AS ROMA NEWS – Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Questa è “Etere giallorossa”: buona lettura!
Mario Sconcerti (Teleradiostereo 92.7): “Mourinho è un allenatore di folle, ma non parla di calcio né lo fa vedere. Un mister deve spiegare le sue scelte volta per volta, lui non lo fa. Non mi piace il suo modo di essere”.
Luigi Ferrajolo (Radio Radio 104.5): “La Roma avrebbe dovuto qualificarsi facilmente per l’Europa League. Bastavano 4 punti con Fiorentina e Venezia. Con un altro allenatore sabato ci sarebbero state delle contestazioni invece hanno fatto un giro di campo. Ormai siamo caduti in questa finzione, la finale non l’ha ancora vinta e se gioca come contro il Venezia sarà difficile. La Roma è diventato un fenomeno collettivo che prescinde dalla realtà. Venerdì se non vince a Torino rischia di uscire dall’Europa”.
Marco Violi (Romagiallorossa.it Radio): “Capisco la scaramanzia che in questo momento la fa da padrone tra i tifosi della Roma, ma bisogna anche fare i conti con la realtà. La Roma è superiore al Feyenoord: gli olandesi hanno 2-3 elementi di buon livello, tra i quali Senesi e Dessers, ma la Roma – al netto dei recuperi di Zaniolo e Mkhitaryan – ne ha almeno cinque considerando Smalling, Abraham e Pellegrini. Dobbiamo rispettare l’avversario, perchè si rispetta anche l’ultima in classifica, ma non dobbiamo trasferire le nostre paure alla squadra. Secondo me chi parla di scaramanzia è per mascherare le proprie lacune calcistiche. Non tutti capiscono di calcio, nemmeno io fino in fondo, ma non si può far diventare il Feyenoord più grande di quello che è. E allora se tra due anni incontrassimo il Real Madrid in Champions League, che facciamo? Non ci presentiamo nemmeno? Rispetto per tutti, paura di nessuno. Questo deve essere il motto della Roma a Tirana. La scaramanzia la lascio volentieri ai perdenti”.
Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): “La squadra è distante a livello di rosa rispetto ad una che può vincere lo scudetto e la situazione finanziaria non è tra le migliori. Un allenatore normale non pronuncerebbe mai la parola scudetto. Mourinho può farlo ed è per questo che la gente lo adora. Pinto non ha una conoscenza profonda del calcio italiano, il problema è il livello dei calciatori che verranno presi. Ci sono perplessità nei confronti del dirigente giallorosso. Meglio Totti di Voller in dirigenza, come coppia sarebbe eccellente”.
Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): “Zaniolo ha avuto degli stop muscolari. Se il giocatore non è al 100% Mourinho decide di non schierarlo. I tifosi non volevano il settimo posto però lo Special One non li ha mai presi in giro e questa consapevolezza è stata apprezzata. Una partita come quella con il Venezia ogni anno capita alla Roma. Il mercato migliorerà la squadra ma non così tanto per lottare per lo scudetto. Sono stati spesi male i soldi nella passata sessione di mercato. Si possono fare affari in Italia ma il problemi è chi li farà. Non è previsto un ruolo in società per Voller. Tra lui e Totti prenderei Francesco. Tutti i club importanti hanno due dirigenti di un certo calibro”.
Ugo Trani (Centro Suono Sport 101.5): “La Roma va rifondata, non si spiega come è arrivata fino in fondo di una competizione europea. Non servono 46 tiri per battere il Venezia, bastava farne 5 fatti bene. La partita con il Feyenoord butterà fumo agli occhi alla gente a prescindere dal risultato. La squadra è da settimo o ottavo posto. Quest’anno ha perso 7 punti contro due club che sono retrocessi. Preferisco che venisse fatto un mercato in Italia, potrebbe significare prendere calciatori come Molina e Dybala. Un giocatore come Darmian è un fenomeno in confronto ai nostri calciatori ma Pinto non ha contatti in Serie A. Non credo ci sia la Roma dietro a Voller”.
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Stasera ci possiamo risvegliare al settimo posto, e con il quinto posto compromesso. Come ci vai a Torino? Non credo a nulla di buono per l’ultima giornata, secondo me finisce ottava. Se la Roma dovesse vincere la Conference, a nessuno importerebbe del piazzamento in campionato, ma la Roma deve tornare là su perché investe per farlo, ha l’allenatore giusto e ha anche la qualità. Abraham è stanco, ha bisogno di rifiatare, non segna dalla partita contro il Leicester, e con lui fino al gol di Shomurodov non ha segnato neanche la Roma. Comunque la Roma deve lavorare per fare venti punti in più, deve viaggiare sugli ottanta punti, soprattutto per il pubblico. Lo ha detto anche Mourinho che il pubblico è un fenomeno sociale”.
