Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista al Match Program del club giallorosso a due giorni dal derby contro la Lazio.
Stephan, non si può non partire dalla Nazionale: come si sente a pochi giorni da Italia-Svezia?
Dopo la non qualificazione al Mondiale sono molto deluso e dispiaciuto per quello che è successo. Ovviamente nessuno si aspettava finisse così. È stata una grande delusione non solo per noi ma per tutti gli italiani. Allo stadio c’era una atmosfera surreale a fine partita. Provo una grande amarezza, ma bisogna per forza di cose ripartire e cercare di guardare avanti.
Per alcuni dei suoi compagni in azzurro si chiude un’epoca… Buffon, Barzagli e chiaramente De Rossi.
Sì loro tre hanno dato tantissimo alla maglia azzurra e una non qualificazione non cancella quanto di buono fatto. Hanno fatto la storia azzurra, hanno vinto un Mondiale e per questo dobbiamo ringraziarli. Personalmente devo dire loro grazie per come mi hanno accolto quando sono entrato in Nazionale, mi hanno aiutato tantissimo. Hanno sempre lavorato con grande professionalità nonostante avessero vinto tanto, con grande umiltà. Ci mancheranno tantissimo. Io sentirò tanto l’assenza di Daniele e proprio per questo sono contento di averlo ancora nella Roma. Per me è un punto di riferimento: un giocatore ma soprattutto un uomo, una personalità che sa guidare il gruppo, con grande carisma e personalità. Sono davvero contento di continuare a giocare con lui.
A proposito di De Rossi ha fatto parlare molto il video in cui parla con gli assistenti del CT…
Quella di Daniele è stata una reazione di cuore, di attaccamento alla maglia; in quel momento ha espresso il pensiero per lui più giusto. Ho sentito che c’è chi dice che si è rifiutato di entrare, non è assolutamente così, poi è venuto anche a scaldarsi con me! Non era assolutamente quella la sua idea, il suo intento era solo vincere la partita. Tutti lo conosciamo e sappiamo che mai si tirerebbe indietro, il suo unico pensiero è sempre per la squadra. È stata solo una questione di cuore e appartenenza.
Voi azzurri avete la possibilità di voltare subito pagina con un impegno molto sentito in città come il derby. Che partita si aspetta?
Il derby è sempre una partita molto speciale e molto sentita. Sappiamo quanto sia importante non solo per noi giocatori ma per tutto l’ambiente, la città, i tifosi. La si prepara da più di una settimana, per cui sarà una partita carica di intensità e dobbiamo fare risultato per continuare a dare continuità alle vittorie. Lo stadio pieno sarà un motivo in più per cercare di fare bene.
Tra l’altro, lei sa bene cosa significa segnare alla Lazio visto che ha già fatto 3 reti, una con il Milan e due con la Roma.
Sì segnare nel derby è sempre una grande soddisfazione. Dei due segnati con la Roma quello che ricordo particolarmente è il primo, perché alla fine abbiamo vinto. Spero di ripetermi sabato ma la cosa più importante, come ho sempre detto, è che non importa se con un mio gol o quello dei miei compagni… L’importante sono i tre punti.
Che sensazione dà un gol al derby?
È sempre una emozione speciale, una sensazione bellissima… E poi uno dei due l’ho segnato anche di testa! E non mi capita di frequente. Sabato andrebbe bene con qualunque parte del corpo… Basta che vinciamo la partita.
La Lazio è in un gran momento ma noi giochiamo in casa ed è previsto quasi il tutto esaurito all’Olimpico, quanto conta il supporto dei tifosi?
Il supporto dei tifosi per noi è sempre stato fondamentale, un uomo in più, una forza incredibile. Ci teniamo tanto al supporto dei tifosi, con loro possiamo vincere le partite. Il tifoso ti aiuta a volte quasi a ribaltarle, ti dà una carica incredibile a livello emotivo. Speriamo che anche sabato sia così, ci serve tanto il loro aiuto.
Quale crede potrebbe essere l’aspetto decisivo della gara?
Il derby è una partita che si prepara da sola, la carica la trovi dentro di te. Bisogna andare in campo sereni e fare quello che sappiamo fare, con convinzione e abnegazione. Abbiamo grandi qualità, con giocatori di grande personalità. Sarà una gara difficile, loro sono in un buon momento, ma noi possiamo dire la nostra con tutti, e la partita con il Chelsea lo ha dimostrato. Ci giochiamo una bella fetta di campionato in questa partita e una vittoria ci darebbe tanta fiducia per le gare che arriveranno, per questo dobbiamo cercare di vincere… Per questo e per i tifosi.
