Josè Mourinho

AS ROMA RADIO NEWS – Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Questa è “Etere giallorossa”: buona lettura!

 Alessandro Vocalelli (Radio Radio 104.5): “Una volta erano le società a giudicare il lavoro degli allenatori, ora la situazione sembra essersi ribaltata. Calciatori e allenatori sono dei professionisti che se trovano condizioni professionali ed economiche migliori, vanno via. È un discorso che devono avere chiaro i tifosi. A volte ce ne vogliamo dimenticare ma i professionisti rimangono finché gli fa comodo”. 

Luigi Ferrajolo (Radio Radio 104.5): “Roma ha la storia più antica del mondo e non si fa colonizzare da Dybala e Mourinho nonostante siano dei fuoriclasse. Se qui non stai bene, sei libero di andare via. Entrambi non hanno la fila di pretendenti”.

Gianluca Lengua (Radio Radio 104.5): “Probabilmente Mourinho avrebbe voluto un incontro a dicembre con la società che però non c’è stato. La Roma ha il problema dei paletti della Uefa e non capisco perché vorrebbe incontrarli. Il progetto è chiaro: se c’è la Champions dal mercato arriverà qualche giocatore in più, senza bisognerà vendere per poi comprare. Mourinho vorrebbe probabilmente sapere se in futuro ci siano possibilità di poter spendere più soldi magari con l’inserimento di qualche sponsor. Le situazioni di Karsdorp e Zaniolo sono diverse. L’olandese aveva litigato con Mourinho, mentre Zaniolo ha litigato con la società”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “Caro amatissimo, grandissimo, Mourinho, non capisco una cosa: tu giustamente vuoi incontrare la proprietà adesso per un rinnovo, visto che gran parte del pubblico romanista è dalla tua parte a prescindere. Ma ricordo che si è fatto calcio anche senza Liedholm qui a Roma, penso si possa fare anche senza Mourinho. Pensa prima a portare la Roma in Champions e poi parlerete con la proprietà del tuo futuro, fermo restando che hai ancora un altro anno di contratto”.

Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): “Le parole di Mourinho e Dybala non mi spiazzano per niente, che il futuro dell’argentino sia da sempre legato alla permanenza del mister non è di certo una novità, inoltre le parole dette da Dybala sono state le parole più romaniste sentite negli ultimi anni, lui dice di voler vincere con la Roma e non c’è cosa più bella, ora attendiamo segnali da Friedkin, l’invito Mourinho e Dybala gliel’hanno spedito. Mourinho ci è rimasto molto male che durante la sosta la proprietà non si è fatta minimamente sentire per progettare eventualmente un futuro insieme, si sente inascoltato a maggior ragione dopo una campagna acquisti che ha indebolito ancora di più la rosa. Smalling ancora non firma non perché vuole andare all’Inter ma perché ancora non ha chiaro quali siano i progetti futuri della società”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): “Noi abbiamo spesso ripetuto durante questi mesi che il futuro di Dybala sia sostanzialmente legato a quello di Mourinho quindi le parole di ieri non sono di certo una novità, se vogliamo una Roma forte non possiamo prescindere nè da Mourinho nè tantomeno da Dybala, l’equazione è molto semplice, detto ciò a me le parole di ieri mi sono sembrate quasi un’ultima chiamata. Il fatto che Tiago Pinto ormai sia sostanzialmente superato in questa interlocuzione tra Mourinho e la società è abbastanza ovvio, detto ciò se Mourinho reitera più volte sempre gli stessi concetti ogni volta che parla questo può avere solo un significato ovvero che dall’altra parte c’è il silenzio più profondo, io mi chiedo quando finiranno queste reiterazioni cosa potrebbe succedere”.

