CONFERENZA DI FRANCESCO – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League contro il CSKA Mosca.
È più ipotizzabile una formazione con controllo della partita o più aggressiva per chiudere la questione qualificazione?
Al di là di Florenzi basso o alto, non è quella la differenza dell’essere aggressivi. La dimostrazione c’è stata. Si può optare per qualsiasi cosa, si può optare anche per Florenzi alto, ma non deve cambiare la mentalità. Non dobbiamo pensare di controllare le partite, ma impattare bene sulla gara. Come identità, non dobbiamo perdere il desiderio di far male agli avversari.
Non l’abbiamo sentita dopo Firenze, ma lo stato d’animo della Roma è stato chiarissimo. Qual è il suo stato d’animo? C’è rivalsa? Ci sono cose da sottolineare?
Credo che l’immagine di Firenze parli chiaro. Abbiamo preso un rigore che non c’era e questo ci ha condizionato. Ma guardo sempre l’aspetto di crescita: non dobbiamo fermarci all’episodio, la squadra doveva reagire ugualmente. Abbiamo aspettato troppo. Siamo stati un po’ tardivi, questo ci accade un po’ spesso, anche con la Spal. Dobbiamo pensare a questo percorso di crescita. Per crescere dobbiamo anche migliorare negli atteggiamenti durante la partita.
Psicologicamente come sta la squadra?
In campionato abbiamo ancora 27 partite da giocare, non sono poche. Anche domani dobbiamo dimostrare che in Champions stiamo facendo un altro cammino. La crescita di questa squadra ora si sta vedendo, anche se non abbiamo grande continuità, una cosa che alla lunga fa la differenza. È anche una questione di mentalità. Dobbiamo essere bravi a credere nei nostri mezzi se non ci fermiamo agli episodi.
Ieri Paulo Sousa ha parlato anche della Roma. Ha trovato inopportune quelle parole o no?
Sinceramente non mi interessano le sue dichiarazioni, io ho altre cose a cui pensare, ovvero alla partita di domani. Sta a voi dire se è indelicato o meno.
Si sta vedendo una mutazione. Pellegrini in questo momento lo utilizzi lì davanti, Cristante al fianco di Nzonzi. Perché è successo?
Vedevo che avevamo difficoltà nell’avvicinare giocatori a Edin, ci appiattivamo troppo. Abbiamo migliorato determinati meccanismi. Stanno facendo molto bene. Siamo usciti dalle pressioni della Fiorentina giocando benissimo tra mediano e trequartista. Riesco ad avvicinare un giocatore a Edin, e questo a lui piace. Cercando magari di farlo tornare a segnare anche in campionato.
Cambierà qualcosa in attacco? Il portiere del Cska è un gran portiere.
Sicuramente cambierà qualcosa visto che è un portiere ottimo e molto esperto, sa far partire benissimo l’azione da dietro. Non cambio gli attaccanti per il portiere, ma in base alle mie esigenze.
A parte il freddo, che insidie vedi in questa partita di ritorno?
Siamo arrivati prima anche per adattarci al freddo. Loro sono molto bravi con i due trequartisti ad allungare la squadra. Hanno giocatori di qualità, è una squadra pericolosa ma noi dobbiamo interpretare la gara ancora meglio di come abbiamo fatto a Roma. Loro sono stati molto bravi col Real. Ci sarà un gran pubblico.
Per giovani come Kluivert può essere la serata giusta?
Come vedete non ho avuto paura a buttare dentro i giovani, Kluivert è uno di quelli che potrebbe giocare dell’inizio, quindi in caso non ve ne dovete meravigliare. Può essere una delle scelte iniziali.
Come si vivono questi momenti di alti e bassi?
Sarebbe sempre piacevole rimanere in alto, ma viviamo di alti e bassi. Mi vorrei riabituare in maniera differente. Per poterlo fare bisogna convincere la propria squadra e portare a casa risultati importanti. Edin prima ha parlato di Schick. Vincere partite importanti ci potrebbe ridare grande fiducia. Questo non è accaduto ma ci siamo andati molto vicini. Il mio lavoro? Sono sereno, il primo pensiero è quello di preparare al meglio la gara di domani.
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