Emerson Palmieri

Emerson Palmieri, terzino della Roma, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport parlando della prossima sfida contro la Spal ma anche del beneficio che ha portato ai giallorossi Eusebio Di Francesco.

Qual è il tuo livello attuale di condizione fisica?
Non posso dire di essere già al 100% perché sono quasi sei mesi che sono fermo. Sto lavorando ogni giorno per recuperare il più presto possibile.

Se Di Francesco ti chiedesse di giocare già venerdì contro la Spal?
La voglia di giocare c’è è normale. Ma è il mister che decide, lui mi vede negli allenamenti ed è lui che vede se sono pronto o no, la scelta spetta a lui.

Siete due titolari per ruolo, quanto può aiutarvi nella rincorsa al campionato?
Quest’anno la Roma ha un a grande rosa. Tutti si sentono titolari. E’ un grande segnale al campionato questa completezza.

Per Monchi sei come un nuovo acquisto per la Roma. Come le hai prese queste parole?
Sì sono state bellissime parole le sue, è importante sentirsi membro di una squadra del genere. Io mi sento parte della squadra e voglio aiutarla più che posso.

Eri in campo nel momento el discorso di Totti, che a fine partita ti ha abbracciato, come ti sentivi?
Dovevo essere in campo. Era una questione di rispetto e dovevo assolutamente essere lì. Totti mi ha abbracciato, mi ha detto che sono giovane e forte e che questo infortunio sarebbe passato. Ed ora infatti è così ed è quello che importa.

Cosa ti piace della filosofia di gioco di Di Francesco?
Mi piace la sua mentalità offensiva. Marchiamo sempre alti e siamo sempre propositivi, sempre corti e quando rubiamo la palla verticalizziamo immediatamente. Questo mi piace perché sono sicuro che ci porterà a vincere tante partite.

Tante squadre ti vogliono: Inter e Liverpool per esempio. Quale sarà il tuo futuro?
Voglio rimanere qua alla Roma, ho un contratto qui e voglio rimanere qua.

Tu hai il doppio passaporto ed hai scelto la nazionale italiana. Quanta tristezza ti dà non poter giocare il tuo primo mondiale?
Questo è vero. E’ triste non poter avere questa possibilità. Ma sono molto triste anche per i miei compagni di squadra che hanno giocato in nazionale questo periodo perché anche per loro questa possibilità non c’è più. Ora però quel discorso è chiuso e bisogna pensare di vincere con il club.



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