Eusebio Di Francesco

CONFERENZA DI FRANCESCO – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro l’Inter.

Già dopo la partita col Real Madrid ci aveva parlato degli indisponibili per la gara di domani. Le condizioni di Perotti e Pastore, che sono tornati ad allenarsi col gruppo recentemente.
Ad oggi sono disponibili, ma il tempo di impiego è relativo. Sicuramente non potranno essere utilizzati dal 1′. Oggi faremo l’ultimo allenamento che mi darà le risposte definitive. Se dovessero essere della partita, non lo saranno dall’inizio.

Come sta lavorando per rafforzare l’aspetto psicologico?
Non ho mai smesso, è un continuo lavoro che non dà sempre i suoi frutti. Ci sono tante componenti, come gli infortuni e l’aspetto mentale. Dobbiamo fare tutti qualcosa in più, dare continuità ad un pensiero e mentalmente uscire dalle difficoltà. Una squadra che fa quel primo tempo col Real e poi torna con quelle mancanze, vuol dire che qualcosa non va. Serve che la palla entri per far cambiare le cose, sta a noi far girare le cose.

Contro un avversario d’alta classifica, l’avanzamento di Florenzi regala qualche equilibrio in più?
Dirtelo darebbe un vantaggio a Luciano. È una cosa possibile, l’ho fatto in passato e in questo momento abbiamo poche alternative lì. Perotti ha fatto 910′ in meno rispetto all’anno scorso, ci sarebbe servito. Averlo a disposizione è un grande vantaggio, ma deve crescere fisicamente. Su Florenzi tutto è possibile.

Schick: se dovesse giocare sarebbe la quarta consecutiva da titolare. In questo ciclo si gioca un pezzo di futuro? In questo ciclo dovremo vedere che peso può avere durante una partita, fino ad ora ne ha avuto poco. 
Ha giocato 500′ in più rispetto all’anno scorso. Quando l’ho fatto giocare a Udine sono stato criticato, cosa si vuole? Abbiamo bisogno di tutti, che siano al top. Patrik deve dare qualcosa in più e avere più determinazione in tutto ciò che fa. Deve credere nei suoi grandi mezzi, l’aspetto mentale è predominante. In questo deve migliorare e crescere.

Ai tempi della Roma Spalletti disse ‘uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli’.
Abbiamo bisogno di uomini forti, oppure aiutare chi si può sentire più debole. Devo dare più forza a questo gruppo, lavorando sulla testa con continuità. Se dessi retta a questi discorsi dovrei mollare, invece si può tirare fuori qualcosa in più. Le scelte devo farle con grande convinzione. C’è grande delusione, siamo in debito con i tifosi giallorossi, a loro dobbiamo ridare qualcosa ma abbiamo bisogno del loro sostegno. Dobbiamo dare il meglio, dando grandi gioie ai tifosi. Questo è un obbligo.

Fazio può giocare contro l’Inter?
Non lo so, fa parte di una rosa di giocatori. L’unico posto in cui posso scegliere è dietro. Non so se sarà della formazione, dipende da come giocherò. Posso giocare anche a tre o a quattro, ci sto lavorando. Avranno più chance se dovessimo giocare a tre.

El Shaarawy?
È infortunato, non sarà della partita così come Edin Dzeko.

Compresa la scorsa stagione la Roma è andata sotto 23 volte, rimontando solo 3 volte. A cosa addebita questo fattore?
Queste statistiche non le conoscevo. Sarebbe fondamentale provare ad andare in vantaggio, cercando di mettere la partita in un certo modo. Poi viene dietro questo discorso delle paure, di non venirne fuori. A Firenze abbiamo preso gol e abbiamo pensato all’arbitro. Voi pensate, dite… Io non ho l’anello al naso, vorrei rimandare questi concetti che avevo da calciatore. Ho preso gol e devo cercarne un altro. Ma non è sempre facile, è come i figli, ci incazziamo dalla mattina alla sera, ma poi ci arrivano. Il tempo è sempre poco, dobbiamo essere bravi ad abbreviare questa crescita che deve esserci.

La scorsa stagione ha recriminato sulla sconfitta con l’Inter alla seconda giornata. Quella partita può aiutarvi? Nainggolan?
Nainggolan è un grande giocatore, ha avuto un pizzico di sfortuna. In partita si vede che non ha la forza che l’ha sempre contraddistinto, deve ritrovare la condizione ma è un grande giocatore. Sulla partita non posso pensare ad un anno fa, erano condizioni diverse. Mi auguro di fare come l’Inter, giocare meno bene e vincere. Dobbiamo riportare una vittoria a casa che sarebbe fondamentale.

L’altro giorno ha detto che vi sareste confrontati sugli infortuni. Lo avete fatto? Vi siete dati una spiegazione? Come si può ovviare?
C’è uno studio UEFA che parla di statistiche sugli infortuni tra ottobre e novembre. Sono alti in tutte le squadre che giocano in Europa. Noi li abbiamo avuti tutti nello stesso momento, è questo il dato che ci ha fatto riflettere. Su Perotti e Pastore sono problemi regressi in passato sui quali abbiamo aspettato di più per rimetterli in campo. Dzeko mi ha chiesto lui di non giocare, mi ha dato un feedback di stanchezza. Sento dire da ex calciatori che vivevano un calcio differente… Non pensate che possano fare 100 partite una dietro l’altra. Ci sono caratteristiche fisiche e mentali, non tutti riescono ad assorbire tante partite. Il livello è molto più alto, in Italia e in Europa. Questo porta il rischio di alzare il livello degli allenamenti e di far male. El Shaarawy ha giocato 300’ in più e la sua abitudine a non fare tante partite non ha fatto bene. Quest’anno ho dovuto schierare tanti giocatori spesso, col rischio di infortuni. Ne abbiamo parlato. Il rischio di infortuni ai flessori è sempre dietro l’angolo.