Dal derby inizia un ciclo intensissimo, a dicembre si giocherà ogni due giorni ma il mister ha una idea chiara di turnover; come lo organizza?
Il mister ha sempre dimostrato di avere le idee chiare fin da principio. Ha sempre fatto sentire tutti i giocatori importanti, ci ha trattati tutti alla stessa maniera e questo è stata la sua grande forza. Ha saputo far rifiatare nei momenti giusti chi ne aveva bisogno e di conseguenza stimolare chi aveva giocato di meno fino a quel momento. Sta facendo un gran lavoro, e noi dobbiamo essere bravi ad ascoltarlo e cercare di fare quello che ci chiede. È un allenatore che sa quello che vuole, sta facendo bene, tutti stiamo facendo bene per cui dobbiamo continuare su questa strada.
Questo è comunque un momento di stagione positivo per lei. Sembra passata una vita dalla gara contro il Chelsea, cosa hanno rappresentato per lei quei due gol ai Blues?
La doppietta al Chelsea è stato un momento per me molto significativo, in un buon periodo anche a livello mentale. Mi porterò dietro quella prestazione a lungo, una bella sensazione, una vittoria importante, la prima doppietta in Champions. Sono quei momenti che non ti scordi mai. Adesso abbiamo la qualificazione ad un passo e dobbiamo cercare di mantenere la prima posizione in classifica.
A proposito di gol, il sito della Uefa ha eletto la tua prima rete al Chelsea come miglior gol della giornata di Champions. Nella sua personale classifica il gol a che punto sta?
Sicuramente nelle prime posizioni, per importanza credo sia stato il più bello. Ho segnato dopo solo 40 secondi, un record, tutti dettagli che lo rendono quasi unico.
Rispetto alle prime uscite di questa stagione sembra ancora più inserito nei meccanismi di gioco della Roma e pubblicamente il mister ha ripetuto spesso che, per caratteristiche, lei è un giocatore perfetto per il suo stile di gioco.
Mi fa molto piacere, le sue parole sono state importanti per me. Io sto semplicemente ripagando la fiducia che il mister mi dà, sta gestendo il gruppo bene, fa sentire tutti titolari e tutti importanti per la squadra. Io mi trovo bene e il mister ha saputo “gestirmi” anche mettendomi a destra, ne abbiamo parlato molto e non ho avuto problemi a mettere in pratica quello che mi chiede. Mi piace e sono contento di questo.
Sta assimilando sempre più il gioco di Di Francesco, e il numero di gol cresce. Il mister le chiede anche un modo diverso di stare nella partita, di partire come attaccante esterno, stare più vicino alla porta e trovare lo spunto per andare in gol?
Sì il mister chiede molto questo tipo di movimenti agli esterni, vuole soprattutto che veniamo a centrocampo e prendere palla, per andare in profondità oppure tagliare dietro al difensore. Sono meccanismi che proviamo sempre in allenamento, insieme alla fase difensiva. Quello che ci ha dato tanta continuità di prestazioni credo sia il fatto di andare sempre ad attaccare l’avversario, cerchiamo sempre di pressare in avanti, anche contro avversari forti. A noi ha dato una forza in più, più sicurezza, e la convinzione dei nostri mezzi. Credo questo sia stata la nostra forza…
Si sottolinea spesso il modo di giocare della Roma che, da fuori, sembra molto coraggioso, con la difesa alta e il pressing continuo. Pensa che oltre a migliorare nel gioco, Di Francesco vi abbia anche aiutato a crescere di testa? A credere di più in voi stessi?
Sì ci ha dato una iniezione di grande fiducia. La sua gestione del gruppo ci dà molta sicurezza. Anche il fatto di andare sempre a pressare in avanti, ad attaccare l’avversario, ci fa sentire sicuri dei nostri mezzi, più coraggiosi e vogliosi di andare a prendere la palla, e a vincere la partita. Questi sono segnali di grande forza da parte sua che noi riusciamo a percepire e poi mettere in pratica.
Partita dopo partita, prestazione dopo prestazione, Di Francesco sottolinea come la squadra sia sempre in crescita. Dove può arrivare secondo lei questo gruppo?
Per me questa squadra ha potenzialità enormi, lo sta dimostrando e può arrivare molto lontano. Però il mio pensiero è sempre di ragionare gara dopo gara, nel calcio le cose cambiano in continuazione. Ogni partita per noi deve essere una finale e dobbiamo pensare di vincerla. Poi quello che accadrà lo vedremo. Stiamo dando continuità non solo ai risultati ma anche alle prestazioni e dovrà essere così per tutta la stagione. Il nostro obiettivo è migliorare sempre e non avere cali di attenzione.
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