In occasione di quello che sarebbe stato il 90° compleanno di Franco Sensi, la Roma ha scelto di omaggiare l’ex Presidente con uno speciale nel quale vengono chiesti i ricordi a diversi ex romanisti. Tra questi anche Totti e Spalletti, oggi come allora ancora capitano e allenatore della Roma.
Il ricordo di Totti: “Lo ringrazierò per sempre. La Roma la viveva come fosse un giocatore, era sempre presente con la squadra e la società, ha dato tutto quello che poteva dare. Le accuse al sistema? Non ha peli sulla lingua, ha sempre detto quello che pensava, in quel momento è successo quello che è successo. Alla fine i fatti gli hanno dato ragione. Ci ha sempre messo la faccia, ha sempre fatto il massimo. Fortunatamente siamo riusciti a ottenere una delle cose più importanti in carriera, la vittoria dello scudetto. Ogni attimo dopo il 17 giugno era felicità, amore, passione, tutto quello che aveva messo, accumulato in tutti quegli anni da presidente. Ha sempre ribadito al mondo intero che mi reputava l’unico figlio maschio, questo mi ha gratificato, era un rapporto vero, di stima, che andava oltre ogni confine. Uno dei momenti che ricordo, che mi ha toccato molto, è la vittoria della Coppa Italia. Scendemmo con la Coppa, ci aspettava sotto all’aereo, era commosso, non riusciva a riconoscere i giocatori. Lo ringrazio per quello che ha fatto, il rapporto e la stima reciproca, l’amore per me e per la Roma. Per me è un ricordo, mi auguro di trovare altre persone così”.
Il ricordo di Spalletti: “Mi ricorderò sempre al primo impatto i suoi grandi occhi profondi. Assorbiva questo entusiasmo e l’amore per i colori dal popolo giallorosso e se ne faceva carico per restituire gioie. Attraverso questo amore era forzatamente il primo tifoso, era colui che trasferiva alla squadra, che portava in campo, che restituiva tutte queste belle cose che la Roma è. Amava agire, prendeva decisioni, era una cosa fondamentale. La Coppa Italia? Sapevamo cosa potesse dire ricevere un qualsiasi trofeo. Aveva questa qualità di dare valore affettivo al legame professionale, quando gli portammo la coppa in tribuna fu una sensazione bellissima, ha ricevuto questo dono come fosse un nuovo figlio che arrivava in famiglia. Gli brillavano gli occhi di felicità, è stato un momento emozionante, sognato da parte mia, sapevo quanto ci tenesse”.
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