Gigi Garzya, ex giocatore della Roma e del Torino, ha parlato ai microfoni di Teleradiostereo. Queste le sue dichiarazioni:
Era un calcio diverso quello che hai vissuto tu: è migliore o peggiore di questo?
“Ci sono delle cose positive e negative in tutto. All’epoca era diverso perché c’era anche un rapporto positivo con i giornalisti, ora è più distaccata la cosa. E’ cambiato il calcio ed il modo di vederlo”
77 presenze con la Roma e 26 con il Torino, hai una preferenza?
“Io tifo sempre le squadre dove ho giocato. A Roma è stata una parentesi splendida della mia vita, quindi un occhio di riguardo alla Roma c’è sempre”.
Tu sei anche allenatore?
“Si, alleno le giovanili della Nazionale. La fortuna è che in Nazionale hai a che fare con giovani forti e già formati, che giocano in serie B o in serie minori. Ieri sono andato a vedere Bari-Benevento, c’era Elio Capradossi. La Roma ha sfornato parecchi giovani bravi”.
Tu sei stato amato dalla tifoseria della Roma…
“Si, ho sempre dato tutto, poi a volte non ci si riesce. Penso che il fatto che io abbia dato il massimo in campo e fuori ha portato ad una stima reciproca tra me e i tifosi giallorossi”.
Già avevi capito che Totti sarebbe stato un fuoriclasse?
“Si, la stoffa c’era. Si vedeva che avrebbe fatto questo mestiere e non lo dico perché lo vedo ora”.
E’ vero che eri un picchiatore?
“No, non è vero. Effettivamente sono sempre stato un giocatore pulito e lo dicono le statistiche. Cercavo sempre di anticipare il giocatore”.
Se dovessi dare un aggettivo della Roma dei tuoi tempi?
“La Roma era forte, ma purtroppo c’erano parecchie squadre più forti. Il campionato non era scontato, c’era equilibrio. La mia fortuna è aver giocato con grandi giocatori”.
Questa Roma?
“Secondo me finisce come lo scorso anno. Se la gioca con il Napoli per il secondo posto. La Juventus rimane la squadra più attrezzata per vincere il campionato”.
Perché non vai a Trigoria a fare il difensore?
“Ora scarseggiano i difensori bravi, una volta si pensava più a difendere. Oggi si mettono più a guardare ed impostare, invece che a difendere. Infatti la Juventus vince perché ha una difesa forte”.
Spalletti ti piace?
“Tecnicamente sì, come persona, dopo il caso Totti, nì. Come allenatore non si discute”.
Qual è la caratteristica fondamentale per una giovane promessa?
“La voglia di arrivare è fondamentale per fare questo mestiere. Ora i giocatori hanno molte più chance rispetto a quelle che avevamo noi.
Più difficile la carriera da calciatore o allenatore?
“Se sei bravo a giocare rimani nel giro della Serie A per 10/15 anni. L’allenatore è più difficile, ce ne sono tantissimi ed è piu complicato trovare lavoro”.
Ti piace Florenzi nel ruolo di terzino?
“Io ne vorrei 100 di Florenzi. Lui è un centrocampista e può fare molti ruoli. Ha tecnica, calcio e corsa. La fase offensiva la fa benissimo, quella difensiva un po’ meno”.
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