Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha presenziato presso la facoltà di Economia dell’università Tor Vergata per una lezione magistrale per gli studenti della facoltà di Scienze Motorie. Prima di iniziare la lezione il tecnico giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:
Più bello preparare una lezione per gli universitari o qualificarsi per la Champions diretta?
Credo sia più bello fare lezione all’Università, da docente, mi è sempre piaciuto. L’entusiasmo e l’adrenalina che ti dà il calcio non te la dà nessun’altra cosa, è una cosa differente.
È una laurea la sfida intrigante con il Barcellona?
È una bellissima sfida, siamo contenti di potercela giocare. Non dobbiamo avere paura, grandissimo rispetto di una squadra forte ma non timore di affrontarla. Dobbiamo essere orgogliosi di farlo, a testa alta, con grande forza e dignità, come una squadra che vuole andare a fare quello che sa fare, sapendo che si ha di fronte la squadra più forte al mondo.
La scossa è nata a Napoli?
Nell’ultimo periodo sì. Abbiamo fatto benissimo all’inizio, poi abbiamo avuto un periodo di difficoltà. Ora siamo tornati ad essere forti, compatti e con grandissimo equilibrio, questo può fare la differenza da qui alla fine.
Quanto state pensando alla sfida col Barcellona e quante chance dà?
Da allenatore dico che c’è prima il Bologna, poi penseremo al Barcellona. Una sfida entusiasmante, dà gusto prepararla sia a me che ai miei calciatori. Mi auguro possa essere motivo d’orgoglio e soddisfazione quando ci rivedremo il 10 dopo la gara di ritorno. Dobbiamo prima far bene a Bologna per mantenere il terzo posto e preparare per fare una grande partita all’andata. Se dovessimo far male all’andata sarebbe più difficile al ritorno.
Giocare il ritorno in casa è un vantaggio? La spinta del pubblico darà una mano?
La spinta la sentiremo anche a Barcellona, l’entusiasmo che c’è non può che aiutare. Ma non dobbiamo perdere l’equilibrio, dentro e fuori. Mi fa piacere che la gente venga a Barcellona, sono occasioni rare e questo ci deve inorgoglire e far sentire la pressione giusta.
Schick ha confessato di sentire la pressione. Potrà essere l’attaccante di riferimento per il prossimo anno?
Dobbiamo dargli il tempo di crescere, migliorare e giocare con continuità. Ho fatto scelte precise, che si legano a delle partite e ha avuto meno possibilità degli altri. Ha avuto anche meno possibilità di allenarsi. Sono ripetitivo: ha grandi mezzi, deve migliorare certi movimenti ma la sua risposta dalla nazionale mi è piaciuta tantissimo. Si sta calando in questa realtà sapendo delle difficoltà. Giocare o allenare a Roma le pressioni esistono. Sta a noi far vedere che meritiamo questa piazza, toccherà anche a lui.
Si è parlato molto di mercato, queste voci possono distrarre la squadra?
No, sono tutti proiettati al campionato e alla Champions. Siamo professionisti, dobbiamo leggere le notizie giuste, ce ne sono tante sbagliate. Ho grandi professionisti.
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