Giuseppe Falcao, figlio del Divino Paulo Roberto, ha rilasciato un’intervista a TMW parlando della sfida tra Roma e Napoli. Queste le sue dichiarazioni:
Temi questa sfida?
Partita difficile, contro la prima della classe. Prima o poi devono fermarsi, speriamo che si fermino proprio domani. Sappiamo che il Napoli è forte, partita dura ma anche la Roma è forte e sarà una bella partita, divertente e spettacolare.
Chi rischia di più?
Partita importante, il campionato si giocherà sugli scontri diretti, o li vinci o rimani indietro. Sarà una giornata importante, si affrontano tutte e chi vince fa un bel salto in avanti. La Roma si rilancerebbe sul campionato e darebbe un segnale, secondo me è una partita da pareggio. Partita decisiva anche se siamo all’ottava, chi perde rischia di rimanere indietro, soprattutto la Roma.
Chi è il Falcao della roma attuale?
Sono in difficoltà, ti dico, non come tipo di giocatore, forse Nainggolan che rappresenta quello che ti permette di fare la differenza rispetto agli altri giocatori. E’ strepitoso in fase difensiva e in ripartenza, è quello che incide. Poi c’è Dzeko, che è un ruolo diverso. Fisicamente magari lo ricorda più De Rossi.
Chi toglieresti al Napoli?
Jorginho, è sottovalutato.
Tolto Falcao, di quella Roma che ha vinto lo scudetto chi daresti alla Roma di ora?
Bruno Conti, magari come ruolo, manca alla Roma un’ala di quel tipo.
Questa Roma può vincere il campionato?
No, ancora no. Domani capiremo qualcosa in più sulla Roma di Di Francesco, ma ad oggi manca qualche leader che aveva la Roma di Liedholm. E’ una squadra forte che non ha ancora mostrato le sue potenzialità. Domani capiremo se la Roma è attrezzata per stare lì, come organico sembra attrezzata ma vedremo.
Trenta anni fa i giocatori dopo la partita continuavano a parlarne e non stavano sui social.
Il calcio è cambiato parecchio, ci sono più personaggi dello spettacolo che calciatori, nell’82 erano più uomini veri. Anche se Messi vincesse il Mondiale non sarebbe come Maradona, che è stato anche decisivo in tutte le partite. Non c’è paragone comunque, non ci sarà nessuno mai come lui. Il Mondiale comunque lo vince il Brasile.
Com’è la prima Roma senza Totti?
Già è un dolore sentire questa cosa. Si sente la sua mancanza, come uomo simbolo in campo, i compagni che si appoggiano su di lui, era un pregio ma anche un difetto perché era il parafulmine della Roma, si appoggiavano tutti su di lui. Ora devono fare tutto da soli, ma mi fa piacere vederlo in tribuna, mi dà un senso di traquillità. Ci stiamo abituando piano piano, abbiamo comunque la fortuna di avere tre romani in campo, quindi continua questa cosa.
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