Daniele De Rossi

CONFERENZA DE ROSSI – Daniele De Rossi, capitano della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Real Madrid, valida per l’International Champions Cup.

La tournée?
Come diceva il mister è stata una tournée positiva: io che l’ho fatta per tanti anni di seguito noto un miglioramento nelle strutture che ci offrono in questo Paese. All’inizio ero un po’ più in difficoltà per i campi e gli spogliatoi o il materiale che ci serviva. Ora siamo in un livello alto come in Italia. Per il resto è andato tutto bene. La fatica è quella solita del precampionato, noi non vediamo l’ora di tornare in Italia. Ci siamo trovati bene.

Che idea si è fatto del nuovo centrocampo?
Sono arrivati giocatori con grande qualità e di grande talento. Ognuno ha le proprie caratteristiche, ognuno si sta inserendo a seconda di quelli che sono i propri ritmi e i propri problemi che si possono incontrare entrando in una nuova squadra. Alcuni possono avere una piccola difficoltà sul ritmo o sugli schemi diversi del mister, altri molto giovani come Coric devono capire tanti cose a livello tattico. Ma i vari Cristante, Coric, Pastore sono pieni di talento.

Il mix tra giovani e leader è la giusta composizione per poter fare un grande campionato?
Non credo che siano arrivati così tanti giovani rispetto agli altri anni, o che ne abbiamo rispetto alle altre squadre. Il grosso della squadra è equilibrata, anche guardano il Napoli, la Juve, l’Inter e il Milan. L’importante è che i giovani siano forti e i meno giovani siano in forma. Non sono cose che mi riguardano ma l’età conta sempre di meno nel calcio. Dipende certo quanto giovani sono: se hanno 16 o 18 anni avranno sicuramente un periodo di adattamento ma non mi sembra che la nostra sia una squadra più giovane delle altre.

Legge le notizie di mercato sul centrocampo?
Io leggo pochissimo siti e giornali. Ma un minimo di notizie mi arrivano. È giusto che io valuti i compagni che ho accanto:  ma anche io faccio mille domande, mille valutazioni, vedo tutto quello che mi circonda, ma è giusto che parli dei compagni, e di quelli che affronteranno la stagione. Per ora ho Gonalons al mio fianco: un grandissimo giocatore, qualche difficoltà iniziale e poi una stagione in crescendo. un ragazzo amato da tutto lo spogliatoio: è un ottimo giocatore da avere accanto. Il resto sarà la società a decidere come migliorare questa squadra.

Ha già pensato al suo futuro?
Io mi sono sentito fino all’anno scorso e fino a questa mattina un calciatore forte, lo devo dimostrare tutto l’anno. Non sono decisioni che mi piace prendere un anno prima. Monchi mi ha fatto sentire la sua vicinanza non solo dal punto di vista calcistico ma anche umano, mi ha parlato a fine campionato facendomi capire che ci tengono a me anche a livello umano. Non abbiamo parlato di un anno, due anni, o dirigente o allenatore. Farò una grande stagione e poi vediamo: non sono alla ricerca di un anno di contratto, ho guadagnato tanto in carriera. Mi piacerebbe fare una grande stagione, mi piacerebbe vincere qualcosa di importante con questa maglia e sono assolutamente terrorizzato a pensare di trascinarmi in campo fino a 37, 38 o 39 anni. Finché sarò forte deciderò io quando smettere e non il calcio mi dirà di lasciare spazio. Non mi piace fare le figuracce: se non starò più in piedi non andrò a rubare i soldi da un’altra parte. Se dovessi andar via è perché vorrò fare un’altra esperienza che come sempre ho detto mi affascinerebbe: primo su tutti in questo Paese. Ma finché riuscirò a stare nella Roma non c’è questa fretta. C’è un anno davanti e ne riparleremo più avanti.

Dove dovrebbe giocare Pastore secondo te?
Non entro nel merito di dove dovrebbe giocare. Penso che la maggior parte dei giocatori che hanno la qualità e il talento possono adattarsi in tutti i ruoli. E’ un giocatore intelligente. Lui ha giocato spesso trequartista, ogni partita ha le sue esigenze, il mister sa cosa chiedergli: potrebbe essere un trequartista eccezionale, potrebbe fare l’esterno come a Palermo o la mezzala come faceva Di Maria nel Real Madri: sta al tecnico trovargli la collocazione, fermo restando che si giocherà il posto con qualcuno. Mi preoccupano poco i giocatori così intelligenti e talentuosi.

 



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