Edin Dzeko

Con la Juventus Edin Dzeko incontrerà la squadra a cui segnò il primo gol della sua avventura romana e italiana. Un’avventura che gli ha permesso di siglare con la maglia della Roma ben 86 reti, divenendo uno dei marcatori più prolifici della storia del club. E’ stato proprio il bosniaco a presentare la sfida dell’Olimpico contro i bianconeri, intervenendo al consueto AS Roma Match Program e, come detto, ricordando quella sua prima rete alla Vecchia Signora:

“Emozioni indescrivibili. Il mio primo in un nuovo calcio… non so descriverlo… tante emozioni mischiate. Anche per me è un gol che non dimenticherò mai”.

Veniamo ad oggi e partiamo da quel pareggio del Genoa arrivato al 91esimo, che ha rallentato la Roma nella corsa Champions.
“Sicuramente quel gol ha complicato tutto. Siamo delusi perché abbiamo sofferto per fare il gol e prendere l’uno a uno all’ultimo, su calcio d’angolo, non può succedere perché abbiamo perso due punti importantissimi”.

In realtà, non era tutto, poi c’è stato anche il rigore parato da Mirante. Alla fine un punto che speriamo possa fare la differenza.
“Sicuramente non era lo stesso perdere o pareggiare. Dobbiamo ringraziare Antonio e speriamo che il punto possa davvero fare la differenza alla fine, ma per me sono due punti persi”.

Ancora una volta punti persi nei minuti finali, troppi in questa stagione. Non tenendo conto dei minuti di recupero, la Roma sarebbe terza in classifica. A cosa sono dovuti questi cali di attenzione?
“Però non siamo terzi. Si giocano sempre più minuti oltre al novantesimo e bisogna essere concentrati fino alla fine, fino a quando l’arbitro fischia”.

Domenica, all’Olimpico arriverà la Juventus che, da quando si è laureata campione d’Italia, non ha più vinto: 2 pareggi, con Inter e Torino. Che partita si aspetta?
“È sempre una sfida importante Roma-Juventus, anche per loro, con molti stimoli. Ronaldo punta a vincere la classifica marcatori. Nel campionato italiano nessuno ti regala niente, ma noi da qui alla fine dobbiamo fare 9 punti e poi vediamo”.

Domenica scenderete in campo conoscendo il risultato delle altre squadre impegnate nella corsa alla Champions League: un vantaggio o uno svantaggio?
“Non lo so, cambia poco. Noi dobbiamo vincere e basta”.

La Roma è costretta a fare 9 punti per continuare a sperare, l’Atalanta è la squadra con più punti, il Milan quella forse con il calendario migliore. Qual è la favorita?
“Sicuramente l’Atalanta che sta tre punti avanti. Anche se l’Atalanta dovesse perdere in casa noi dobbiamo vincere altrimenti serve a poco”.

Qualche rimpianto per questa stagione c’è: delle 45 partite disputate quest’anno, quale vorrebbe rigiocare?
“Ci sono tante partite che vorrei rigiocare in questa stagione… forse in Champions League quella a Porto più di ogni altra. In campionato invece giocherei di nuovo il secondo tempo a Bergamo: se avessimo portato a casa la vittoria ora avremmo una classifica diversa”.

L’arrivo di Ranieri ha segnato comunque un cambio di passo. Su cosa ha lavorato? Cosa ha aggiunto alla squadra?
“Sicuramente in questa stagione abbiamo preso troppi gol. Ranieri ha voluto lavorare su questo aspetto e in difesa siamo andati meglio. Io penso che non dipenda dall’allenatore, ma siamo noi che dobbiamo sempre attaccare e difendere tutti insieme”.

È soddisfatto della sua stagione fin qui?
“No non sono contento. Doveva andare meglio sia per me che per la squadra. Purtroppo non si può cambiare il passato. Dobbiamo dare tutto per arrivare in Champions, ma non sarà facile perché abbiamo lasciato troppi punti per strada”.

È alla quarta stagione nella Capitale: con 86 gol è all’ottavo posto nella classifica marcatori della storia giallorossa. Un pezzo di storia della Roma…
“Sì però non ho vinto niente. È un po’ strano quando fai la storia e non vinci. Avremmo dovuto fare meglio e in quattro anni vincere qualcosa. Quest’anno avremmo dovuto fare di più in Coppa Italia visto che la Juve è stata più forte in campionato. Non ci siamo riusciti e io sono il primo ad essere deluso”.

Quanto ha influito anche il suo rapporto con la città di Roma?
“Ho sempre detto che sono contento qui e a Roma la mia famiglia si trova bene. Roma rimarrà sempre importante per me anche quando finirò con il calcio”.

Qual è il suo momento più bello vissuto a Roma? Il ricordo che conserva con più affetto?
“Sicuramente la gara contro il Barcellona, non posso dire niente altro. Una serata incredibile e meravigliosa”.

È difficile, ma ci crediamo alla Champions?
“Dobbiamo crederci se non ci crediamo noi è dura. Dobbiamo provare a fare 9 punti altrimenti non ci sono speranze. Nel calcio può succede tutto, lo abbiamo visto ancora una volta con quello che ha fatto il Liverpool in Champions. Nel calcio non si deve mai dire ‘non può succedere’”.



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