Daniele De Rossi

AS ROMA NEWS BRIGHTON DE ROSSI – Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha parato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League contro il Brighton. Queste le sue dichiarazioni:

DE ROSSI IN CONFERENZA STAMPA

Che cosa ne pensa del Brighton?
“Ho un ottimo rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore dopo le partite e lui muoveva i primi passi da allenatore. Dopo la gara parlavamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il gioco che proponeva a Benevento, a Palermo e parlavamo del suo presente e di quello che sarebbe stato il mio futuro. Ha delle idee brillanti ed è un allenatore diverso. Hanno anche ottimi calciatori e ne hanno acquistati tanti bravi mi aspetto una patita complicata e difficile”.

In settimana due giocatori del Brighton hanno parlato dello stadio. Può rappresentare un’arma in più?
“Siamo noi che dobbiamo regalare a loro un’altra notte felice e non sono loro che devono farci vincere. Tutte e due le cose saranno importanti, per ogni giocatore è molto bello giocare qui anche per gli stranieri però loro sono abituati a giocare in stadi pieni con calore. In Premier la cornice è sempre bella ma qui troveranno una passione più alta”.

Che partita si immagina domani? Quanto vale il loro nono posto in Italia? Pensa di giocare a tre o a 4? 
“Non è facile fare un paragone sul loro nono posto e quanto sarebbero qui in Italia e in che posizione di classifica si incastrerebbero nel nostro campionato. Sono un club emergente ed è stato bravo Potter poi De Zerbi sta creando un marchio in giro per il mondo. Dire che sarebbero ottavi o decimi non si sa, in Italia è quarto il Bologna che ha una storia simile ma con più storia alle spalle. Penso che De Zerbi abbia creato qualcosa di simile col Sassuolo e non è sempre facile lo abbiamo visto quest’anno. Sono simili ma si può fare anche con una società che investe e spende tanti soldi per giocatori bravi come i loro. Non ti dico se giocheremo a tre o a quattro”.

La Roma domani dovrà essere pià istintiva o riflessiva? 
“Tu fai la distinzione tra istinto e ragione tra fase difensiva e fase offensiva. Si può essere istintivi stando bassi e difendendo in modo confuso e si può essere riflessivi portando gli avversari a difende. Non ne faccio una correlazione diretta tra queste due parole. Penso che la Roma sia una grande squadra che deve rispettare il Brighton ma noi siamo la Roma. Sarà una bella partita e sappiamo che il Brighton mette in difficoltà il City, l’Arsenal, il Chelsea. Sono queste le partite che abbiamo studiato. A volte prendono imbarcate, è una partita che tiene dentro tante partite e noi dobbiamo vincerle entrambe sia quando ci sarà da gestire la palla noi e sia quando loro ci schiaccieranno per qualche minuto”.

Visto il quinto posto in classifica, la questione del ranking Uefa può dare uno stimolo in più per eliminare il Brighton? 
“Noi giochiamo le patite per vincere, magari diamo un occhio diverso alle nostre connazionali e possono avere un sapore speciale le loro vittorie per il posto in più in Champions. Però bisognerà arrivare quinti o quarti. Questo ranking lo guardiamo il giusto come una storiella che ci raccontano che se vi comportate bene vi facciamo questo regalo. A noi non cambia niente, dobbiamo solo vincere. Se vince un’italiana in Europa al di là delle rivalità tra i tifosi può essere un vantaggio”

Oggi sono 50 giorni dalla sua gestione. Si aspettava qualcosa di più o di meno? 
“Mi aspettavo tre punti in più in campionato e sarebbe stato perfetto. Era quello il progetto. Sono soddisfatto, sono consapevole del fatto che non abbiamo fatto niente. Nessuno meglio di me conosce questa città che può cambiare i giudizi in pochi secondi per quello tengo i ragazzi con la testa a Trigoria e fuori da giornali e social. Si diventa forti velocemente e scarsi in poco tempo. Sono soddisfatto di quello che ho creato. Il rapporto c’era già ma da allenatore devi crearlo di nuovo. Come presentare la stessa persona ma sotto un’altra veste e non è mai così facile. Mancini ha detto che i giocatori stanno capendo cosa chiedo, oggi ho guardato l’allenamento di ieri e non è solo capire ma crederci. Non che io chiesa cose così brillanti o speciali ma loro stanno dimostrando di credere in quello che gli dico. Questa è la cosa che mi rende felice oltre ai punti che non sempre vanno di pari passo. Per ora c’è stato tutto ma ancora nulla perché ci mancano due mesi di fuoco”.

