Gerson, esterno offensivo della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo il pareggio per 3-3 contro il Chelsea.
GERSON IN MIXED ZONE
Sulla partita.
Sapevamo che era una partita difficile fuori casa contro il Chelsea, che è una grande squadra. Eravamo pronti e se il Chelsea è una grande squadra, noi non siamo da meno. Volevamo i 3 punti, purtroppo non ci siamo riusciti ma torniamo a casa con un punto comunque importante.
Quanto sei cambiato dalla partita con la Juventus di un anno fa?
Sapevo che l’ultima che avevo disputato una partita la mia prestazione non è stata buona. Poi ci sono state le ferie che mi hanno aiutato a recuperare, anche psicologicamente. Sapevo che i tifosi credevano ancora in me, come la dirigenza. Sono tornato con grande voglia e sono contento perché ho sempre lavorato duro, il mister crede in me e sapevo che un giorno la mia occasione sarebbe arrivata e che mi sarei dovuto far trovare pronto quando sarebbe arrivato questo momento. Sono contento che sia stato oggi e di aver fatto una buona partita.
Cosa pensi del pari tra Atletico e Qarabag?
Non pensiamo a questo, noi dobbiamo pensare a vincere ancora le tre partite che mancano. Tutti i match sono importanti e si giocherà punto a punto e non c’è ancora nulla di certo.
Come ti sei trovato da esterno?
In realtà già in Brasile ho occupato questa posizione. In Italia è tutto più veloce e complicato e mi sono trovato a giocare al centro. Per me quindi non è una sorpresa, perché è una posizione che avevo già ricoperto prima di venire in Italia. Sono contento per la prestazione e per il punto.
GERSON A ROMA TV
Il mister ti ha visto bene in allenamento. Cosa vuol dire avere la fiducia del mister?
Sono molto felice di quello che ha detto. L’allenamento dice tutto, se ti alleni bene giochi bene. Cerco di lavorare al massimo, sono allenamenti intensi, sapevo che sarebbe arrivata la mia occasione da titolare. Volevo dimostrare quello che valgo, lo dovevo a me stesso, ai tifosi e alla dirigenza perché l’ultima che avevo giocato non era stata positiva. Quest’anno sono tornato anche con una condizione psicologica diversa dopo il primo anno in Italia di apprendistato, con una cultura diversa. Ho voglia di aiutare la squadra, sapevo che con il loro aiuto mi potevo adattare rapidamente. Contento di aver fatto bene oggi, peccato non aver vinto ma torniamo a casa con un punto abbastanza importante.
Sul ruolo di stasera.
Per me non è una novità, ci ho giocato anche in Brasile. Arrivato in Italia ho giocato da centrocampista, lo avevo fatto in Brasile avendo giocato in entrambe le posizioni, in questo ruolo devo fare bene entrambe le fasi, oggi sono riuscito a farlo anche grazie ai compagni. Sapevamo che era difficile, ma anche il Chelsea affrontava una squadra in salute. Abbiamo dimostrato di essere una grande squadra.
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