Si ripetono sempre gli stessi errori: Manolas con l’Atalanta, Fazio contro il Real. Cosa può dire Di Francesco? Immagino lei non sappia più dove sbattere la testa… Hanno sbagliato in tanti, anche Under nell’altra area fa un errore duro da vedere. Sentite troppo tutto quello che viene detto da fuori, come se vi condizioni. Possibile?
È inevitabile quello che dici, di sentire. Bisogna tapparsi le orecchie, bisogna sempre stare a giustificare. Io voglio spiegare, che è differente. Io non devo giustificare niente, faccio il lavoro cercando sempre il meglio di me. Il fatto di subire tutti questi discorsi che lasciano il tempo che trovano… È facile dire ‘l’avevo detto’, ma io devo risolvere i problemi. La situazione di Fazio in quanto tempo la puoi leggere? L’attenzione è smarrita in un secondo… È un errore di concetto, non solo psicologico. Una palla calciata male da un portiere, il primo pensiero dev’essere darla lateralmente o tirarla verso la porta avversaria, ha letto qualcosa che non andava letto. Non è solo un errore individuale. Spesso quando analizzo un errore non ne faccio un discorso di reparto, a me piacerebbe più recuperare quelli.

Sono errori incredibili, anche uno a partita.
La forza sta nell’evitarli, evitando certe cose in quelle zone di campo. Come quando si dice ai giocatori di giocare a due tocchi e poi non c’è nessuno che salta l’uomo. A Fazio devo dire che il primo pensiero dev’essere metterla laterale o verso la porta avversaria, su questo possiamo lavorare. Non sono capace di nascondere i miei sentimenti, ma lo faccio sempre con grande onestà.

Politano: la Roma poteva crederci di più?
Sono quello che l’ha portato via, perché lo volevo al Sassuolo. È legato a questa squadra e questa città, ha lavorato benissimo con grande abnegazione, purtroppo per noi si sta togliendo le soddisfazioni da un’altra parte. Sono molto affezionato a questo ragazzo che ho avuto a Sassuolo.

Tante voci… Come si prepara una partita che può decidere il suo futuro con una squadra rimaneggiata? L’Inter ora è più forte?
Ha dimostrato di essere più forte. In Champions siamo stati simili, ma loro sono cresciuti tanto. Hanno dato continuità a tanti giocatori, ha giocatori forti. Ricordiamoci che giocatori può permettersi… Spalletti sta facendo un ottimo lavoro, è aggressiva. Ha grandi potenzialità, doveva essere quella che poteva competere con la Juve che però ha dimostrato di avere un altro passo. Il mio futuro? Ho già parlato prima per far capire come sono fatto. Cercherò sempre di dare il massimo, non con grande serenità perché mi girano, però col desiderio di vedere una squadra col sangue agli occhi. Domani dovremo cambiare passo, serve il ‘la’ per cambiare.

Hai pensato come si batte l’Inter?
Abbiamo dimostrato di poter far di tutto, farci gol da soli e farlo agli avversari. Dobbiamo dimenticare gli errori, affrontarla con grande determinazione. Nelle difficoltà vogliamo vedere il sangue agli occhi, dobbiamo dimostrare di dare tutto.

Visto il ritardo accumulato dalla Roma in campionato servirebbe un cambio di passo deciso. Lei è convinto che questa squadra possa davvero invertire la rotta e se ha anche soluzioni… Ultimamente sembrano mancare soprattutto nella fase offensiva.
In fase offensiva siamo mancati nell’andare a chiudere determinate giocate, ma essere dall’altra parte vuol dire voler fare la partita. Se sbagliamo gol da un metro… Torniamo al discorso di prima. Il problema di questa squadra non è stata la fase offensiva, ma il problema mentale. A Udine abbiamo preso gol da rimessa laterale, sono errori di reparto e individuali sui quali dobbiamo migliorare. Possiamo fare gol all’80’, dobbiamo migliorare. Quattro punti dalla Champions non sono tanti, ma possono diventarlo se non cambiamo marcia.

Affrontate una squadra forte in transizione, quanto è importante cercare di costruire una manovra con una circolazione di qualità?
Non è solo l’Inter, sono tante le squadre che cercano di fare la partita. Anche noi siamo stati bravi a ribaltare l’azione, dobbiamo approfittare degli spazi che ci lascerà l’Inter. Le insicurezze ti portano a fare errori in più. Le squadre che sbagliano meno vincono, dobbiamo essere bravi a sbagliare meno.

Dopo l’errore di Champions con il Real, Under è sembrato triste. Come l’ha visto in questi giorni? Pensa sia giusto vederlo giocare titolare?
Non ho tante soluzioni (ride, ndr). Gli ho dato uno schiaffo, ma domani giocherà titolare. Uno schiaffo affettuoso, è uno che cerca sempre di far male agli avversari, magari sbagliando le scelte e ci stiamo lavorando. Possiamo dare le soluzioni, poi sta a chi fa la scelta e come. Noi nelle scelte finali, invece di darla ad un compagno la diamo ad un’altra, lavoreremo in questo senso anche oggi.



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