Edin Dzeko

NOTIZIE AS ROMA DZEKO – Edin Dzeko, attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista al canale televisivo ufficiale del club giallorosso ripercorrendo le tappe più importanti della stagione romanista.

Sull’ultima di Totti.
Era una partita di festa, l’ultima del nostro capitano, Checco. Ci siamo rilassati un po’ e abbiamo pensato che qualcuno ci avrebbe regalato qualcosa, ma nessuno nel calcio regala niente e l’abbiamo visto. Quella partita ha deciso il nostro destino di questa stagione che è stato bellissimo. Ricordo che Radja ha lanciato, Fazio ha spizzato ed è arrivata la palla a me. In due o tre secondi ho visto Diego e l’ho data a lui. Ha fatto il gol più importante della scorsa stagione.

Sul sorteggio dei gironi di Champions.
Da fuori nessuno ci credeva che potevamo passare il girone, ma sapevamo di essere forti con il nuovo allenatore. Noi ci abbiamo creduto.

La partita con l’Atletico.
Dalla prima partita abbiamo fatto vedere che siamo forti. Era la più importante.

La partita con il Qarabag.
Pensavano tutti dovessimo vincere 4 o 5 a 0 ma in Champions non è mai facile. Dopo che abbiamo vinto tutti hanno pensato che il Qarabag non fosse una buona squadra, abbiamo fatto un bel primo tempo e nel secondo abbiamo sofferto ma ci sta. Era un’altra partita importante, era la prima vittoria con i 3 punti.

La partita con il Chelsea a Londra.
Il primo gol è stato il più bello, forse il più bello della mia carriera, sognavo di far un gol così che non è facile da fare neanche in allenamento. Il timing è importante e Fazio mi ha dato una palla bellissima, ho fatto un bel gol. Al secondo ho visto Kolarov e gli ho detto di metterla sul primo palo e per questo sono andato prima in fuorigioco e poi rientrato per non essere disturbato. Lui l’ha messa dove volevo.

Il ritorno con il Chelsea.
Ho fatto un assist fortunato, ma sempre un assist. Il primo gol ha cambiato tutto, se segni il primo minuto ti dà fiducia e energie. Il primo tempo il Chelsea ha avuto qualche occasione ma abbiamo controllato la partita.

Il primo posto nel girone.
Arrivare avanti a Chelsea e Atletico in un gruppo dove tutti pensavano che non saremmo passati è una cosa grande. Il primo posto è stato importantissimo.

L’andata con lo Shakhtar.
Alla fine siamo stati anche fortunati, perché se facevano quel terzo gol sarebbe stato tutto più difficile.

Il ritorno con lo Shakhtar.
Al ritorno con lo Shakhtar abbiamo giocato come una squadra italiana vera. Il gol che ho fatto si può fare all’inizio ma anche all’ultimo, ma non dovevamo prendere gol. Abbiamo difeso bene e aspettato un errore. Sapevo che Strootman mi avrebbe dato quella palla, speravo me la dasse e lui ha messo una palla bellissima. Con un po’ di fortuna ho segnato.

L’andata con il Barcellona.
In quella partita nel primo tempo forse ci potevano essere due rigori per noi e loro non avevano fatto nulla se non il palo e l’autogol ha cambiato la partita.

Il ritorno con il Barcellona.
Il mio gol dopo pochi minuti ha cambiato tutto. Ci abbiamo creduto, i tifosi ci hanno dato forza. Siamo andati a pressarli come animali. Dopo il 2-0 ci abbiamo creduto anche di più, io ci credevo anche dopo il primo. Mancava ancora mezz’ora, siamo rimasti tranquilli sperando arrivasse il gol che è arrivato.

L’andata con il Liverpool.
La prima partita non doveva andare come è andata. Cinque gol subiti sono troppi. Abbiamo vinto al ritorno, ma a Liverpool abbiamo perso la finale.

Il ritorno con il Liverpool.
Parlare degli episodi è difficile ora. Senza quegli errori arbitrali forse potevamo andare ai supplementari e abbiamo anche meritato per come abbiamo giocato. Poi si ripensa alla prima partita, dove quel tiro di Kolarov poteva cambiare tutto. Dopo l’1-0 non ci siamo stati per 45 minuti e in queste partite non si può fare. Con quella partita sono andati in finale.



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