AS ROMA NEWS BRIGHTON DE ROSSI – Lo abbiamo amato alla follia e nessuno ci toglierà il dolce ricordo della finale di Tirana o delle sue corse sotto la Curva Sud dopo appena tre giornate di campionato. Era diventato (e forse lo è ancora) romanista. Forse lo sarà per l’eternità, come la nostra gratitudine. Stiamo parlando di José Mourinho, e in fondo un pezzetto di quarti di finale è anche merito suo per il percorso intrapreso. Ma ora c’è Daniele De Rossi che ha conquistato tutti (da allenatore) in nemmeno due mesi. E poco importa se Pellegrini sia rinato mentre con lo Special sembrava il brutto anatroccolo, se Dybala non si tocca continuamente la coscia e guarda la panchina impaurito e ora gioca da campione assoluto, oppure se non troviamo tra i pali Rui Patricio ma un Svilar che non gli segni nemmeno con il bazooka. Conta la Roma. Contano i romanisti. I parallelismi tra passato (bellissimo) e presente (ancor più meraviglioso) li lasciamo fare ai professionisti della polemica per vendere giornali e per fare clickbait.
De Rossi ha ribaltato la Roma, dicevamo. Ha dato un’impronta riconoscibile alla squadra che gioca senza paura, con ii baricentro alto e con una fluidità d’azione che sembra vedere una sfida alla playstation tra due campionissimi. Ma il calcio non è solo spettacolo e, se nel secondo tempo, soprattutto nei primi minuti, ha dovuto subire la reazione del Brighton, allora via al vecchio e caro contropiede – manovrato – che permette di realizzare due gol in 4 minuti. Discorso qualificazione chiuso, salvo cataclismi in terra inglese, e si può guardare con serenità ai prossimi, importantissimi, impegni di campionato.
Da più parti si parla di rinnovo di De Rossi. Un “giallo” di una notizia uscita – o meglio trapelata – e poi cancellata da chi non vuol far sapere per quieto vivere. Bisogna pur portare la pagnotta a casa. Ma a prescindere dal rinnovo o meno, che DDR meriterebbe a ad honorem dopo queste 10 partite (7 vittorie, due pareggi, un passaggio del turno con il Feyenoord e una sconfitta contro la supersonica Inter), Dan Friedkin ha trovato la gallina dalle uova d’oro: De Rossi costa poco e rende tanto. Minima spesa, massima resa. Siamo sicuri che De Rossi rinnoverà e che la proprietà gli darà l’opportunità di allenare ancora per parecchi anni “la squadra del mio cuor”. Ambiente ricompattato, giochisti e risultatisti ora non si possono lamentare. DDR ha unito tutte e due le filosofie: gioca bene e vince. Cosa volere di più? In fondo arrivare a Dublino, sorteggio permettendo, e al quarto posto (ma potrebbe bastare anche il quinto), non è poi un sogno impossibile.
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