Avversario
Giampaolo: “Non voglio alibi, ma la seconda ammonizione a Singo è regalata”
ROMA-TORINO 3-1 GIAMPAOLO – Marco Giampaolo, allenatore del Torino, ha rilasciato alcune dichiarazioni subito dopo la sconfitta dei granata contro la Roma per 3-1. Queste le sue parole:
GIAMPAOLO A SKY
Come descrive la prestazione della squadra?
Siamo in difficoltà, è evidente, ma la squadra è stata in partita contro un avversario che ha grande qualità nel palleggio e tante soluzioni offensive. Il Torino ha giocato con dignità e convinzione, cercando di non sputtanare la partita. Non è solo l’espulsione, l’episodio che ti condiziona la partita, ma anche il fatto di dover giocare tra 48 ore: le difficoltà sono tante, ma non abbiamo alibi. Dal punto di vista tecnico, niente da recriminare.
Cosa ha da recriminare all’arbitro Abisso?
Non parlo mai con gli arbitri, ho grande rispetto per loro. La seconda ammonizione di Singo, su un’azione offensiva, è regalata, gratuita: le ammonizioni vanno contestualizzate. La squadra era partita bene, aveva la grinta giusta e la verve giusta.
Hai visto nei tuoi quel senso di appartenenza e quella determinazione chieste alla squadra?
Molte volte si deve cambiare e si devono cambiare gli schermi, per non far ristagnare le cose e creare nuove motivazioni. Io non taglio le teste, in questo momento serviva migliorare qualcosa: oggi la squadra ha fatto il suo a prescindere da chi è sceso in campo. Sono onesto nel giudicare le partite della mia squadra.
Son state tutte scelte tecniche o anche qualcuna comportamentale?
Non posso dire che i ragazzi sbagliano sul piano comportamentale, abbiamo altri problemi da risolvere.
Sul discorso portiere è difficile gestire un’alternanza: La scelta sull’estremo difensore è definitiva?
Sirigu è un portiere forte, ma dovevo cambiare qualcosa. Serviva fare qualcosa di diverso, poi i valori rimangono. Saltare una partita non fa male a nessuno, si rialza il livello di attenzione, ma sono tanti a non aver giocato dall’inizio oltre a Sirigu: chi ha iniziato oggi mi ha dato buone risposte. Si devono pulire le scorie, quando si perdono tante partite perché si è sperperato ed entra nella testa dei giocatori il timore è giusto far giocare qualcun altro.
Ripeterà le stesse scelte col Bologna?
Devo vedere le condizioni fisiche, oggi ho chiuso la partita con Edera terzino: è stato bravo e si è fatto trovare pronto, ma lui è un’ala. Bisogna contarci domani e vedere chi c’è e chi non c’è. Diversi giocatori non sono entrati, spero siano bene. Ho provato a gestire il minutaggio, ci sono altre due partite nei prossimi 5 giorni.
GIAMPAOLO IN CONFERENZA
D’accordo con le parole di Vagnati “l’arbitraggio ha condizionato la partita”?
La seconda ammonizione è un po’ regalata. E’ un’azione offensiva per noi, non stavamo difendendo. Singo era stato giustamente ammonito prima, mi è sembrava una cosa veniale e ci ha penalizzato. Poi magari la Roma avrebbe vinto comunque, ha grande palleggio e qualità, noi abbiamo speso tante energie. Non è solo il problema del rosso, ma tutto quello che ne consegue. Penso che sarebbe stato meglio se avessimo giocato in parità numerica, a prescindere dalle differenze.
Le sono costate le scelte iniziali?
Il mio mestiere è assumermi le mie responsabilità, io non volevo punire nessuno. Ci sono momenti in cui devi cambiare per rinnovare energie e motivazioni, quello che ristagna ti ammazza. Ci vogliono anche scelte forti e discutibili, così pesi anche la squadra e chi ha giocato ha fatto una partita seria e dignitosa. Ma la squadra non è morta.
Sente la fiducia della società e dell’ambiente Torino?
Io mi sveglio la mattina e faccio l’allenamento, penso solo a questo. So che il mio mestiere è difficile e dipende dai risultati, non vengo dalla montagna del sapone ma non penso ai risvolti negativi. Domani sarò al campo per preparare la prossima partita, non mi faccio condizionare. Sono sempre attento alla mia credibilità nei confronti della squadra.
Dopo il 3-0 il Toro ha creato occasioni: è un discorso mentale?
Quando occupi quella posizione di classifica, non consona alle qualità generali della squadra, è chiaro che non giochi in maniera serena e c’è sempre qualche scoria. Cambiare qualche giocatore ha dato quelle motivazioni, magari vai a mettere giocatori che sono ‘puliti’ mentalmente, perché la testa fa girare le gambe. Quando sei lì sotto però sei in difficoltà ed è complicato giocare. Poi magari quando non hai più niente da perdere giochi. La classifica influisce, magari c’è bisogno di un episodio, ma se sei lì non è facile. Bisogna andare oltre, io oggi alla squadra ho detto che volevo una partita di coraggio, ai limiti della presunzione, giocare in faccia alla Roma. Poi magari è una bestemmia, perché la Roma è forte, ma se siamo sempre lì a difendere si muore di passività. Siamo venuti a giocarci la partita, i retropensieri inibiscono e sono nemici del risultato.
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