Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, ha risposto alle domande dei tifosi giallorossi che gli hanno inviato sui Social del club romanista tramite #AskElSha.

Che ne pensi del tuo inizio di stagione?
Ho iniziato la preparazione più tardi per il problema alla schiena, quindi è stato un po’ complicato. Ho iniziato 2-3 settimane dopo. Ho fatto tutto il lavoro di preparazione in America, fino poi ad arrivare a Trigoria facendo il lavoro con il preparatore. Poi però è andata bene, sono riuscito a recuperare. E’ stato un inizio abbastanza positivo, quindi sono contento di questo. Anche a livello collettivo abbiamo iniziato bene. Siamo soddisfatti, per ora.

Che cosa provi nel momento in cui realizzi che stai per segnare?
In quelle frazioni di secondo non pensi neanche, agisci d’istinto senza pensare. Quando la palla entra in rete è una bella sensazione, una bella emozione.

La sensazione cambia rispetto ai gol che segnavi all’inizio? Ci si abitua?
No, l’emozione è sempre la stessa. Anche un gol in una vittoria ampia, in un 4-0. In un derby magari cambia un po’, ma l’emozione che provi in quel momento è sempre molto forte.

La più grande differenza nel lavorare con Di Francesco?
Di Francesco è un allenatore che cura molto i dettagli, soprattutto per quanto riguarda il reparto offensivo. Anche sulla linea difensiva, comunque, lavora abbastanza. Lavora tantissimo sul campo a livello tattico. L’ho detto anche in precedenza: i movimenti che chiede agli esterni mi agevolano, sono tutti nelle mie caratteristiche. Sembrano fatti per me. I tagli, i tempi d’inserimento… sono tutte cose che sono nel mio repertorio, quindi è una cosa che mi avvantaggio. Anche a livello umano, è una persona con cui riesci ad avere un dialogo e un rapporto.

Parlando degli schemi, durante una pausa della partita c’è il momento in cui pensi ‘devo fare questo taglio’ oppure quando entri in campo si va e basta?
Il mister chiede dei compiti da fare e da rispettare, ma come lui anche i compagni. Quando ad esempio la palla è sulla destra, sento Kolarov che mi dice di stare dentro e non rimanere largo. Tra compagni ci si aiuta a vicenda.

C’è un tale AF24 che ci dice: “Sabato vediamo veramente chi sei”.
E’ Florenzi… è nato tutto dalla prima partita che ho fatto con la Roma. Appena arrivato mi disse ‘Oggi vediamo chi sei’ e io mi sono presentato con quel gol lì. Me l’ha ridetto anche alla seconda partita e ho fatto di nuovo gol. Poi per scaramanzia questa cosa è continuata.

Qual è la più grande motivazione per lavorare duro ogni giorno?
Le più grandi motivazioni le crei dentro te stesso. Bisogna vedere che obiettivi hai nella vita, se ti accontenti oppure cerchi di migliorarti giorno dopo giorno. Credo che la cosa fondamentale sia porsi sempre nuovi obiettivi e non accontentarsi mai. Il lavoro e il sacrificio paga sempre. Anche nelle piccole cose, curando i dettagli, magari andando mezz’ora prima in palestra per fare qualcosa che ti possa aiutare ad essere utile… sono quei piccoli mattoncini che metti per raggiungere traguardi importanti. Poi avere la fame di arrivare, non accontentarsi mai. E l’umiltà.

Chi è il giocatore del passato con cui avresti voluto giocare?
Ronaldinho, l’ho mancato di poco. E’ stato un rammarico grande. Insieme a Kakà, è sempre stato uno dei miei idoli. Lo guardavo sempre per i numeri che faceva col pallone, li ho imparati quasi tutti da lui. E’ stato un grande esempio in quello, mi sarebbe piaciuto tanto giocarci insieme.

Com’è stato segnare il gol con la Juventus? Ti ha dato un po’ di più?
Sì, questo mi ha dato parecchio di più. Era una gara molto delicata in un momento decisivo della stagione. Eravamo anche in una situazione di parità e quello è stato il gol del vantaggio. E’ stata una sensazione veramente bellissima. Poi c’era lo stadio pieno, c’è stato un bel boato, me lo ricordo.

