Carmine Gautieri

ULTIME NOTIZIE AS ROMA NAPOLI GAUTIERI – Carmine Gautieri, ex giocatore della Roma, ha parlato ai canali del club giallorosso per dire la sua sul match di domani con il Napoli. Queste le sue dichiarazioni:

Che cosa ha rappresentato la Roma, per lei? 

“Qualcosa di indescrivibile. Una piazza unica, una tifoseria calda e appassionata. Un periodo esaltante, dove giocavamo un buon calcio ed eravamo tutti molto coinvolti dentro la squadra. Ci ho lasciato il cuore, io, a Roma. Non potrebbe essere altrimenti, avendo avuto questo privilegio”.

Quale privilegio? 

“Il privilegio di indossare la maglia della Roma. Questo è, un privilegio, una cosa unica. Non c’è altro modo per definire l’opportunità che mi diedero quasi 25 anni fa. E dovrebbe essere così per tutti quelli che passano da Trigoria. Mi piacerebbe un domani poter avere un’altra possibilità, mettermi a disposizione della società. Sarebbe un sogno. Alla Roma manca davvero poco per essere un top club”.

Da allenatore, come si riparte dopo una sconfitta come quella subita in Norvegia in coppa? 

“Deve essere bravo Mourinho a entrare nella testa dei giocatori, a dare le giuste motivazioni e a far guardare avanti. In fondo, si è perso una partita. E, a mio avviso, non c’è partita migliore di Roma-Napoli per ripartire”.

Nonostante il Napoli capolista? 

“Sì, esattamente. Affronti la capolista, scendi in campo per dare tutto, anche qualcosa di più. Vincere una partita del genere darebbe consapevolezza e rimetterebbe a posto ciò che hai lasciato sul terreno giovedì sera. Il Napoli è una squadra molto forte, ma la Roma non è da meno. Se avesse affrontato una squadra media o anche più scarsa, le motivazioni sarebbero state diverse. In questo caso chiunque scenderà in campo, farà di tutto per portare a casa i tre punti”.

Ci sarà lo stadio pieno, compatibilmente con le disposizioni di sicurezza che impongono il 75% della capienza. 

“Sono sicuro che la gente romanista farà sentire il proprio apporto alla squadra. La tifoseria della Roma è unica in tutta Italia. Io lo dico sempre, quello che si prova quando si scende in campo all’Olimpico, giocando davanti alla Curva Sud, è qualcosa di meraviglioso. Ma pure in trasferta sono meravigliosi. Ricordo che segnai un gol a Cagliari e andai ad esultare proprio davanti al settore ospiti”.

Fa effetto sentire queste parole da un uomo nato a Napoli e che nel Napoli ci ha anche giocato.

“Ma, come detto, sono rimasto legatissimo alla Roma. Roma e Napoli sono due ambienti, due tifoserie, che potrebbero essere simili per calore e passione che mettono sulla squadra. Ma c’è anche rivalità, non lo dimentichiamo”.

In cosa è stato bravo l’allenatore della squadra azzurra in questo inizio di stagione? 

“In campionato ha vinto tutte le partite, otto su otto. In Europa no, ma è comunque in corsa per la qualificazione. Ha sfruttato il buon lavoro fatto da Gattuso in precedenza e ci ha messo del suo. E ha gestito nel migliore dei modi il caso Insigne, che da quelle parti sarebbe potuto diventare un problema serio”.

Spalletti, peraltro, era il tecnico dell’Empoli nel giorno del suo esordio assoluto con la maglia della Roma, il 31 agosto 1997. 

“Ricordo bene. Facemmo una grande partita. Vincemmo 3-1, sul neutro di Firenze. Marco Delvecchio segnò il primo gol. Non solo della partita, ma di tutto il campionato. Al terzo minuto di gioco. Il mio primo gol con la Roma fu proprio contro il Napoli, invece. I casi della vita”.



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