Eusebio Di Francesco, testimonial nella rassegna di moda ‘Pitti Immagine Uomo’ in corso a Firenze, ha rilasciato alcune dichiarazioni, parlando anche dell’esclusione di Radja Nainggolan dal match contro l’Atalanta per motivi disciplinari: “Non c’è nessun caso Nainggolan, sarà titolare nella prossima partita. Radja è stato il primo a scusarsi e a mettersi in tribuna con i dirigenti: non c’è un caso”.
Sul periodo di crisi invece: “Preferisco parlare di quello su cui devo lavorare io, dal punto di vista soprattutto mentale la Roma fino a venti giorni era la squadra rivelazione e che aveva fatto benissimo in Champions. Non possiamo essere quelli visti nelle ultime partite. Nel primo tempo contro l’Atalanta la squadra ha dato una cattiva impressione anche a me, ma noi lavoreremo con positività. Ci sono stati dei giudizi troppo positivi prima, e ora troppo negativi: ritengo che questa squadra debba avere un equilibrio, io devo essere il primo a trovare il bandolo della matassa e riportarlo ai livelli precedenti”.
Di Francesco ha poi parlato del campionato: “La Roma non ha dimostrato di essere ancora da scudetto. Anche in precedenza doveva fare quel salto di qualità che in questo momento non ha fatto per lottare per lo scudetto. Siamo indietro, dobbiamo cercare di fare il nostro meglio per dare fastidio e migliorare la posizione in classifica. Ricordiamoci sempre che abbiamo una partita da recuperare. Non mi piace guardare le ultime quattro gare e la relativa classifica, guardiamo ciò che si è fatto in questi mesi, si sono viste delle ottime cose. In questo periodo stiamo facendo sicuramente male, ma il desiderio di tutti è di rimettersi in carreggiata e migliorare la posizione in classifica. Vogliamo portare avanti anche il discorso Champions”.
Su Schick: “Mi ricordo che quando giocavo nella Roma Tommasi un giorno fu costretto ad uscire da Trigoria scortato, poi è diventato l’idolo dei tifosi della Roma. A volte si tende a distruggere troppo frettolosamente i calciatori, ancora deve esprimere il suo potenziale”.
Sul modulo: “Credo nel 4-3-3, si andrà avanti con questo modulo. Lavorerò sul 4-3-3 e sulla testa dei giocatori con positività visto che l’ambiente del calcio spinge troppo presto a giudizi negativi. Forse prima i giudizi erano stati troppo lusinghieri e ora troppo pessimisti, bisogna ritrovare equilibrio”.
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