Eusebio Di Francesco

ROMA REAL MADRID DI FRANCESCO – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la sconfitta contro il Real Madrid per 2-0 in Champions League.

DI FRANCESCO A SKY SPORT

Gli errori individuali cominciano ad essere troppi e poi la fragilità: non si riesce a reagire.
Al di là degli errori individuali, oggi siamo scesi in campo con una squadra giovane. Mi è piaciuta l’intraprendenza, ma non possiamo cadere nei soliti errori. Questa squadra ogni volta che prende gol smette di giocare e fare ciò che proviamo a fare sempre. È la cosa che mi fa più rabbia, mi girano talmente tanto… Zaniolo è stato uno dei migliori in campo e l’anno scorso giocava in Primavera. Non ci si può permettere questi errori.

Le condizioni degli infortunati.
Contro l’Inter non ci saranno Dzeko e Pellegrini, lo stesso El Shaarawy, così come De Rossi. Al 100%.

Davanti c’era il Real Madrid, che sa sfruttare quello che gli capita. Non è una grave sconfitta. Molti giovani dovranno rigiocare…
Se andiamo a vedere l’errore determinante l’ha fatto Fazio che non è un ragazzino. Paghiamo errori individuali, come con l’Udinese che avevamo giocatori di esperienza. Non possiamo parlare sempre di giovani. A me la predisposizione dei ragazzi è piaciuta, devono essere i più grandi a trascinarli. Dopo il gol abbiamo preso contropiede da calcio d’angolo, dovevamo essere bravi a leggere queste situazioni e restare in partita. Siamo mancati in questo, ogni volta lo paghiamo.

Momento difficile, ora la società deve mantenere la calma. Di Francesco deve dare continuità a quella seconda parte del primo tempo. Come pensa di riuscirci?
È una domanda da cento milioni di dollari. Ci ragioniamo, l’abbiamo valutata insieme ai ragazzi ma vi assicuro che non è sempre facile quando affronti certe dinamiche in campo… A volte sembra come se la partita fosse finita e invece ne mancano 40, si può vincere o pareggiare anche al 90′ e invece siamo frenetici. Devo entrare ancor di più, far pensare ai ragazzi che spesso sono la mia fortuna e che certe cose non le devono perdere. Io cerco di dare le indicazioni, ma in certe occasioni individualmente perdono la testa.

In queste partite ci sono giocatori come Dzeko che fanno la differenza.
Lo so. I ragazzi hanno qualità, se avessimo avuto Dzeko avrebbe giocato. Ha avuto un problema alla fine dell’allenamento e non ce l’avrò per un periodo, ma si è fatto male.

Contro queste squadre non si può sbagliare.
L’avevamo fatto, eravamo riusciti a pressare nella metà campo offensiva. Peccato perché paghiamo l’inesperienza, anche a livello individuale. Dall’altra parte c’erano giocatori con un’esperienza importante.

Però festeggiate, siete arrivati lì con un turno d’anticipo.
Noi non siamo mai contenti, non posso essere contento, vogliamo sempre di più.

DI FRANCESCO A ROMA TV

Il gol del Real ha cambiato le carte in tavola dopo una buona partita della Roma.
Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, al di là del forcing in cui siamo stati bravi ad aggredire e gestire la palla. Il pensiero della squadra è stato ottimo. Il problema è che ogni volta che commettiamo un’ingenuità la paghiamo profumatamente, oppure abbiamo occasioni ma le manchiamo clamorosamente. Appena ci giriamo prendiamo lo schiaffo, poi ci sono stati gli errori di Fazio e Olsen sul gol. Tutte ingenuità che poi ci fanno perdere la trebisonda, poi abbiamo smesso di mettere in campo le nostre qualità. Poi il Real ha un’esperienza e una conoscenza di queste partite maggiore, oltre alla qualità.

Il Real ti punisce alla prima occasione.
Stiamo commettendo troppi errori, ogni domenica alla prima cavolata prendiamo gol e non ce lo possiamo permettere. Sono stufo di stare sempre a giustificare queste situazioni, basta. Dobbiamo fare più attenzione, è quella continuità di cui parlavo.

