)”.

Come si trasformano i fischi in applausi?
“Giocando meglio il secondo tempo. Se avessimo giocato meglio saremmo andati via più contenti. Alla fine abbiamo vinto, dobbiamo festeggiare le vittorie e ricreare entusiasmo. La squadra, anche soffrendo, ha lottato e speso tanto. I giocatori hanno dimostrato di tenerci molto”.

Pellegrini ha fatto una prestazione diversa.
“È uno dei giocatori più importanti che abbiamo e uno dei migliori talenti italiani. Deve ritrovare la continuità nelle partite, deve toccare tanti palloni e poi arrivare in area, è uno che sa segnare. A Roma è giusto che il capitano romano sia messo di fronte alle responsabilità, abbiamo tanto amore e onore, ma ci sono anche oneri. Deve essere equilibrata la bilancia. Pellegrini è un ragazzo maturato e cresciuto in questi anni, si è comportato da vero leader in questa settimana. Nel primo tempo mi è piaciuto tantissimo, poi nel secondo è calato”.

Ora da allenatore farà tante interviste. L’abbiamo messa a suo agio?
“Mi date del Lei, ma ci conosciamo da 20 anni. È giusto così”.

DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA

La qualità del primo tempo è figlia della difesa a quattro e sul secondo tempo insufficiente è una questione fisica la Roma era impaurita? 
“Impaurita sì, ma forse insicura. Ci ho giocato a calcio qui e quando vai bene voli, quando sei insicuro pensi più a non prenderle che fare gol. Se riusciamo a fare lo step di difenderci con i denti ma anche creare qualcosa uscendo lucidamente dalla pressione è importante. Abbiamo visto il Verona come ha perso con l’Inter e con la Juve. Ha fisicità, dei bestioni davanti, ci può stare che soffri. Poi magari nel primo tempo riesci a portarli fuori dall’area e fare il 3-1. La linea a quattro la ritengo importante perché ci fa guadagnare un uomo davanti, i centrocampisti e gli attaccanti della Roma sono tutti di qualità. A volte abbiamo costruito a tre, a volte era Spinazzola altre Kristensen o un centrocampista. Alla fine è 4-3-3, ma la costruzione la fai a 3 spesso. La linea a quattro ci regala un uomo in più davanti e la Roma ha giocatori buoni, meglio metterne il più possibile”.

Poi il siparietto con De Rossi che commenta il ‘lei’ dato dai giornalisti nelle domande. 
“Tutti del lei mi date, il patentino fa fare lo switch? Come quando diventi dottore…”

Il problema fondamentale è di testa o c’è qualcosa di tattico da cambiare? Qual è stata la maggiore difficoltà? 
“No, così sembra come se parlassi di chi c’era prima. Alleno come ritengo giusto, se la Roma è nona qualche problemino ce l’ha, ma devo allenare come penso sia giusto e non in base a cosa era sbagliato. Qualcosa stiamo cambiando, non escludo che il calo del secondo tempo possa essere colpa nostra perché eravamo un po’ imballati per i carichi di lavoro oltre anche a essere un po’ impauriti”.

La sognava così questa prima volta? 
“Nel sogno c’erano anche gli ultimi 30 minuti come i primi 55. A parte le battute, come la immagini quando torni in un posto così importante? Sono passati 4-5 anni da quando ho smesso, l’amore lo ricevevo per le strade ogni giorno. Ogni volta che si perdeva, magari con la Juve o un derby, mi dicevano ‘eh se c’eri tu’ anche se di derby ne ho persi anche io e a Torino ho sempre perso. L’amore è stato sempre incondizionato perché non inficiato dai risultati. Oggi non me la sono goduta al 100% perché c’erano mille cose a cui pensare. Ma ho visto l’accoglienza meravigliosa, ci sono i social e domani andrò a spulciare cori e striscioni. Alzavo la testa e vedevo cose. Ho il cuore che mi scoppia d’amore per loro. Ho salutato, doverosamente, ma ora basta. Non faccio il giro d’onore ogni partita. Io sono uno dei tanti ora, uno che fa parte del gruppo dei giocatori e sto con loro nel bene e nel male”.

Il calo della Roma è coinciso con l’uscita di Dybala? Un po’ come quando uscivano Totti o De Rossi… 
“Al di là della qualità, sono giocatori difficilmente replicabili. Se togli Totti e metti uno fortissimo è comunque diverso perché ha caratteristiche diverse. Magari c’è Toni ma non fa le stesse cose di Totti. Oggi Zalewski faceva il ruolo che non faceva da tanto, un po’ l’ho messo in difficoltà non facendolo giocare a piede invertito. Quando esce Dybala c’è meno qualità, quando esce Leao meno velocità o Lautaro meno profondità. La formazione senza Dybala deve essere però in grado di vincere col Verona o giocare meglio degli ultimi 30 minuti. Siamo stati più lenti nel giro palla”.

DE ROSSI A ROMA TV 

Hai iniziato con una vittoria.
“Si assolutamente. Il momento è un po’ delicato quindi portare a casa i 3 punti è stato importante e lo sarà anche per poter lavorare più serenamente nei prossimi giorni”.

Quali sono le prime sensazioni sulla partita di stasera? 
“Sono sensazioni molto positive riguardo il primo tempo. Mi sono piaciuti i ragazzi. Ci sono cose in su cui abbiamo lavorato poco in questi giorni, ma sembra che piacciano anche a loro. Se fatte bene come i primi 45 minuti ci possono portare tanto”.

Le emozioni di stasera.
“Non avevo dubbi che sarebbe stato emozionante. Un po’ strano. Da allenatore puoi liberarti di meno perché hai troppe cose a cui pensare. Magari te lo godi di meno. È stato bello. Mi è sembrato giusto andarli a salutare perché ho sentito il loro calore anche durante la partita anche se ero un po’ distratto. La prima volta un giretto di campo andava fatto per ringraziarli perché sono con me da 20 anni e giorno più giorno meno sono sempre meravigliosi”. 



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