Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, ha parlato dell’allenatore della Roma Luciano Spalletti in un’intervista rilasciata a Sky Sport. “E’ un grande allenatore, che sa gestire bene gli affari dentro e fuori la società. Si è messo in urto con l’ambiente proprio per questa sua volontà di difendere il suo lavoro ed il gruppo da fattori esterni. Gli tocca spesso fare anche il dirigente, raramente si sentono parlare i suoi dirigenti rispetto a situazioni di squadra. Sullo stadio li sento parlare spesso, ma su problemi di gestione, che a Roma sono anche amplificati rispetto ad altri ambienti… Magari se ci fosse qualcuno a dargli una mano non sarebbe male, lui si è caricato tutto sulle sue spalle… Questa situazione di contorno non è di buon auspicio per il futuro”.
“Gli atteggiamenti non fanno presagire nulla di buono – prosegue Corsi – bisognerebbe che la Roma si ricordasse in che condizioni era prima del suo arrivo. Era una squadra allo sbando, con giocatori fisicamente morti o scomparsi, che non valevano nulla e che ora valgono decine di milioni. Ma nel calcio non c’è memoria. Al di là dell’aspetto affettivo che mi lega a lui e al suo staff, lo ritengo uno dei migliori allenatori d’Italia. Non è uno di quei ‘tromboni’ stranieri che vengono in Italia a ‘vendere fumo’. Di fronte al campo, quando si va a sostituire il nulla, un grande allenatore ha più margine di fare bella figura”.
Corsi si esprime anche sul futuro del tecnico di Certaldo: “Non lo so, gli auguro il meglio. Credo che sia il miglior allenatore in Italia, ma posso non essere obiettivo. Leggo che Allegri può lasciare la Juventus e secondo me lui sarebbe il primo nome. Spalletti alla Juve? Certo che ci andrebbe. Ora non so misurare la voglia di disintossicarsi che appare dalle sue interviste. Ora appare un po’ ‘pieno’ di certe situazioni, ma magari gli basterebbero 15-20 giorni di vacanza per recuperare l’entusiasmo necessario per un’esperienza importante. Ma vado a sensazioni, mi fate parlare di qualcosa che non so, rispetto a quello che vedo giudico le sue parole dell’ultimo periodo come un preludio a un finale di campionato non bellissimo a Roma, sotto tutti i punti di vista. Torino ha una decima parte di pressioni rispetto a Roma e sarebbe molto avvantaggiato, ma è vero che non sarà facile sostituire Allegri”.
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