Per l’Inter è più fiducioso? Ha avuto risposte?
Più fiducioso dopo aver perso due uomini… C’è più dispiacere nel non poter scegliere e non poter contare su tutti gli elementi e questo potrebbe condizionare sia la formazione che l’aspetto tattico. Peccato, con una prestazione del genere avremmo meritato di più soprattutto nel primo tempo ma oggi come oggi non ci gira nel modo giusto. E’ anche demerito nostro perché dobbiamo avere maggiore attenzione.

Si è visto molto il desiderio di andare a prendere l’avversario.
Abbiamo fatto bene contro una squadra che palleggiava e questo accentua il pensiero di aggressione. Zaniolo è stato molto bravo, anche se è giovane, nell’interpretazione e nell’atteggiamento. Ha dato input importanti nell’aggredire l’avversario, così come Schick. Quando crei così tanto però devi far gol, in questo siamo mancati. Assurdo il gol che abbiamo sbagliato, ce ne capita una dietro l’altra.

Quello però non è un discorso tattico.
Fammela spiegare a me che sono l’allenatore, che devo giustificare certe cose. Porca miseria, ne commettiamo troppi ultimamente. Poi esci tra i fischi e dispiace, si crea un’atmosfera che non aiuta i ragazzi in questo ambiente. Questo a Roma non è che lo possiamo cambiare, li capisco tutti ma non aiuta i ragazzi che scendono in campo. Guadate quanti ce n’erano in campo di ’99 o ’96, possono subire i fischi, diventa uno svantaggio.

La squadra si è disunita, anche per i tanti giovani. Bisognava aspettare, magari giocando qualche metro indietro.
Non è la prima volta che ci accade, ho battuto molto su questa cosa. Ci è successo di perdere la testa dopo aver preso gol, anche oggi non abbiamo scaricato su un corner esternamente, loro ti ripartono centralmente e ti fanno male. Poi perdi fiducia, abbiamo compromesso con troppa facilità la gara in quei minuti. Anche una punizione, dall’essere a favore è passata a essere una cosa a sfavore.

Manca un po’ di comunicazione in campo tra i giocatori o ci sono pensieri che vanno a destra o sinistra?
No, anche se è la verità che c’è poca comunicazione. Dico ai ragazzi che in campo ci vanno loro, le indicazioni che gli do se le devono ricordare. Il calcio è così, non c’è tempo, è una lettura che devono avere anche loro. Abbiamo pagato l’inesperienza ma anche con i giocatori esperti abbiamo fatto degli errori.

La Roma è comunque passata agli ottavi.
Ma ci si scorda tutto con grande facilità, il campionato non ci sta dando buone notizie o non ci sta mettendo in buona luce. L’aver fatto buone cose in Champions negli ultimi due anni sta passando un po’ nel dimenticatoio. Dobbiamo essere bravi a riportare fiducia ed entusiasmo con le prestazioni, ma nel primo tempo non posso rimproverare nulla alla squadra. Non siamo stati passivi, va sottolineato. Ma non ci possiamo permettere certi errori.

DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA

Cosa si prova nel passare un turno di Champions tra i fischi?
È un peccato, ma adesso l’umore della piazza è questo e va accettato in silenzio e cercare di pedalare e basta. Si dimentica con facilità quello che abbiamo fatto in Europa perché in campionato stiamo andando al di sotto delle nostre aspettative, ma non ricordo quante volte la Roma si è qualificata in Champions. Sono arrabbiato per come è andata la partita, perché in certe partite non si può regalare tutto quello che abbiamo fatto a una squadra forte come il Real Madrid e perdere il filo logico, e non è la prima volta che ci capita, dopo aver fatto un ottimo primo tempo dove meritavamo molto di più. Nel calcio però il risultato determina tante altre cose.

Si ritiene un uomo fortunato?
In questo momento assolutamente no, il contrario. Si sono accumulate tante situazioni, tra infortuni e anche un po’ di sfortuna in partite dove avremmo meritato miglior sorte. Alla lunga la ruota gira perché mi sento un allenatore che ha delle qualità, e lo dico con molta serenità, e mi auguro di poterle trasmettere il prima possibile o comunque venirne fuori perché è veramente un peccato buttare all’aria determinate prestazioni con risultati come questo, dove non meritavamo assolutamente. Ricordiamoci quanti giovani c’erano tra i miei, e quanti campioni c’erano dall’altra parte: ci può anche stare, ma dispiace per la partita. Non mi sento fortunato, ma lo sarò più avanti.