Jonathan Calò (Centro Suono Sport 101.5): “La partita col Venezia è stata ad una porta unica, abbiamo preso quattro pali e il portiere ha preso davvero tutto, ha incrociato la domenica giusta. Il dopo è stato qualcosa di commovente, perchè Mourinho ha detto cose straordinarie ai tifosi della Roma. Poi leggo i giornali stamattina su Repubblica e Gazzetta dello Sport: francamente mi stupisco di chi si stupisce di tutto questo amore dei tifosi. Come si spiega? Dopo 31 anni fai una finale europea: nel 1991 non c’era l’Euro, c’era ancora l’Unione Sovietica, la Cecoslovacchia, Giovanni Paolo II, la Democrazia Cristiana. Cose che la generazione di oggi non conoscono. Ci sono stati errori arbitrali, oggettivi, che avrebbero permesso alla Roma di stare quinta in classifica. Perchè il pubblico allora sta tutto con Mourinho? Chissà perchè i tifosi sono affezionati ai Friedkin che fanno prezzi popolari per i biglietti, mentre in passato c’era chi diceva che se i tifosi volevano esprimere un proprio pensiero in prime time di Sky, il prezzo sarebbe stato maggiorato. E chi li contestava erano sensiani o non romanisti. Questa è una società che mette i biglietti a 5-10 euro. Questa è la spiegazione. Poi c’è la rappresentazione di un uomo vincente come Mourinho, mentre Fonseca piangeva con Impallomeni e Rizzitelli e Roma TV. Mou dice che dice che ci sono dei giocatori che non possono giocare a pallone, sono delle pippe. Ha detto che hanno messo tutto in campo, non riuscendo però a vincere. Il 6-1 di Bodo? Loro stanno in Norvegia e noi a Tirana perchè l’unica partita importante, Mourinho l’ha vinta. La Roma è un po’ stanca? Probabilmente, col Torino ci giocheremo tutto. Questa unione del pubblico, che dà un fastidio micidiale, è la smentita più smentita che c’è. 28 maggio 2017: l’addio di Totti alla Roma. Il gol di Perotti chi se lo ricorda? All’arrivo dell’annuncio delle formazioni, Spalletti fischiato da tutto lo stadio. Pallotta che consegna la maglia celebrativa a Totti, fischiato da tutto lo stadio. Pallotta è scappato. Quella era una società che odiava i tifosi, con degli allenatori che hanno fatto qualcosa di antiromanista. Punto”.
Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “E’ solo Mourinho il merito di questo grande entusiasmo che c’è alla Roma. Se la Lazio avesse giocato contro l’ultima in classifica già retrocessa e non avesse vinto, i tifosi avrebbero fischiato. Finita la partita, sento le interviste dove dicono ‘Bravissimi i ragazzi, non ho nulla da rimproverargli’. La Roma non ha battuto l’ultima in classifica. A me sembra esagerato tutto questo. Dal punto di vista coreografico è meraviglioso, è una specie di incantesimo, quindi non si può che parlarne bene”.
Tony Damascelli (Radio Radio 104.5): “L’infatuazione del popolo romanista per Mourinho è bella, ma i dati dicono 11 sconfitte e 9 pareggi: non un dato dignitoso per la Roma. La gente abbraccia a questo idolo portoghese che è astuto e furbo. All’inizio l’amore è folle perchè lui è un arruffapopolo, che sia Chelsea o Roma, ma anche a Manchester o Tottenham era così all’inizio. A Roma bisognava trovare un’alternativa a Totti e l’ha trovato a bordocampo. Solo che Totti agiva in campo, Mourinho non agisce in panchina”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “Io non so se la Roma è favorita contro il Feyenoord. Se anche arriva ottava e perde la finale, la sinergia che si è creata tra la squadra, Mourinho e la tifoseria non smetterà di esserci. A Roma fanno festa per una finale di Conference perché è quello l’obiettivo. L’amore che c’è fa passare sotto traccia le prestazioni di tre o quattro giocatori che non vanno bene, si deve fare un salto di qualità. Mourinho lo sa e si sta attrezzando per questo”.
Stefano Agresti (Radio Radio 104.5): “Quello che sta succedendo non è normale, quello che è successo soprattutto contro il Venezia. L’anno scorso ha fatto più punti, è arrivata in semifinale di Europa League, non c’era però lo stesso clima. È merito dell’allenatore. Capita a Empoli che si applaude per una retrocessione, a Roma è una cosa nuova. Ed è una cosa buona perché tu hai preso uno che è Messi e Ronaldo insieme”.
Mario Mattioli (Radio Radio 104.5): “La Roma è impazzita perché ha la finale, c’è una grande euforia. Se i giallorossi arrivano sesti, i tifosi fanno festa”.
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