Eusebio Di Francesco

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della sfida contro il Liverpool vinta dai giallorossi per 4-2.

DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT

Grande percorso della Roma. I rigori pesano tanto.
Abbiamo fatto tanto, siamo cresciuti. Dovevamo però crederci di più. Potevamo farcela, sono dispiaciuto per ciò che ci è stato tolto. Non è facile andare sotto 2-1 regalando 2 gol agli avversari e nello stesso tempo poi mettere alle corde il Liverpool. Lì invece in 45 minuti abbiamo rovinato tanto di quello fatto in precedenza.

Si guarda avanti con fiducia.
Sì, vogliamo ritornare a essere protagonisti. Dobbiamo capire che possiamo competere in questa competizione. Il cammino non è facile, io non mi accontento, dobbiamo fare di più.

Il Var?
Spetta alla società alzare la voce. Io devo far capire alla squadra che deve crederci anche all’ottantesimo. Dovevamo pensare a far gol e non fare al gioco loro. Sono rammaricato, abbiamo perso tempo.

Bene a sinistra, meno a destra.
Le difficoltà di Schick? Doveva venire spesso dentro ad aiutare. Mané era in grande serata, davanti avevamo giocatori importanti. Loro hanno dei grandi valori. E’ normale attaccare meglio da una parte che dall’altra. El Shaarawy ha avuto i crampi, volevo tenerlo dentro fino alla fine. Gli episodi fanno la differenza. Sono successe tante cose che ci porteremo dentro per migliorare.

Gli episodi?
Non serve parlarne, si perde tempo. In campo dovevamo pensare a segnare. Il rigore poteva determinare tanto, ma dobbiamo pensare alle nostre ingenuità che ne abbiamo commesse tanto.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Col Var questa partita avrebbe potuto avere un percorso diverso?
Al di là del Var ci hanno tolto qualcosina nel momento topico della partita. Questa squadra ha fatto qualcosa di straordinario per la prestazione, anche se ci siamo fatti due rigori. Mi piange il cuore non aver potuto dare una serata magica a questi tifosi che ci hanno emozionato quando siamo arrivati allo stadio. Potevamo fare di più nel secondo tempo, ma il Var ci avrebbe dato sicuramente più che tolto. Alcuni episodi sono clamorosi.

Il suo lavoro ha dato alla Roma una dimensione internazionale.
Grazie, e credo che attraverso la mentalità che non si costruisce dall’oggi al domani si può diventare grandi. A Liverpool non abbiamo fatto bene e oggi non abbiamo messo inizialmente grande cattiveria, ma sono contento della crescita di questa mentalità ma per me manca ancora tanto e possiamo ancora migliorare molto. Quando due squadre si affrontano per farsi del male è come vedere un incontro di pugilato. Queste due squadre ragionano allo stesso modo, anche se noi siamo un po’ mancati a Liverpool. Una squadra che si è fatta due gol, e la reazione che ha avuto mi fanno capire che ho dei grandi uomini nello spogliatoio.

La Roma avrebbe meritato la qualificazione?
Il Liverpool non ha rubato assolutamente niente, ma se l’avessimo ribaltata… Loro hanno fatto 45 minuti straordinari ad Anfield, noi 45 straordinari a Roma. È passata la squadra che ha vinto nel particolare, dove noi siamo mancati.

Questa squadra in cosa deve crescere? Chiederà rinforzi?
Non dobbiamo parlare di mercato ora, adesso dobbiamo qualificarci per la Champions League. La mentalità fa la differenza. Sono molto contento aver visto crescere di mentalità Trigoria. Dobbiamo continuare ad essere ambiziosi.

Cosa può servire a una squadra così forte nelle singole partite ad evitare errori che l’hanno condannata in campionato e in Champions?
Trattando tutte le partite nello stesso modo. Il Liverpool ha corso più di noi ad Anfield, oggi le qualità si sono ribaltate. Dobbiamo migliorare nell’approccio alle partite, e non parlo di numeri. Con la dinamicità possiamo competere con tutti.

La Roma il prossimo anno in Champions a cosa si candiderebbe?
Gli obiettivi li pone la società non l’allenatore. A Roma non si accontentano di fare un buon girone, dobbiamo ambire a diventare sempre più grandi. Sono arrabbiato e incavolato per quello che avremmo potuto fare, ma ricordiamoci anche quello che abbiamo fatto in questa stagione. Speriamo di poterci ripetere. Non dobbiamo perdere quello che abbiamo fatto di buono.

Cosa le ha insegnato la Champions?
Sono sempre lo stesso. Cerco di trasmettere il mio modo di pensare, non solo dentro il campo. Questa sera la squadra l’ha dimostrato, e ha dimostrato una crescita e di saper soffrire insieme.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Uscite a testa alta.
Peccato, io ci credevo realmente anche sul 2-1. Avevamo testa e desiderio, ho visto il cuore in campo. Poi quando commetti degli errori si può complicare, poi se ci avessero dato almeno uno dei tre rigori avremm oragionato diversamente. Anche 2-3 minuti persi per protestare sono un’ingenuità e mi fa incavolare, dobbiamo avere una mentalità diversa. Non serve a niente, sicuramente ci hanno tolto delle cose. Peccato per quei 45 minuti di Liverpool in cui non ci siamo stati. Abbiamo rischiato oggi, ma abbiamo lavorato con cattiveria e determinazione, tranne in un paio di situazioni in cui siamo stati ingenui.

Cosa lascia questa Champions?
A livello di mentalità sono contento ma dobbiamo fare ancora di più, bisogna migliorare nei particolari che oggi ci hanno fatto uscire dalla Champions. Come sul calcio d’angolo e le respinte dove dovevamo temporeggiare, siamo stati ingenui nel secondo gol ma potevamo riprenderla. C’è stato su un altro gol un errore in disimpegno, peccato.

La squadra non si è mai disunita e ha cercato le soluzioni migliori, non è mai uscita dalla partita.
Sta diventanto una squadra di uomini, è la cosa che mi interessa di più. Abbiamo imparato tanto dagli errrori, da cui dobbiamo uscire come uomini migliori. Abbiamo dimostrato che potevamo stare a Kiev, avendo comunque perso con una squadra che ha qualità importanti.

Alcune cose non sono state lette bene come sul calcio d’angolo.
Non puoi sempre permetterti di arrivare, il margine di rischio c’è ma abbiamo sbagliato meno. Abbiamo lavorato in questi giorni, siamo stati bravi nel limitare le loro ripartenze, a differenza di Liverpool. Abbiamo sbagliato meno, anche se un errore ci è costato caro. Il rischio con queste squadre di subire la verticalità quando perdi palla c’è.

Tanta rabbia.
Tanta rabbia ma anche tanti complimenti a questo pubblico meraviglioso. Oggi quando siamo arrivati mi emozionavo solo per l’entusiasmo e per quello che abbiamo ricreato. La rabbia è non avere la gioia di vedere la gente per una partita ancora più importante. C’è la prossima stagione, ma c’è ancora il campionato dove abbiamo bisogno del sostegno di tutti.



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