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Garzya: “Mourinho ha fatto giocare i giovani perchè non aveva alternative”

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AS ROMA NEWS GARZYAGigi Garzya, ex calciatore della Roma, ha rilasciato un’intervista a Centro Suono Sport per parlare anche dei giallorossi e di Josè Mourinho. Queste le sue dichiarazioni:

La Coppa Italia aveva maggior valore rispetto a oggi?
“Certo, valeva l’ingresso nella Coppa delle Coppe che era un trofeo prestigioso. Oggi il regolamento è più semplice, le big partono già dagli ottavi di finale. Prima era più bello perché si partiva dall’estate e si giocava anche contro squadre di Serie C, per queste squadre era un sogno. Adesso tutto questo è sparito e la Coppa Italia ha perso valore. Le squadre di Serie A, alla prima gara di Coppa Italia in piena estate, arrivavano imballate per il ritiro e ogni tanto poteva scapparci la sorpresa”.

La preparazione odierna non la trovi sbagliata?
“Oggi si giocano tantissime partite, il problema è che molte squadre si lamentano dei viaggi perché si fanno preparazioni dall’altra parte del mondo. Il problema non è il cambiamento delle preparazione dal punto di vista atletico, il problema sono i viaggi lontani che si fanno che inficiano nella condizione dei calciatori”.

Che momento sta vivendo l’Italia come nazionale?
“L’estate scorsa hai vinto gli Europei e tutto questo non era pensabile. Magari l’Italia sarebbe uscita con il Portogallo, poteva essere meno dolorosa. I rigori ci hanno dato la vittoria agli Europei, mentre calcisticamente ci hanno ammazzato ai gironi di qualificazione contro la Svizzera, se avesse segnato staremmo parlando di altre cose”.

Turchia-Italia?
“Adesso bisogna cambiare, hai tempo 2 anni per i prossimi Europei. Tutta questa selezione in Italia non c’è, l’allenatore è quasi obbligato a scegliere determinati giocatori. Ce ne sono così pochi che non è facile scegliere quelli bravi, devono cambiare un po’ di cose, devono fare riforme partendo dai settori giovanili. Vedo una partita della Primavera e su 11 in campo magari 8 sono stranieri, qualcosa non torna. È chiaro che non essendoci alternative, l’allenatore porta sempre gli stessi. Ci siamo aggrappati al Sassuolo che, con tutto il rispetto, è sempre il Sassuolo. La Roma ha venduto Frattesi, ma gli osservatori, i dirigenti, gli allenatori queste cose non le guardano? Io lo avrei tenuto. Se fossi un tecnico della Primavera, vorrei che a fine stagione 2 calciatori siano nel giro della Prima Squadra o che vadano a giocare in Serie B”.

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Perché non se ne accorge nessuno dei giovani talenti italiani?
“Non si lavora più come prima, io ho fatto le giovanili al Lecce e, oltre me, uscirono Conte, Moriero, Petrachi. I nostri stranieri, tra virgolette e lo dico scherzando, erano i calabresi, i campani. I giocatori ci stanno, la Roma è andato via dalla Roma, se la società avesse creduto nel calciatore, lo avrebbe convinto a restare. I giovani giocano male e li fanno fuori, ma solo sbagliando migliorano. Se mi fai giocare 2 partite e basta non si va da nessuna parte”.

Perché in Europa danno più spazio ai giovani?
“Sanno che si può vincere anche con i ragazzi, ne bastano due da far giocare oppure fargli fare le ossa e farli tornare, poi è chiaro che debbano dimostrare che siano forti”.

Chi ti ha impressionato maggiormente dei giovani della Roma?
“Per poter notare dei giocatori, siamo costretti a farli giocare. Mourinho è stato costretto perché non aveva risorse, bisogna anche dire la verità. Mourinho è il top, però alcuni li ha scoperti perché non aveva alternative tra infortuni e squalifiche. I giovani ci stanno e sono bravi. In Italia non esiste la pazienza, si vuole tutto e subito. L’Atalanta è arrivata dov’è adesso perché ha fatto il suo percorso, non ci sono stati assilli dalla stampa e dai tifosi, hanno programmato e questi sono i risultati. Per colmare il gap con le grandi servono anni, la Juventus ha vinto 9 scudetti consecutivi. Il Milan è l’emblema di questo, ha richiamato gente competente come Maldini e ha puntato sui giovani e i risultati si vedono”.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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