Daniele De Rossi

Daniele De Rossi, capitano della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della vittoria dei giallorossi per 4-2 contro il Liverpool.

DE ROSSI A PREMIUM SPORT

I rigori?
Ho visto quello di mano, chiaramente. Mi sono guardato intorno e ho detto forse ho visto male. Dzeko mi ha detto che forse non era rigore, e fa capire che era difficile anche per lui. Io me ne sono reso conto subito. Il secondo mi sembrava fuorigioco e non lo era.

Cosa pesa di più?
Tutto. Pesa l’andata, non è il discorso di non crederci. All’andata siamo andati in bambola. Una squadra che entra come siamo entrati noi oggi, che prende un gol sfortunato, poi rientra e prende un altro gol e rientra ancora, questi rigori di cui ci lamentiamo sono arrivati al 60esimo, non parliamo di un rigore da dare al 94. Forse avrebbe cambiato l’inerzia, magari non saremmo passati lo stesso. E’ il frutto di quello che ci siamo detti negli spogliatoi, fare subito gol e ci siamo andati vicino. Poi il rigore lo devi segnare…

Che hai detto ai tuoi compagni?
Li ho ringraziati, sono orgoglioso di loro. Per rendere ancora più memorabile la cavalcato si deve arrivare terzi o quarti. Il prossimo anno dobbiamo rifare la Champions e provare a vincerla perché non siamo tanto più scarsi degli altri, anzi. Per la dimensione della Roma, queste semifinali devono arrivare una volta ogni 3 anni, non ogni 30. Questa starà a chi rimarrà il prossimo anno, starà alla società fare una squadra ancora più forte. Sono orgoglioso dei miei compagni e dei tifosi che ci hanno accompagnato. Si è ricreato qualcosa che non vedevo da quando ero bambino, da Roma-Brondby o Roma-Slavia Praga, sono serate piene di orgoglio sono quelle piene di amore e romanismo. Ora si riparte da qui. Li abbiamo riconquistati e riportati dalla nostra parte, ora siamo un tutt’uno. Non si può fallire il finale di campionato ora e poi ripartire alla grande insieme a loro.

Domanda di Marco Amelia: “La consapevolezza di essere tra le migliori d’Europa deve entrare nei giocatori, questo fa la differenza. C’è la consapevolezza della vostra forza?”
Sì, c’è assolutamente, e lo dimostra il fatto che noi abbiamo superato un turno di quarti di finale col Barcellona dove tanta gente pensava di salvare la faccia al ritorno, magari prendendo meno gol possibili. Noi siamo entrati convinti di potercela fare. Stasera abbiamo fatto la stessa cosa, ci siamo andati vicino, abbiamo onorato i discorsi che si fanno sempre prima della partita come ‘Non molleremo, tutto può succedere nel calcio’. Poi crederci veramente e farlo per 90’ è tutta un’altra cosa. Queste convinzioni e questa mentalità la fanno la società, il mister, che ci ha sempre creduto più di tutti, e i giocatori. L’importante è che questa sia una squadra che rimarrà con questa intelaiatura, con giocatori forti, con giocatori di una certa età che hanno un pelo sullo stomaco tale che ti può far continuare a sognare anche in campionato. Questa non è una squadra che deve stare a 20 punti dalla Juve e dal Napoli.



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