La qualificazione dell’Egitto ai Mondiali. Cosa ne pensi?
Un evento storico per questa nazionale, sono veramente contento per quello che ha fatto Salah, che è stato il trascinatore di questa squadra. Quando feci la doppietta con l’Udinese, lui mi scrisse un messaggio facendomi i complimenti per la doppietta. Questa volta l’ha fatta lui e gli ho subito scritto io, ha portato bene. Sono veramente felice per lui, è una grande persona e un gran giocatore.

I playoff dell’Italia?
Il fatto di essere teste di serie sicuramente è una cosa positiva per noi, è stato importante vincere con l’Albania. Però è pur sempre uno spareggio per andare al Mondiale, sarà molto difficile qualsiasi squadra incontreremo. Ci prepareremo bene, manca un mese. Sarà sicuramente un impegno dove dovremo mettere tutto.

Qual è la maglia che preferisci nella tua collezione? Ci hai fatto vedere che ne hai tante.
E ne ho anche altre! Non le ho mai contante, ma ne ho davvero tante, quasi ogni partita ne scambio una. Sono tante tante. Quella a cui sono più legato è stata quella di Kakà, perché è il mio idolo. La prima che mi ha dato, del Real Madrid. Poi quelle di Messi e di Neymar, senza dimenticare Cristiano Ronaldo.

Che lavoro avresti voluto fare se non fossi diventato calciatore?
Non ci ho mai pensato, ho iniziato a 4-5 anni, poi sono diventato professionista a 16 anni. Non c’è stato il tempo. Credo sempre qualcosa legato allo sport. Magari il biliardo… O forse anche il parrucchiere! Non lo so.

Un consiglio per diventare come te, sia sul campo che fuori? Come affronti i problemi?
Nel tempo ho imparato a affrontarli sempre con positività. Cerco di trovare sempre il lato positivo anche in una cosa negativa per trarne nei benefici.

Anche perché hai avuto dei momenti tosti nella tua carriera…

Devi contare solo su te stesso a volte, cercando di tirarsi su da soli. La famiglia e gli amici sono importantissimi, nei momenti difficili ti fanno sentire migliore. Però molte volte devi farti forza da solo.

Come pensi che porterai i capelli a 50 anni?
Non ne ho idea. Ma anche tra un po’ di anni, al mio matrimonio… così no. Ho intenzione di cambiare, però non so quando. A 50 anni sarà sicuramente diversi! Magari non ci saranno nemmeno…

Chi ha la migliore collezione di tagli di capelli, Beckham o Nainggolan?
E’ una grande lotta. Uno se lo può permettere, l’altro… (ride, ndR).

Daniel dalla Finlandia vuole il numero del tuo parrucchiere.
Ne ho cambiati 3, il più vicino alla Finlandia è Milano!

Cosa ti fa sorridere e ti mette il buonumore?
Il mare. Svegliarmi col mare davanti è una delle cose più belle che mi possano capitare. Mi rilassa.

Ti piace cucinare?
Ho provato a far qualcosa ma no… so fare l’essenziale. Il piatto di pasta lo so fare! Le cose facili. Ricette e simili ancora no.

Che pizza prendi?
Margherita, classica.

Ti piace viaggiare? Che nazione ti è piaciuta di più?
Mi piace viaggiare, ma quando vado in vacanza non mi piace andare e camminare, mi piace stare tranquillo. Mi piace vedere posti. Gli Stati Uniti in generale mi sono piaciuti tanti. Con gli amici vorrei andare a Las Vegas, Los Angeles e Miami. Destinazioni più romantiche? Maldive o Bora Bora.

Giochi a FIFA? Chi è il più forte dei tuoi compagni?
Gioco poco alla Playstation.

Cantante preferito?
Ce ne sono un po’, ascolto diversi generi. Qualche rapper, oppure musica hip-hop. Italiani ma anche stranieri.

Quanto bene vuoi ai tuoi fan?
Tanto. Più passa il tempo e più vedo che c’è molto affetto da parte loro. Mi lasciano sempre qualche pensierino, io a casa ho l’altarino delle cose che mi lasciano! Questo mi fa piacere, ringrazio ogni giorno quello che fanno per me.

Dove festeggerai il tuo compleanno?
A Roma, i miei amici scenderanno da Savona. Gli amici rimangono quelli di quando ero piccolo, eravamo a scuola e in squadra insieme.

Mi dai consigli per combattere l’ansia?
Eh… pensa positivo!

Ti piacciono gli account su di te o ti danno fastidio?
No no, mi fa piacere.



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