CONFERENZA DI FRANCESCO – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Bologna.
Il Bologna non ha ancora segnato: che partita si aspetta?
Tocco ferro prima di tutto. E’ una partita insidiosa, dove il Bologna non ha ottenuto risultati ma è quadrata e compatta e ha messo in difficoltà l’Inter. Dobbiamo cercare la vittoria, ma quando giochi contro queste squadre che devono salvarsi è sempre dura e va approcciata con una mentalità determinata.
Come sta Pastore? E’ pronto per domani?
E’ disponibile, ma devo ancora decidere se farlo giocare.
Lo scorso anno la Roma aveva contenuti ben riconoscibili, a differenza di questo inizio di stagione. Come mai?
E’ vero che siamo lontani parenti, ma possiamo tornare. Deve scattare qualcosa in noi, bisogna ritrovare qual fuoco che io ho e sono determinato. La squadra deve ritrovarlo e siccome io sono a capo devo essere bravo a tirarlo fuori. A partire da domani, dobbiamo dimostrare di esserci. La gente vuole quello da noi ed è giusto che lo pretenda. Dobbiamo essere determinati e cattivi, non possiamo non esserlo per scendere in campo. Poi per il resto ci vorrebbe un’intera conferenza.
Kluivert ha recepito il segnale con la tribuna di Madrid?
Quando hai tanti giocatori non ne puoi portare 42 in panchina. Qualcuno deve andare in tribuna. Poteva anche essere un segnale per lui, ma Kluivert giocherà titolare domani, è la dimostrazione che chi va in tribuna poi può anche giocare la partita successiva. Abbiamo bisogno di tutti, dobbiamo dare forza a tutta la squadra e Kluivert sarà titolare.
Spazio per Luca Pellegrini?
Ci potrebbe essere anche per altri. Lui ha grande qualità ma sarebbe un debuttante nella Roma e devo fare le valutazioni con attenzione e calma. Giocare qui non è come giocare altrove. Kolarov sicuramente riposerà, ma non vi dico quando. Ha bisogno di riposare.
Zaniolo può esordire anche in Serie A?
Potrebbe. Ma a Madrid non ha giocato solo per dare un segnale, lui ha anche delle qualità. Non era facile a Madrid, quando fai così o passi per coraggioso o per… Ma è l’ultimo dei miei pensieri, quello che faccio lo faccio per il bene della Roma. Porterò con onore sempre la maglia della Roma, fino alla fine. E’ un messaggio che mando a chi critica per distruggere. Non accetto chi offende, ma accetto l’ironia e le vignette. Sono arrabbiato nel modo giusto, è una rabbia che voglio trasmettere in senso positivo. Dobbiamo voler dimostrare di non essere quelli di inizio stagione.
Si può allenare la testa?
Sicuramente si può, ma anche la vostra si può allenare. Se uno ascolta. Se si tappa le orecchie si fa fatica. Quando c’è la disponibilità a capire certe cose, ok ma volte si può anche mandare messaggi sbagliati. La mia non è la verità assoluta, ma entrare nella testa è fondamentale, è il lavoro principale per devo fare. Se ad ora ci sono riuscito pochino, da ora ci devo riuscire.
Su Olsen.
Col Chievo non è stato tanto impegnato, ma ha fatto un’ottima gara. Ha grande disponibilità e voglia di dimostrare che i pregiudizi non sono giusti. Ma deve continuare. Mi auguro che questo gli dia più forza per il grande lavoro che sta facendo nonostante non conosca la lingua e il campionato.
La condizione fisica è ancora lontana. Avete fatto una preparazione che lo metteva in preventivo, ora ritieni ancora che non sia un problema di condizione?
Ora ognuno tira fuori un problema. Se io mi metto a mandare messaggi a qualcuno me ne arrivano 150. Io devo trovare le soluzioni, voi i dati ve li guardate e sapete che ho fatto la riunione con i senatori anche se i nomi erano sbagliati. Io ho parlato con tutti, magari con qualcuno ho parlato di più. Se io faccio uno scatto, ma parto un attimo dopo manca l’attenzione nel vivere la partita. Essere pessimisti che un compagno possa rimediare, pensiamo che ci pensa il nostro compagno. Magari possiamo dire che corriamo male, o comunque non in maniera costruttiva e perdiamo tanti palloni. Però è sempre quello il discorso, se uno ascolta capisce altrimenti no. Io posso dimostrarlo solo sul campo e portando a casa punti in più.
Come mai questa mancanza di personalità da parte di alcuni dei più esperti?
Tutti dobbiamo ritrovare una certa condizione generale, non solo i più grandi. Mi aspetto di più da tutti, lo scorso anno abbiamo dimostrato una grande compattezza di squadra che oggi sembra essere venuta un po’ meno. Ed è legittimo questo, per questo ho parlato di fuoco dentro. Non si può prescindere dal fatto di lavorare insieme e noi dobbiamo tornare a farlo. Pretendo da tutti qualcosa in più e dobbiamo farlo con più continuità.
Sul Bologna.
Ha giocato 3-5-2, poi col 4-3-3 in svantaggio. E’ compatta in difesa ma dobbiamo essere bravi a non avere fretta. Dobbiamo dimostrare di essere una squadra forte, in trasferta abbiamo dimostrato di fare bene.
I giocatori di più peso sono compatti attorno alla sua idea di calcio?
I ragazzi hanno dimostrato che la mia idea di calcio ha portato a ottimi risultati. Qui poi viene fuori di tutto, sono convinto che i ragazzi credono in quello che stanno facendo. Nzonzi non può fare la mezzala a tutto campo, doveva farlo con caratteristiche diverse. Non ha sortito gli effetti sperati, poi abbiamo trovato di fronte il Real che ha fatto vedere di avere qualcosa in più. Anche io volevo qualcosa in più dai miei, ma non si può legare il discorso tattico solo a determinate situazioni di gioco. Dobbiamo ritrovare la determinazione, altrimenti facciamo fatica con tutti.
Su Schick.
Abbiamo bisogno di tutti. Patrik poteva fare meglio come altri, non bisogna guardare solo a lui. Nei momenti difficili i ragazzi vanno sostenuti, ora c’è bisogno di sostenerlo ancora più forte. Ha grandissimi mezzi, poi lui deve fare in modo di dare di più in campo. Ha tante qualità da mettere in campo, noi abbiamo bisogno di lui perché non possiamo pensare di far leva tutto l’anno sulle spalle di Edin Dzeko.
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