Ugo Trani (Centro Suono Sport 101.5): “Le parole di Mourinho e Dybala? La frase è una, che stavolta vale per due: diteci voi proprietari se ci volete, noi siamo qui. Il miglior giocatore ha detto che vuole vincere con Mourinho ma Mourinho sta qui non altrove. Quindi è un’apertura enorme perché se io fossi Dybala deciderei da solo perché mi chiamo Paulo Dybala. Io ti ho detto che ti do la possibilità di dirmi al più presto cosa vuoi fare: vuoi viaggiare in Ferrari o vuoi prendere la macchina al luna park con i pedali?”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Il titolo vero è che Dybala non vuole parlare di futuro. Invece la risposta di Mourinho sul futuro secondo me non è polemica. Karsdorp? La Roma ci ha messo una pezza, non era facile. Mourinho che ammette una sua responsabilità mi ha fatto molto piacere. Per la formazione penso che cambierà al massimo uno-due giocatori, uno può essere Celik, l’altro magari qualcuno al posto di Matic per farlo riposare con un ballottaggio Bove-Tahirovic”.

Stefano Agresti (Radio Radio 104.5): “C’è stata una mancanza di rispetto alla Roma da parte sia di Dybala che di Mourinho, come se loro stessero alla Roma per farle un piacere e potrebbero stare da qualsiasi altra parte. Io non ricordo code di club pronti a prendere Mourinho due anni fa e l’estate scorsa Dybala è venuto alla Roma non perché impazzisse per il Colosseo ma perché è stato l’unico club a cercarlo. Io ho ammirazione sconfinata per il Dybala calciatore, ma l’anno scorso gratis non l’ha preso nessuno. Lui fa capire che un anno più vecchio e a 20 milioni ci sarà la fila. Io ci vedo un po’ di mancanza di rispetto da entrambi. Credo che la Roma meriti di essere al centro, almeno delle parole, per il presente e il futuro. La Roma gli ha dato tanti soldi quando nessuno li voleva”.

Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “Mourinho dice che parlare a giugno è tardi. Ma perché? A giugno avrà ancora un altro anno di contratto. A meno che non ci siano delle clausole che non conosciamo. Così era a dicembre con il Portogallo, aveva comunque un contratto. Le parole di Dybala sono forse anche più allarmanti di quelle di Mourinho”.

Tony Damascelli (Radio Radio 104.5): “Nessun monologhista di Sanremo vale Mourinho. Lui quando parla affascina tutti quelli che non lo conoscono bene e perde di vista il dovere di un aziendalista, di proteggere i propri giocatori ma anche l’azionista e proprietario del club. All’atto pratico la storia di Mourinho dovrebbe insegnare a qualcuno che lui pensa a se stesso, al pubblico, ai tifosi, allo spogliatoio ma fino a un certo punto, e poi lui saluta il club e se ne va senza giustificare il proprio comportamento. Il club ha una fragilità rispetto alla squadra. Negli altri club internazionali c’è un solo dirigente che si espone in maniera netta e con grande carattere e personalità. Tutto questo fa dimenticare che la Roma gioca stasera una gara che vale una coppa che può essere alla portata. E si parla del futuro di Mourinho, come se la Roma non potesse prescindere da lui”.

Francesca Ferrazza (Centro Suono Sport 101.5): “Tiago Pinto dice che la Roma ha dato a Mourinho una rosa da Champions ed è quello che pensano anche i Friedkin, che per questo non pensa di dover dare delle spiegazioni al mister. Invece l’allenatore sta dicendo che la rosa non è da Champions. Non c’è una comunione di intenti per il futuro. Mourinho sta preparando la strada anche con i tifosi, facendo capire ‘Io qui rimarrei, ma la presidenza non può spendere e ho capito che non posso vincere alla Roma’. In questo modo il ‘cattivo’ è Friedkin. A quel punto la dirigenza dovrebbe presentarsi con Allegri o Conte. Se oggi Mourinho mette la formazione titolare ci fa capire che dalla Coppa Italia voleva uscire o comunque l’aveva messo in preventivo”.

Sandro Sabatini (Radio Radio 104.5): “Sarei sorpreso se a metà febbraio sia Mourinho che i Friedkin non conoscano ancora il futuro della Roma”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “Rispetto a dicembre quando Mourinho ha deciso di restare oggi è cambiato poco, è ancora tutto in ballo ma si può decidere tutto a fine stagione riguardo alla qualificazione Champions”.



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