Ha una spiegazione per il gran numero di infortuni? Il mercato di gennaio?
In questo momento parlare di mercato non è il momento opportuno e la situazione giusta. Devo tirar fuori il meglio dal mio gruppo di lavoro, al di là del sistema di gioco. Ho sempre detto in passato, anche quando le cose andavano male, che ci sono delle caratteristiche importantissime all’interno di una squadra dove noi siamo carenti in questo momento. La capacità di non riuscire a rimanere in partita dopo il gol, commettere degli errori su dei calci piazzati che da favorevoli sono diventati il contrario… Commettiamo delle ingenuità, ma non lo fanno solo i giovani: è un concetto generale sul quale devo continuare a lavorare. Gli infortuni? Domani cominciamo a farci delle domande, perché sono tutti un po’ simili. Dzeko? Mi avete chiesto perché non ha giocato: io vivo la squadra, saprò qualcosina in più di chi vuole parlare di calcio senza conoscenze o senza sapere cosa succede all’interno? Il calcio è dispendioso, per cui ci sono dei tempi di recupero e di lavoro. Ora si è fatto male e mi dispiace, così come mi dispiace aver perso El Shaarawy che era in condizione. Questo ti toglie delle possibilità di scelta in un momento della stagione molto importante.

Come si allena la componente psicologica? Si aspettava qualcosa di più dai giocatori che conoscono bene la Champions e che potevano aiutare i giovani?
È importante e fondamentale che i senatori debbano aiutare i giovani. Se fosse una squadra morta o senza identità, o non avesse voglia o il desiderio di fare la partita, non avrebbe fatto un primo tempo del genere. Saremmo stati passivi per tutta la gara, o per lo meno non saremmo entrati in partita. La dimostrazione è che alle prime difficoltà non c’è altro modo che lavorare sulla testa dei ragazzi, sperando che ci giri anche meglio. Se Under avesse segnato, al livello psicologico sarebbe cambiata la partita. Guardate l’udinese, sembrava morta prima del gol, poi erano rinati. Gli aspetti psicologici derivano anche da episodi in campo: la mia squadra ha bisogno anche di sentirsi più fiducia addosso, ha bisogno del proprio allenatore che li aiuti, ed è quello che voglio fare.

Ha notato una involuzione nelle sicurezze di Fazio?
Anche per lui non è una annata fortunata. Anche nel gol ha commesso un errore. Capitano questo errori individuale, e lui è uno di quelli che ne ha commessi un pochino. Ricordiamoci sempre che giocatore è, e la sua importanza in questo gruppo. È un giocatore su cui puntiamo e che in questo momento va sostenuto perché tutti quanti stiamo attraversando un momento difficile, al di là se lo faccio giocare la prossima domenica.

Questa squadra è meno forte rispetto alla scorsa Champions?
Se dobbiamo analizzare al squadra scesa in campo questa sera, sicuramente ci sono delle assenze importanti, e questo va al di là dei ragazzi che sono scesi in campo questa sera e che hanno delle qualità importanti. Zaniolo che è un 1999 è stato tra i migliori in campo per come ha interpretato la gara e per la determinazione: sono partite che lo faranno maturare. È una sconfitta che non ci pesa, ma allo stesso tempo ha dato grande esperienza a questi ragazzi. In campo avevamo un ’99, due ’97, un ’96: tutti ragazzi molto giovani contro giocatori importanti che l’anno scorso hanno vinto la Champions. Un po’ questa cosa la paghi contri una squadra più forte. Nel primo tempo sicuramente avremmo meritato di più: il calcio però è fatto di episodi, siamo noi bravi a tirarli dalla nostra parte. Sicuramente dobbiamo migliorare tanto perché rispetto allo scorso anno abbiamo dato la sensazione in generale di essere meno compatti, meno cinici, meno capaci di reggere la partita con continuità. Confermo che in questo momento non siamo all’altezza della squadra che eravamo l’ano scorso.

Ha trovato un Real Madrid diverso? È migliorato con Solari?
Forse siamo migliorati noi rispetto alla gara d’andata, il Real è sempre la stessa squadra. Quando concedi degli spazi, con la qualità che hanno ti possono mettere in difficoltà. Sicuramente è stata una Roma migliore.



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