L’esterno della Roma, Alessandro Florenzi, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport. Il numero 24 giallorosso ha parlato del suo rapporto con il calcio e di come sarebbe stata la sua vita se non avesse fatto il calciatore. Queste le sue parole:
“Sono contento di fare questo mestiere. Non so cosa avrei fatto d’altro, forse il barista, perché lo fanno un po’ di miei amici. Scherzo, non so, ma penso che avrei lavorato nel mondo della ristorazione”
Il ricordo dell’infanzia: “Il primo ricordo, se penso al calcio, è legato a quando giocavo da bambino nella Pozzolana, al centro sportivo di Acilia, dove i miei genitori avevano il bar. Il pallone è la cosa che mi ha accompagnato per primo nella vita”
Il suo rapporto con il calcio: “Per me è stato sempre importante il valore della squadra, il valore del gruppo, soprattutto, è la cosa che secondo me ti fa vincere o perdere un campionato, piuttosto che una competizione. Penso che la frase dello scrittore uruguaiano Eduardo Geleano, ‘per spiegare a un bambino cos’è la felicità gli darei un pallone per farlo giocare’, sia perfetta per spiegare il concetto di gioia. Questo è quello che il calcio mi ha dato. Io sono felice quando ho un pallone tra i piedi”
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