Eusebio Di Francesco

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha commentato il pareggio a reti bianche tra i giallorossi e la Juventus.

DI FRANCESCO A SKY SPORT

Cosa ha più delle altre la Juve?
La mentalità, cresciuta negli anni con la stessa società. Riesce a rimanere compatta anche nelle difficoltà, riescono a lavare i panni in casa. È questo il percorso che devono fare le squadre che vogliono vincere le partite. Ogni fallo entrava in campo tutta la panchina: a volte è eccessivo, ma è un desiderio di fare le cose insieme.

Sulla nuova capacità di giocarsela con le grandi con questa mentalità.
Le cose migliori stasera le abbiamo fatte in questo. Non abbiamo concretizzato le tante palle recuperate nella metà campo avversaria. Stiamo crescendo, in alcuni momenti della stagione non dovevamo mollare. Ci sta subire qualcosina, c’erano tanti giovani. Se non fossimo rimasti in dieci sarebbe stato un finale più arrembante, loro sono stati bravi ad addormentare la partita.

Grande intensità europea per 60’: possiamo pensare di non partire battuti in Champions viste le quattro squadre?
Abbiamo fatto un passaggio di crescita in Italia. Non ci sono più risultati sicuri, le partite si giocano fino alla fine. È un cambiamento importante, come potrebbe esserlo quelle delle seconde squadre. Non dobbiamo andare di là non sapendo cosa fare, ci vuole equilibrio, lavorando in una determinata maniera.

Cosa bisogna fare per colmare il gap con la Juve?
Migliorando la rosa, cercando di prendere nei ruoli dove siamo meno forti. Questa spregiudicatezza, questo desiderio di fare la partita è basilare. Dobbiamo crescere a Trigoria, insieme alla società: dando regole, mentalità, facendole rispettare. Non pensando che i più bravi si debbano mettere sul podio e gli altri a guardare. Dobbiamo trattare tutti come titolari, come abbiamo fatto anche noi. Abbiamo cercato di proporre questa idea.

Hai già fatto fare un salto di qualità alla Roma: hai un nucleo di giocatori o di staff che possano far fare quel salto per l’Europa, per l’Italia e per la città, che spesso è stata criticata?
Sì, dobbiamo staccarci da questa realtà che a volte non è reale: ci si deprime con facilità e ci si esalta a due partite vinte. Dobbiamo trattare le vittorie e le sconfitte allo stesso modo, è un passaggio di crescita. Si può fare e credo che nel nucleo è cambiata la mentalità. Spesso ci si guarda dietro, invece bisogna pensare a cosa si può ancora fare.

Quanto sei cresciuto tu? La tua crescita è stata straordinaria.
Credo che per me sia stata un’esperienza passando anche attraverso errori, che è fondamentale per capire che tasti toccare. A volte ci sono riuscito e a volte no: ora c’è più convinzione anche nel modo di parlare. Anche nelle interviste bisogna parlare una lingua comune e questo è un passaggio positivo. I fatti ci sono stati, ma bisogna portare avanti questo tipo di idea. Non basta, appena si abbassa la guardia si trascura qualcosa e non si deve fare.

Rinnova con la Roma?
Devo dire che è l’ultimo dei miei pensieri, troveremo un accordo perché il mio desiderio è continuare. Ma va al di là del contratto, c’è il desiderio di rinnovare.

Ha fatto fare un sacco di soldi con la Champions.
Fa parte del gioco, non ne stiamo qui a parlare. Non mi piace parlare di questo in TV. Magari rinforzeremo di più la squadra.


DI FRANCESCO A RAI SPORT

Avete cercato di vincere ma non ci siete riusciti…
E’ mentalità, abbiamo provato a vincere fino a quando non siamo rimasti in dieci. Non abbiamo concesso nulla la Juventus come occasioni, poi magari anche loro non hanno voluto forzare.

Come si colma il gap con la Juventus?
Bisogna cercare di migliorare la squadra per competere con tutti e non solo con loro. In sede di mercato faremo delle valutazioni, anche in base a ciò che faranno le altre, perché anche il Napoli ad esempio ha fatto un grande campionato e cercherà di migliorarsi.

Se le avessero detto prima che la Roma sarebbe arrivata terza e avrebbe disputato una semifinale di Champions League sarebbe stato contento?
Siamo sicuramente felici della stagione fatta. Però non ci dobbiamo accontentare, e cercare di andare avanti anche il prossimo anno con la crescita a livello di mentalità. Personalmente sono soddisfatto ma avevo fatto la bocca alla finale di Champions, lavoreremo per migliorare quanto fatto quest’anno.

E’ reale questa distanza dalla Juventus?
Secondo me potevamo essere più vicini. Ma siamo passati dagli errori che ci hanno fatto crescere. C’è stato un momento della stagione in cui ne abbiamo commessi troppi e dovevamo aggrapparci più al risultato come magari fanno anche loro. Auguriamoci che dopo questo risultato abbiano la crisi del settimo anno (ride, ndr).


DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT

Lei ha lavorato su gioco e mentalità. Fa festa la Juve ma anche la Roma. E’ una stagione importante.
In Champions è stata una stagione esaltante ed è rimasto l’amaro. In campionato abbiamo fatto diversi errori ma siamo cresciuti. Anche stasera ci è mancato chiudere qualche occasione che abbiamo creato ma sono soddisfatto.

L’errore che avete commesso a gennaio?
Magari ce ne siamo accorti tardi e non siamo riusciti a rimettere a posto le cose. Io comunque voglio guardare avanti. Abbiamo portato avanti la Roma, abbiamo affrontato squadre senza paura. Così potremo toglierci soddisfazioni.