C’è chance di vedere Karsdorp in panchina? L’alternanza tra Spinazzola e Angelino è studiata? 
“Karsdorp vediamo come si sente oggi per sapere se possiamo convocarlo. Ha alternato giorni in cui si sentiva bene ad altri dove si sentiva poco bene. I due terzini sinistri sono due giocatori per i quali io impazzisco. Mi piace la loro qualità e la personalità. Anche il livello dei giocatori e sono diversi. A volte è una scelta in base all’avversario, a volte un po’ di turnover a volte scelgo quello che mi sembra più in forma ma non ci sono strategie. Stanno bene toccando ferro e conto su entrambi”.

Bove a te piace tanto ma è stato utilizzato meno. Anche per lui hai immaginato di usarlo in altri ruoli? 
“Prima di Monza leggevo che con Mourinho aveva 61 minuti di media a partita, con me ne ha 59. Non ci sono differenze. Con il Verona è stato il migliore, ho fiducia il lui. Può trovare meno spazio perché ha davanti giocatori che stanno facendo bene. Non lo vedo e sterno perché voglio giocatori più offensivi, in un futuro non troppo lontano lui potrebbe essere un buon mediano davanti alla difesa. Penso che deve solo lavorare tanto e ci fermiamo a fine allenamento a lavorare sui tempi di gioco. Ha una grande capacità di corsa e piedi buoni. Deve capire quando giocare a un tocco o fare altro, sono cose che si acquisiscono col tempo. Io quando ho iniziato facevo 90’ box to box, spero che nessuno gli metta fretta. Come essere umano è un ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Si sta comportando bene ed è sempre quello più sorridente anche se ha giocato poco. Ci sta essere la prima riserva della Roma, non è una cosa di cui vergognarsi. Sono molto felice di lui, deve migliorare in alcune cose ma non sta indietro. Quando entra fa sempre bene, due settimane era titolare a Rotterdam e ha giocato benissimo”.

Quanto pesa il fattore esperienza in queste gare? Il gap con la Premier si è assottigliato?
“L’Italia si sta rilanciando dopo anni in cui la Premier sembrava irraggiungibile per valore, anche se probabilmente lo è ancora per incassi. Quando ci sono calciatori senza esperienza ci può essere un contraccolpo in queste partite, ma in quel momenti ti aggrappi al campo e alle cose che conosci. Il gap di esperienza che ha il Brighton con noi sarà colmato dalla conoscenza che hanno del campo, quindi noi dovremo mettere altrettanta conoscenza e intensità per dimostrare sia per l’esperienza sia per il valore dei giocatori di portare a casa la vittoria. Non possiamo aspettarci che loro si mettano paura dello stadio e che ci regalino la vittoria, potranno anche essere emozionati, ma sanno cosa fare in campo. Sarà una partita difficile”.

Hai esordito in Champions League e hai realizzato l’ultimo gol della Roma in Champions. Ora ti si chiede di portare nuovamente la Roma in Champions.
“Nell’ultima partita giocata dalla Roma in Champions c’ero io in campo e io ho smesso da 20 anni (ride, ndr). Questo è inaccettabile, la Roma deve stare a quei livelli. Ora a livello societario stiamo meglio rispetto a quando ho lasciato la Roma, sia come investimenti sia come giocatori sia come monte ingaggi. La Roma deve sempre provare ad arrivare in Champions e una volta che ci arriva fa grandi annate arrivando agli ottavi e ai quarti. Il mio destino non è incrociato con questo, la Roma può lottare per la Champions qualsiasi sia l’allenatore. I valori che ci sono nella squadra non sono da squadra sotto il quarto posto”.



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