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Di Palma: “Pau Lopez è un buon portiere, ma deve lavorare di più sulla tecnica”
NOTIZIE AS ROMA PAU LOPEZ – Intervenuto sulle frequenze di Teleradiostereo, Vincenzo Di Palma, ex preparatore dei portieri, tra le molte squadre allenate la Nazionale, Fiorentina e Parma, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni
Lei ha allenato Buffon: che ricordi ha di quel periodo?
L’ho visto crescere, era già forte da giovane, facevo una grandissima fatica a fargli gol in allenamento.
Quanto si può allenare la capacità di neutralizzare i calci di rigore?
Negli ultimi anni il ruolo del portiere ha subito enormi cambiamenti. Ormai siamo passati da difensore della porta a libero, costruttore di gioco. Non è più come una volta, anche per i rigori: ormai si studiano i rigoristi, non si va solo sull’istinto. In un Milan-Parma andò sul dischetto Van Basten, che aveva segnato sei rigori di fila. Con Bucci in settimana ne avevamo parlato, dicemmo che probabilmente avrebbe tirato allo stesso modo delle volte precedenti e così andò: Bucci parò il rigore a Van Basten.
E’ cambiato però anche il suo lavoro.
La parte tecnica specifica del ruolo la fa sempre il preparatore dei portieri, che però ha il compito di lavorare sulla fase di transizione.
Giudizio su Pau Lopez.
E’ un buon portiere, sta cambiando probabilmente il cambio di gioco, perchè è un portiere straniero e viene da un’altra realtà. La nostra scuola è la migliore al mondo, il portiere che viene dall’estero ti porta fisicità, ma deve lavorare molto di più sulla tecnica specifica.
Conosce bene Savorani?
Si dedica al lavoro con grande competenza. Solo alla tecnica, ormai, non basta, ormai bisogna allenare il concetto, la lettura della situazione.
Lei conosce bene anche De Rossi.
Un vero leader, sempre allegro, disponibile, non posso parlarne male, gli auguro il meglio. Se lo vedo come allenatore? Assolutamente si, ha quelle qualità da tecnico, ha personalità, carattere, ha tante doti.
C’è un portiere in Italia, tralasciando i più affermati, che le piace maggiormente?
Io avevo puntato su un trio di ragazzi che avevo allenato in Nazionale in uno stage: Audero, che era il più completo a 14 anni, Donnarumma, che ha avuto un miglioramento pazzesco, e Meret, portiere molto freddo.
Scuffet, invece, come mai ha avuto tutte queste difficoltà?
Avevo solo dubbio su di lui, era un ragazzo troppo buono, con un carattere chiuso.
Che ne pensa di Gollini?
L’ho conosciuto quando era in Inghilterra e al Verona. Sta facendo molto bene, ha grandi potenzialità.
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