Grande stagione anche per lei.
Non so perché qualcuno mi aspettava al varco. I pregiudizi mi danno fastidio, magari manco mi avevano visto e per poter giudicare si deve vedere. Ho lavorato sulla testa anche dentro Trigoria per migliorare ma ancora non basta.

Grande soddisfazione per la crescita della squadra.
Noi dobbiamo essere forti a Trigoria e stare sempre compatti. Troppo bravi quando le cose vanno bene, invece la capacità sta sempre nel non accontentarsi e provare a migliorare.

Cosa serve alla Roma per essere l’anti-Juve?
Loro hanno sempre dominato, hanno fatto qualcosa di straordinario e per batterli dobbiamo fare anche di più. Sarà un dovere provarci e riprendere quel credito che abbiamo lasciato per strada in campionato.


DI FRANCESCO A ROMA TV

Che cammino è stato? E’ dsoddisfatto?
Sì, potevamo fare meglio nel momento topico, a gennaio. Abbiamo avuto un calo mentale, poi siamo stati bravi in Champions. Manca ancora una partita, dopo Sassuolo possiamo fare un bilancio definitivo.

Ci stanno i 20 punti di distacco da Napoli e Juve?
Ci sono, ma abbiamo dimostrato di poter fare molto meglio e poter abbattere questo gap. La differenza per poter competere sta nell’avere continuità, che a noi è mancata nella fase centrale del campionato.

Continuità e mentalità possono essere allenate?
Possono essere migliorati costantemente ogni giorno, bisogna andare tutti nella stessa direzione, rafforzare il nostro pensiero all’interno di Trigoria. Credo molto in questo. Si può fare ed è un lavoro che è cresciuto molto nella testa dei ragazzi, ma anche della società e del mio. Siamo cresciuti tutti. Dobbiamo migliorare questa attenzione.

Si poteva fare qualcosa in più in quei 70 minuti stasera?
Li abbiamo aggrediti molto bene e abbiamo accorciato, siamo mancati nella qualità dell’ultimo passaggio, nell’attaccare la porta con più determinazione. Questa partita è il nostro campionato, siamo stati una delle migliori difese, ma quei 10-12 gol in più avrebbero fatto la differenza limando il gap che c’è tra noi e loro.

Florenzi dietro la barriera in spaccata in occasione del calcio di punizione per la Juve: come mai?
E’ una scelta voluta. Quando c’è una punzione da vicino il pericolo non è tanto sopra le teste dei calciatori, ma se la tira bassa il portiere rischia di non arrivarci come ieri Handanovic, perché giustamente il portiere copre il palo. Florenzi ha invogliato il giocatore della Juve ha tirare alto.

C’è ancora una partita nella sua Reggio Emilia.
Nella mia Sassuolo. Reggio Emilia è dove giocavamo ma io mi sento legato al Sassuolo e a Sassuolo come città, dove vivevamo.


DI FRANCESCO IN CONFERENZA

La sua conquista più grande della stagione è aver riportato il romanismo e l’entusiasmo alla gente?
Ho parlato di romanismo anche quando sono arrivato. Ho voluto trasmettere una certa mentalità alla gente. Dobbiamo trascinare la gente e loro trascineranno noi. Devo ringraziare questo pubblico bellissimo, volevamo regalargli una vittoria, ci abbiamo provato ma in dieci è diventato difficile.

La Juventus voleva gestire la partita, la Roma ha cercato con più convinzione la vittoria prima dell’espulsione.
Quando una squadra vuole gestire la palla in inferiorità numerica diventa difficile. La Juventus ha voluto fare venti minuti di gestione, e noi in dieci non siamo riusciti a pressare come fatto nel primo tempo. Diciotto palloni recuperati nella loro metà campo nel primo tempo, in questo la squadra mi è piaciuta anche se non siamo riusciti a segnare. La miglior difesa solitamente vince i campionati, e noi siamo la seconda del campionato insieme ad altre squadre: siamo mancati a livello realizzativo. Con dieci gol in più avremmo sicuramente molti punti in più di quelli che abbiamo. La Roma ha creato tanto ma ha concretizzato poco.

Come è stata la sua stagione alla Roma?
Non sono state solo difficoltà in campionato. Ci sono stati momenti anche dove la squadra si è esaltata. In un periodo siamo scesi, a gennaio e febbraio abbiamo perso troppi punti per strada ma ci è servito per crescere. Ma abbiamo fatto anche cose importanti, siamo stati motivo di orgoglio ma non mi accontento: dobbiamo migliorare ancora nella prossima stagione.

A gennaio la Roma si è sciolta. Fino a Roma-Cagliari eravate a quattro punti dal primo posto e con una partita in meno. Avete pagato il richiamo di preparazione che non ha portato effetti sperati?
Non abbiamo fatto richiami di preparazione. Magari avessimo avuto una settimana in più di sosta oltre a quei giorni che ci sono stati. Abbiamo fatto alcune buone partite dove però non siamo stati cinici. Anche la Juve ha avuto dei cali, ma sono stati comunque bravi a prendere punti. Chi non fa non sbaglia, e allora sbagliando si cerca di imparare.

Come farà a migliorarsi?
Migliorarsi o meno, bisogna sempre partire in maniera positiva. Non mi accontento, altrimenti torniamo indietro. Voglio sicuramente far meglio. Il mio percorso? Sassuolo è stato un grande momento di crescita, sono felice di tornarci per mantenere il terzo posto.



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