Alessandro Florenzi, terzino della Roma, ha rilasciato un’intervista al sito della FIFA. Queste le sue dichiarazioni:
“Il ginocchio sta migliorando dopo l’infortunio al legamento crociato. Sta andando abbastanza bene e siamo tutti felici per come sta procedendo la riabilitazione. Quello che dobbiamo fare adesso è capire come risponderà il ginocchio per aumentare il livello di sforzo”.
Cosa significa la Roma per te?
“La società è una seconda famiglia per me, la mia seconda casa. Anche quando ero giovane, sognavo di vestire questa maglia un giorno e ho fatto di tutto per trasformare il sogno in realtà. Il fatto che sono riuscito a realizzarlo mi rende veramente fiero di me stesso”.
Totti l’anno prossimo dovrebbe ritirarsi. Prenderai il suo posto come capitano della Roma?
“Chi lo sa, Francesco potrebbe continuare a giocare, e non dimentichiamo che al momento è De Rossi il vicecapitano. Sta lavorando molto bene, è un vero leader”.
La Roma può vincere lo scudetto dopo 16 anni?
“Farei certamente il massimo per sottrarre il titolo alla Juventus, ma sarà difficile. Tuttavia, abbiamo una squadra forte e stiamo migliorando giorno dopo giorno”.
Vivi a Roma?
“Si ma non in centro, vivo in periferia. Roma è una città fantastica, è la mia casa. Succede sempre qualcosa qui. Ha tutto: storia, cultura, sport. Non c’è nulla da fare, per Roma è amore a prima vista (ride, ndr)”.
A che livello è la Serie A rispetto agli altri campionati?
“Sta bene e sta tornando al top. Stiamo lavorando duro in Italia per questo, e penso che tutti i club si siano prefissati questo scopo. La Serie A non è ancora al livello della Premier League, ma penso che presto saremo in grado di competere in maniera seria con i migliori campionati del mondo. I giocatori più forti stanno di nuovo tornando a giocare in Italia, il che la dice lunga”.
Può la Nazionale tornare ai massimi livelli?
“Certamente. Abbiamo molti giocatori esperti, ma anche giovani che vogliono imparare e che si stanno impegnando al massimo per portare le loro capacità al massimo. Come i miei compagni più giovani, voglio continuare a beneficiare dell’esperienza dei giocatori più esperti. Il nostro tecnico Giampiero Ventura vuole che giochiamo un calcio spettacolare. Tatticamente è veramente forte”.
Il calcio italiano è conservatore e indietro coi tempi come dice Sacchi?
“Non indietro coi tempi, ma almeno per quanto riguarda la tattica, il calcio italiano è decisamente conservatore”.
Su Russia 2018.
“Tutti quelli che giocano per la propria nazione vogliono partecipare a tornei più prestigiosi. L’Italia ha fatto veramente bene agli Europei e ha mantenuto quel livello anche nelle qualificazioni ai Mondiali. Personalmente, però, sono solo concentrato a tornare in forma. Voglio recuperare dal mio infortunio al crociato prima di pensare al Mondiale”.
Antonio Conte ha fatto tornare l’Italia in auge per quanto riguarda l’allenare. Il calcio si dovrebbe giocare nel suo modo?
“Assolutamente. Non sono sorpreso del fatto che stia vincendo al Chelsea. E’ un allenatore ed un lavoratore che ci mette la passione. Sono contentissimo che la sua visione ed i suoi metodi stiano funzionando anche in Inghilterra. Sta portando il calcio italiano all’avanguardia: abbiamo fatto abbastanza bene agli Europei di Francia e questo è certamente merito suo. Ho il più grande rispetto possibile per Conte”.
Sei uno dei giocatori italiani di nuova generazione e un ambasciatore di Fondazione Telethon.
“È una responsabilità di cui mi prendo carico con piacere. Quando qualcuno mi descrive come un giocatore importante che rappresenta il futuro del calcio italiano, mi sento orgoglioso. E per quanto riguarda la beneficenza, sto scoprendo un mondo completamente nuovo come ambasciatore. Aiutare le persone che soffrono di malattie rare dà molta soddisfazione. Sono esterrefatto dalla loro forza, di come affrontino tutti i giorni. Amano anche il calcio e sostengono me e i miei compagni. Avere questo ruolo è il mio modo di dar loro qualcosa in cambio e sono anche io diventato un loro fan, che è una cosa che per me significa molto. Per me è semplice aiutare le persone che nel mondo passano brutti momenti”.
Hai un’ambizione segreta?
“No, l’ho soddisfatta quando ho iniziato a giocare in Serie A. Penso di aver ottenuto molto, anche se qualche trofeo in più non farebbe male”.
Sei diventato papà in estate con la nascita di tua figlia. Come ha cambiato la tua vita?
“Molto. Stare insieme alla mia futura moglie e la nascita della mia bambina sono le cose migliori che mi siano mai accadute. Diventare papà è qualcosa di speciale. Mia moglie, mia figlia e la mia intera famiglia sono le rocce della mia vita e spero di esserlo io per loro. Almeno qualcosa di positivo è accaduto con l’infortunio: ho potuto trascorrere molto più tempo con la mia piccola Penelope”.
Giocherai ancora alla Roma a 40 anni?
“Non lo so (ride, ndr). Prendo la vita come viene. Giocare per la Roma è un grande onore, specialmente se, come me, arrivi da una famiglia fatta di tifosi della Roma”.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA